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Politica

M5S, dall’ironia di Frallicciardi alla contestazione di Chicchetti, le simpatiche primarie per il leader

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Perché Frallicciardi si sia candidato alla corsa per il premier del Movimento cinque stelle, resta un mistero.

Niente contro il bravo consigliere di Figline Valdarno, un perito elettronico con la passione per la musica, ma i reali motivi che lo hanno spinto a concorrere contro quel mostro mediatico, osannato dalla maggior parte degli attivisti, dalla base pedestre del partito di Grillo, non ci è dato di sapere se non dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso e riportata da La Stampa, “riportare in prima fila i cittadini, per far sentire il «fiato sul collo», per dedicare il suo tempo ad una «missione», prima, promette, di ritornare al suo lavoro: Siamo umani, cittadini prestati alla politica, a termine”.

Insomma, quel fiato sul collo che la buonanima di Casaleggio e lo stesso Grillo, pretendevano dagli attivisti per mantenere in vita i capisaldi del Movimento, un fiato sul collo che, a un certo punto e per molti, è divenuto un olezzo poco piacevole e un’arma per denigrare e condannare il dissenso critico dei “Talebani” conservatori perplessi, giusto per usare un eufemismo, dalla deriva partitistica dei Cinquestelle.

Ovviamente Frallicciardi è solo l’elemento simbolico per disbrigare la matassa di una votazione che è stata delegittimata già nel momento stesso della candidatura di un solo parlamentare e, tra l’altro, quello che durante i precedenti anni di governo, è stato dato più in pasto ai media fino a rendere la sua faccia nota anche ai bambini di prima elementare.

Gli altri candidati sono:

Vincenzo Cicchetti, che si sarebbe candidato giusto per il gusto di criticare la candidatura dell’abbronzato campano, “Ci è stato imposto solo perché giovane e telegenico. Ma non possiamo presentarci con uno che non è laureato, non ha mai lavorato e non sa l’inglese”;

Elena Fattori, Senatrice con la vocazione della trasparenza, intesa nel senso che non la si è mai vista;

Domenico Ispirato, consigliere di circoscrizione con la passione della cucina, da anni combatte una lotta impari contro il sistema per la costruzione di una pista ciclabile a Verona;

Nadia Piseddu, di Vignola, laureata in Ingegneria Spaziale e candidata a sindaca di Vignola nel 2014, le sue esperienze politiche sono: NADIA NADIA NADIA NADIA NADIA NADIA;

Marco Zordan, un artigiano di Arzignano, di cui si conosce solo l’età, 43.

L’ emblema di questa farsa resta comunque Frallicciardi che, fin dal primo momento, ci ha ispirato simpatia, se non fosse altro che per il suo cognome che in termini di sonorità linguistica la vince su tutti, ma siamo certi che lui ha qualche motivazione più significativa e seria della nostra.

Restate sintonizzati per la sua prossima videointervista in esclusiva su Minformo.

 

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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