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Cronaca

Marano. Va a fare running e si sente male: morto un 56enne

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Tragedia a Marano, nella mattinata di oggi, sabato 28 agosto, dove un 56enne è morto durante la corsa.

Come riporta “Il Mattino”, l’uomo stava percorrendo via San Rocco quando ha accusato un malore e si è accasciato a terra. A lanciare l’allarme alcuni passanti che hanno chiamato il 118.

Nonostante le manovre di rianimazione dei sanitari per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Probabilmente un infarto fulminante lo ha stroncato sul colpo.

Sul luogo della tragedia, sono accorsi tutti i familiari della vittima, molto nota a Marano. Gli agenti della polizia municipale stanno ora eseguendo i rilievi di rito.

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Cronaca

Ragazza morta a Piazza Armerina, il Pm: “I dati ci dicono che la 15enne è morta per suicidio, ora attendiamo l’autopsia”

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Nel corso di una conferenza stampa per la morte della 15enne Larimar, trovata senza vita lo scorso 5 novembre nella pineta di casa a Piazza Armerina, nell’Ennese, il procuratore per i minori di Caltanissetta Rocco Cosentino ha così dichiarato:

“Con i dati in nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento con assenza di lesività etero indotta. Questo alla luce della ricognizione cadaverica, attediamo ora l’autopsia”.

Intanto la Procura dei minori procede per istigazione al suicidio e detenzione di materiale pornografico a carico di ignoti. Infatti, subito dopo il ritrovamento del corpo, sono circolate voci circa l’esistenza di immagini private di Larimar fatte girare in chat da alcuni suoi conoscenti.

Pertanto tale vicenda potrebbe essere alla base del suo gesto, avvalorata dal fatto che poco prima la 15enne abbia avuto una furiosa lite con una compagna di scuola, durante la quale sarebbe emersa la questione relativa alle foto.

Ecco quanto dichiarato dal procuratore Rocco Cosentino:

“Tutte le persone di qualsiasi età, minori e adulti, da noi sentiti, hanno mostrato ampia disponibilità e dato il loro contributo. Se l’hanno offerto bene o male è da verificare, ma tutti quelli che abbiamo avuto la necessità di sentire si sono mostrati disponibili. Se mi chiedete se ci sono altre persone a conoscenza dei fatti, non posso saperlo. Soprattutto se ci sono minori a conoscenza di quel che è accaduto, che non si sono fatti avanti, ovviamente ribadisco l’appello di non aver timore ad andare al commissariato o in procura”. 

Poi, prosegue: “Sono stati fatti tutti gli accertamenti che era nelle nostre possibilità fare, compresi i rilievi nella cameretta della ragazza. Vorrei anche precisare che la stanza non era a soqquadro come si è detto, ma in uno stato compatibile con la cameretta di una giovane di quell’età. Non sto esprimendo un giudizio sui fatti, ma voglio solo mettere punti fermi sullo stato attuale delle indagini”.

Infine, ha concluso: “Quanto alle scarpe della ragazza, abbiamo le foto e posso dire che non sono intonse. Ci sono tracce di terriccio. Poi se ciò conferma che lei abbia percorso il tratto di strada da casa a dove è stata trovata è una valutazione che faremo”.

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Cronaca

Esplosione ad Ercolano, fermato il proprietario della palazzina: arrestato Pasquale Punzo

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Le indagini relative alla morte delle gemelle Sara e Aurora Esposito, e del 18enne Samuel Tafciu, sono giunte ad una svolta.

Infatti la Procura di Napoli ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti del 38enne Pasquale Punzo, accusato di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, oltre a detenzione e fabbricazione abusiva di fuochi d’artificio illegali.

Inoltre gli viene contestato anche il reato di caporalato, con il provvedimento notificato all’indagato dai carabinieri di Ercolano, i quali hanno poi accompagnato Punzo in carcere. Tuttavia, oltre al 38enne, è indagata anche la sua ex Giulia Eboli, madre della 13enne formalmente proprietaria dell’abitazione in cui è avvenuta l’esplosione.

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Cronaca

Sequestrati beni per circa 6 milioni di euro a un esponente di spicco della camorra

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Eseguito un sequestro di beni dal valore di circa 6 milioni di euro (comprese abitazioni nella zona di San Giovanni a Teduccio), in parte conferibili a “o’ pirata” Salvatore D’Amico, figura apicale nella camorra napoletana.

I beni includono anche rapporti finanziari, oltre a società attive nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi e lubrificanti.

D’Amico ha stabilito rapporti con il clan Mazzarella e le sue estensioni, come il gruppo Luongo di San Giorgio a Cremano. Ad ostacolare il suo potere la competizione con clan rivali, tra cui i Rinaldi e i Reale.

La Polizia di Stato, attraverso la Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine, sta attuando una strategia rigorosa per colpire il cuore dell’economia criminale.Questa metodologia permette di smantellare le strutture economiche della criminalità organizzata, riducendo così la loro influenza e opprimente presenza nei tessuti sociali locali.



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