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Cari caivanesi, vi dico perché a Caivano non cambierà mai nulla

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Il cambiamento presuppone una rivoluzione, non nel senso di una sommossa, ma uno sovvertimento totale dello status a cui si è abituati.

Caivano è una città che rispetta perfettamente l’imperativo “niente si crea e nulla si distrugge”, la fisica di un “nientificio” che produce un nichilismo deprimente, che umilia la ragione delle menti più illuminate e li ricuce al silenzio pur di restare tranquilli.

In questi giorni un altro Sindaco è stato sfiduciato, le ragioni o il torto riguardano argomenti che al comune cittadino interessano poco o niente, avviliti come sono dalla contingenza del pane, della sopravvivenza a ogni costo, delle scuole che funzionano male, dell’aggressione quotidiana alla speranza di un domani migliore.

In questi giorni chi avrebbe dovuto tutelare il voto dei caivanesi, ha posto la sua firma su un pezzo di carta per mandarsi a casa. Che cosa strana dire poi che le colpe sono degli altri quando la scelta libera nell’urna aveva scelto proprio loro per dipanare la matassa della storia infame che viene scritta da anni e a cui mai nessuno ha saputo sottrarsi.

I recenti ammutinamenti dei dipendenti comunali la dicono lunga sulla volontà di cambiamento. Qualsiasi uomo al comando di questo paese, si dovrebbe scontrare con i poteri forti di una macchina comunale strutturata in modo da dare il minimo indispensabile e farla camminare su un filo sottilissimo che segna i confini tra la liceità e l’illegalità.

Si aspetta sempre il momento giusto per cambiare, perché i prossimi saranno migliori dei precedenti, perché si deve dare solo una parvenza di mutamento, si deve cambiare per non cambiare nulla. Nessuna metamorfosi è sperata da alcuno, negli occhi e nella testa (vuota) dei politici caivanesi, si legge ciò che si desidera,  le idee cambiano a piacimento, gli ideali sbattono contro i muri dell’affarismo e del potere.

E in questa attesa nulla cambia.

Un problema non può essere risolto con lo stesso tipo di pensiero che lo ha generato” diceva  Einstein.

La soluzione dovrebbe dunque essere, appunto, la rivoluzione o, nell’accezione più nobile del termine, la ri-evoluzione.

Per attuare un vero cambiamento occorrono dei presupposti certi e un cammino costante che ricerchi le soluzioni oltre il pensiero comune.

La consapevolezza che esiste il problema è il primo passo.

Occorre poi l’urgenza del cambiamento attraverso la ricerca di motivazioni forti che possono risiedere nell’ordine dell’etica e nella pratica di un’economia capace di rigenerarsi senza sprecare troppe energie, la capacità di attingere ai fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea.

Allo stato attuale nessuna forza politica sembra capace, attraverso la sua classe dirigente, di intervenire in modo tangibile per modificare lo status di una cittadina ormai alla deriva.

Ne ho sentite tante in questi giorni, sui dissidenti di Forza Italia, le menti geniali che hanno provveduto a lasciare il paese senza un governo, a quelle del segretario bambino che vorrebbe stravolgere i programmi dei volponi del PD, gente che ha più mani in pasta di cento panettieri al lavoro. Le alternative serie, o almeno quelle che dovrebbero esserlo, sono costituite dalla formazione di svariate liste civiche a caccia di consensi improbabili da cittadini depressi, mettendo in campo forze vecchie ringiovanite dal botulino di simboli nuovi.

Nemmeno il partito di Grillo se la cava meglio a Caivano. Dopo la défaillance del gruppo Meetup più forte sul territorio, si è creata una baruffa da scuola elementare, dove i contenuti sono stati sostituiti dalle azioni mancate e dall’ascesa di personaggi che nulla hanno a che fare con l’arte della democrazia partecipata. Il tutto finirà con i soliti 800 voti dati per l’azione del volano nazionale.

Intanto attendo di leggere i contenuti dei programmi elettorali delle nuove liste che verranno messe in campo. Vorrei, però, leggere qualcosa di diverso, sorprendermi per quel quid in più che mi farà gridare al miracolo e non le solite azioni populiste che inneggiano a un cambiamento improbabile e impossibile se, al contempo, non si trovano soluzioni al disfacimento economico e culturale nel paese più a nord di Napoli.

Nel frattempo auguro a tutti una buona campagna elettorale appena iniziata.

 

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Cronaca

Pozzuoli: indagato compagno dell’assessora Zazzaro

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POZZUOLI – Qualcuno lo definisce l’eminenza grigia dell’amministrazione Manzoni, altri il prossimo candidato sindaco di Pozzuoli, proprio contro il primo cittadino in carica.

È Lino Tricone, imprenditore nel settore dei rifiuti, che è stato indagato nell’inchiesta che sta facendo tremare i comuni di Marano e Giugliano. L’imprenditore, che spesso presenzia senza nessun titolo riunioni ed incontri istituzionali, è il compagno dell’Assessore al Commercio, Titti Zazzaro (non indagata) ed uno dei maggiori sponsor dell’attuale amministrazione.

Attualmente sotto l’occhio del ciclone per una discussa discarica che dovrebbe sorgere in pieno centro storico, accanto al cimitero di Pozzuoli. Per quest’ultima i consiglieri comunali di opposizione hanno già chiesto tutte le carte e sollecitato gli uffici competenti affinché vedano correttamente la compatibilità con le norme urbanistiche della zona.

È impensabile, infatti, che una discarica possa sorgere a qualche metro da un cimitero, un asilo nido e vicino al famosissimo comprensorio Olivetti di Pozzuoli. Anche se il deus ex machina della società sostiene di voler riciclare solo carta, il progetto parla chiaro: ci sono numerosi altri codici di rifiuti che quel sito di stoccaggio è pronto ad accogliere.

Ma il potente consigliere segreto della maggioranza guidata dal sindaco Gigi Manzoni, non ha solo questo interesse sul territorio. In passato ha acquisito il così detto centro commerciale di Monteruscello, una struttura di migliaia di metri quadri, pagata comodamente a rate (spesso scadute), che sta ristrutturando per fare un centro commerciale.

Anche su questo insistenti voci parlano di una possibile lottizzazione: acquisto a prezzo vantaggioso dal comune per poi rivendere piccoli box in modo da speculare. Nei suoi numerosi discorsi il Trincone parla delle sue idee come le migliori del mondo, si fregia di essere un pensatore all’avanguardia. Al momento però si trova in una condizione non proprio uguale a quella che vuole far percepire: indagato per la questione rifiuti di Marano e Giugliano; discusso per una possibile lottizazione di un bene in periferia; contestato per l’apertura di una nuova discarica nel centro storico della città.

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Caivano

CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caivano

Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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