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Cultura e spettacolo

LIBRI. Vittorio Russo presenta il suo manoscritto: CICATRICI

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Ettore Plischi, il protagonista del romanzo di Vittorio Russo, è un quarantenne avvocato intraprendente e coraggioso, che cerca di non arrendersi ai “mala tempora currunt” quando scopre che lo studio legale Foresti sta per attraversare un periodo di decadenza. Sono gli effetti di una crisi economica lunga e silenziosa che dilania Roma e i suoi paesaggi sociali e culturali da ormai un ventennio e che assumono – nelle raffigurazioni dell’Autore – fisiognomiche paradossali, perverse e spesso corrotte.

In questo quadro claustrofobico e ovattato, a cui il protagonista sembra non volersi rassegnare, il viaggio in California con la sua Iris sembra la migliore soluzione per prendere fiato. Ma lì un inaspettato punto di rottura cambia per sempre la sua vita. Ettore è costretto a sopravvivere e a farsi strada fra la cruda violenza e delicati equilibri internazionali che uniscono politica e malaffare e a scegliere così una volta per tutte chi voler essere.

Vittorio Russo, autore di “Cicatrici – Scar Tissue sotto il Mantello”

Può un evento del tutto fortuito, o apparentemente tale, cambiare radicalmente il corso di tante vite? C’è un filo sottile ed invisibile che lega, e al contempo modifica, le traiettorie dell’esistenza delle persone che si incontrano sul proprio cammino? Chi conduce alla meta dell’arco vitale, il Determinismo o la Casualità?

Immerso nella cultura musicale e cinematografica new wave degli anni ’70-’80-’90, che fa da colonna sonora e scenica a tutta la narrazione, “Scar Tissue sotto il Mantello” è un romanzo dai tratti noir, che entra dentro le viscere della Capitale e ne esplora personaggi, dinamiche, bellezze, comportamenti barbari e violenti, e in cui il protagonista riesce a farsi largo solo al prezzo di patire nuove cicatrici.

Attualità

Il 1 settembre torna la #domenicalmuseo

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Il 1 settembre si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.
Domenica 4 agosto l’affluenza registrata è stata di 227.397 persone.

Su https://cultura.gov.it/domenicalmuseo le informazioni e l’elenco completo.

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Cultura e spettacolo

Torna ‘Restate a Napoli’ con la direzione artistica di Lello Arena: 24 spettacoli ad ingresso libero

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Torna, per la sua quarta edizione, la rassegna Restate a Napoli ancora una volta con la direzione artistica di Lello Arena.

Dal 9 al 16 agosto piazza del Plebiscito ospiterà 24 spettacoli ad ingresso libero su prenotazione.

Finanziata dal Comune di Napoli, e voluta dal sindaco Manfredi, la manifestazione offrirà ai turisti e ai cittadini spettacoli dal vivo con artisti di diversi generi e un forte richiamo a quelli partenopei.
Le serate saranno presentate dall’attore Biagio Musella con gli interventi comici di Alessandro Bolide e del trio “Gli Ancora No” con special guest Massimiliano Gallo e Vincenzo De Lucia in interventi tra teatro d’autore e comico.
Poi spazio a tanta musica con il Premio Oscar Nicola Piovani, il fenomeno nazionale dell’urban jazz Serena Brancale, i ritmi latin ska del trombettista Roy Paci, la comicità surreale di Valerio Lundini, in scena con la sua live band, i concerti di diciotto tra bands e solisti partenopei e un Gala di Danza dell’ACSI. Infine il tributo a James Senese che torna ad esibirsi al Plebiscito dove incontrerà, dopo anni, Lello Arena. Tra i nomi di spicco della scena napoletana in programma troviamo le Ebbanesis, KamAak, Jovine con Francesco Di Bella, Zulù, Simona Boo, Andrea Tartaglia, Divieto di Swing e tanti altri.

 Per partecipare è necessaria la prenotazione. Dal giorno 6 agosto (ore 15:58 – i numeri che Massimo Troisi e Lello Arena chiedevano a San Gennaro) gli utenti potranno prenotare i loro posti a sedere attraverso la piattaforma Etes al link https://www.etes.it/sale/list/10491/RestateaNapoli.

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Cultura e spettacolo

100 anni fa nasceva Corrado, il presentatore dall’ironia garbata e pungente

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Impossibile dimenticare quella garbata, inimitabile, ironia. Normalità, semplicità, sobrietà e umiltà sono caratteristiche che lo hanno reso popolare e amato. Corrado Mantoni per il pubblico semplicemente Corrado, per Totò il presentatore “scognomato” nato a Roma il 2 agosto 1924.
Sono 100 anni dalla nascita (a giugno sono trascorsi 25 dalla morte): impossibile dimenticarsi di lui che la televisione l’ha vista nascere, l’ha attraversata, e ha saputo dargli il suo personalissimo tocco di originalità all’insegna dell’educazione, della lingua italiana perfetta, della curiosità e dell’ironia british.
Ciclicamente Corrado ritorna, attraverso la sua creazione più celebre, La Corrida (prima in radio tra fischi e campanacci, poi approdata in in tv su Canale 5 dal 1986), il programma che dava l’occasione ai “dilettanti allo sbaraglio” di mettersi in mostra cantando, ballando, proponendo spettacoli a volte fantasiosi altre inguardabili, e inascoltabili. Diciamo che il reality show lo ha inventato Corrado o almeno ha messo le basi.
Ma Corrado prima di approdare nelle televisione appena nata, negli anni Cinquanta, aveva già alle spalle un’esperienza in radio: speaker del radiogiornale in tempo di guerra, annunciò lui la fine della seconda guerra mondiale e la vittoria referendaria della Repubblica sulla Monarchia, ‘voce amica’ dei militari nel dopoguerra con le trasmissioni per le Forze Armate (Radio Naja), inventando una nuova maniera di fare radio, coinvolgente e confidenziale.
Fu poi colonna dell’intrattenimento radiofonico Rai con programmi di successo come Corrado fermo posta, Corrado otto e mezzo, Rosso e nero, che poi porto’ anche in tv.
Con l’avvento del piccolo schermo, insieme a Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Pippo Baudo tenne a battesimo le prime trasmissioni sperimentali della televisione italiana.
Il primo grande successo televisivo nel 1960 fu Rosso e Nero. Fu poi la volta de “L’amico del giaguaro”, di “Canzonissima” con la Carrà a mostrare l’ombelico nel tuca-tuca.
Calco’ da presentatore anche il palco del Festival di Sanremo.

ANSA

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