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Casavatore

CASAVATORE – Volano gli stracci, ma soltanto sui social.

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Casavatore: incalza la querelle estiva, complice la temperatura rovente, all’interno della maggioranza una e trina nel piccolo Comune all’ombra (in tutti i sensi) di Casoria. Un j’accuse insolitamente affidato al social di Zuckerberg quello di una consigliera di maggioranza, visto che nel civico consesso vige presumibilmente un oscuro divieto di esprimersi, uno sfogo che svela tuttavia il segreto di Pulcinella: un’amministrazione più attenta a nomine apicali che ai bisogni dei cittadini, a vantaggio di professionisti non residenti. Con risultati semplicemente non pervenuti in un Paese che attende ancora i miracoli promessi in campagna elettorale, e che deve adesso fare i conti con la fuga improvvisa finanche dei tifosi. Succede, quando in una stessa commedia si pretende di far recitare più attori protagonisti: ne viene fuori un pessimo film. In risposta al legittimo sfogo, arriva puntuale la prebenda da parte di un componente eletto nella stessa lista: nomina tu l’assessore che vuoi, che sia residente, e pace sia fatta. “Voglio vedere questa dove vuole arrivare”, sembra ribadire: do ut des o, se preferite, quid pro quo: ma teniamo insieme disperatamente i pezzi di questa maggioranza. Ci si domanda, legittimamente, ma per fare COSA? L’eutanasia politica di questo triumvirato, pardon, sodalizio, rimane a detta di molti, oggi ex sostenitori, l’unica scelta possibile per lasciar respirare un Paese massacrato dal cemento e dall’incuria, la cui situazione è palesemente peggiorata a causa dell’inconsistenza e dell’incompetenza di improvvisati personaggi, spesso alle prime armi, la cui unica utilità è stata la mietitura dei consensi. Sfruttati e buttati, insomma, per consentire a chi, da dietro le quinte, ne ha sempre guidato abilmente le mosse. Un teatro di marionette sempre più triste. Intanto un provvidenziale seppuku da parte dei vertici sembra un’opzione sempre meno lontana. Se harakiri dev’essere, ordunque, che lo si faccia in fretta. Antò, fa caldo.

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Aversa

Stragi sul lavoro, operaio 49enne di Casavatore trovato morto con vistoso trauma cranico

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Un operaio, di 49 anni, è morto in un incidente sul lavoro nella zona industriale di Carinaro, al confine con Aversa, nel Casertano.

E’ accaduto nell’area di una ditta attiva nel settore della distribuzione di prodotti farmaceutici. Il suo corpo presentava un vistoso trauma cranico, forse conseguenza dell’impatto della testa con l’asfalto, dopo un volo di diversi metri.
Dubbi però sulla dinamica, in mancanza di testimoni diretti.

Giunti i soccorsi, gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso.

Sul luogo dell’incidente sono sopraggiunti poi carabinieri e ispettori del lavoro. La salma si trova adesso presso l’istituto di mecidina legale di Giugliano, in attesa dell’eventuale autopsia.

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Casavatore

Casavatore: assaltata la caffetteria Glamour

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L’area nord di Napoli è in piena emergenza criminalità. I furti, tra attività commerciali e abitazioni, ormai, sono diventati innumerevoli.
Pochi giorni fa, è stato il turno di Casavatore in via Emilio Segrè, luogo in cui dei malviventi hanno letteralmente assaltato la caffetteria Glamour. Grazie all’ausilio delle telecamere, si è potuta notare la calma serafica che ha contraddistinto di due ladri in azione. Dapprima hanno sforzato con una spranga la saracinesca, hanno fatto ingresso all’interno, e poi sono andati spediti verso il registratore di cassa da cui hanno prelevato il consistente bottino.
Danni da migliaia di euro per il titolare tra contanti portati via e il devasto fatto all’ingresso.

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Casavatore

CASAVATORE – Consiglio monco, salta la seduta

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Un ordine del giorno decisamente nutrito, che avrebbe lasciato presagire una lunga maratona di interventi e discussioni: prevista infatti questa sera l’apposizione del vincolo di PRG preordinato all’esproprio dei terreni interessati al collegamento tra la stazione di Afragola e la rete metropolitana di Napoli, l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2022, una formale modifica allo Statuto Festa relativa ai soli termini di presentazione delle istanze e le dimissioni del Presidente della Commissione trasparenza, il Consigliere Giovanni Del Prete.

Proprio da quest’ultimo punto l’opposizione è partita intervenendo a gamba tesa in apertura: con l’annuncio delle sue dimissioni, il Presidente ha sollevato alcune eccezioni meritevoli di opportuna riflessione, in particolare la gestione singolare delle tariffe da parte di alcuni operatori all’interno del Consorzio Cimiteriale e la curiosa permanenza dell’attuale direttore ad interim il cui incarico sembra essersi trasformato in perpetuum.

E’ stato in particolare sottolineato il duplice ruolo di controllore e controllato del Funzionario attualmente delegato. In merito alla vicenda della rimozione dei rifiuti combusti in prossimità di Via Saragat su terreni di proprietà di privati l’ormai ex Presidente manifesta seri dubbi sulla trasparenza dell’operazione, lamentando il notevole costo dell’operazione per le casse comunali dovuto ai continui ritardi nella pasticciata gestione dell’operazione che, ricorderete, comportò oltre un anno fa l’emissione di apposita ordinanza poi ritirata tra l’imbarazzo generale.

A nulla è valso il timido tentativo della Presidenza del Consiglio di mettere a tacere lo scomodo oratore, ormai un fiume in piena. Presenti in aula anche i Consiglieri “congelati” che abbandonano il civico consesso manifestando, con l’intervento di Francesco Napolitano, sincero apprezzamento per le dichiarazioni del Consigliere Del Prete. Assente uno dei quattro membri del locale PD. E proprio a causa di tale preziosa assenza è saltato il numero legale, generando evidente scompiglio in una maggioranza ormai traballante, rendendo così necessaria una nuova convocazione a stretto giro.

Ancora una volta si percepisce il clima di nervosismo nei banchi del Governo, per le inevitabili conseguenze che deriveranno da questa sorta di ammutinamento politico interno anche se, ne siamo sicuri, il tutto sarà puntualmente minimizzato dagli interessati, così come ci hanno tristemente abituati, derubricando l’accaduto a semplice verifica degli equilibri interni. Non si escludono, tuttavia, ulteriori ostracismi.

Intanto il Paese tra scuole a metà, strutture sportive in attesa di un destino migliore, strade sporche e nuove ondate di cemento in arrivo con la resurrezione del “piano casa”, resta a guardare da una finestra che appare giorno dopo giorno sempre meno trasparente. Curioso che solo poche ore dopo un evento a favore della legalità, con l’intitolazione di uno spazio verde ad una giovane vittima della mafia, per la verità poco partecipato, sia mancato stasera proprio il numero legale.

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