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La legalità, il Nazismo e il Movimento 5 stelle

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Il tema della legalità è stato il fulcro fondante della dottrina nazista nella Germania del Führer e avrebbe dovuto giustificare il formalismo giuridico tendente a legittimare qualsiasi ordine dello stato in quanto tale, senza alcuna considerazione dei contenuti veicolati.

Vale la pena, allora, prendere in seria considerazione quanto questo concetto di legalità abbia potuto spalancare le porte alla infamia nazista, ma è fuori da ogni dubbio che “l’idolo” della legalità, ovvero il “commovente bisogno di legalità” del popolo tedesco, ha funzionato, in una prima fase come fattore di consenso e poi come fattore di deresponsabilizzazione collettiva.

In questo ordine di idee, la legalità poteva ancorare le responsabilità dei giudici alle leggi ancora vigenti, mettendo in secondo piano alcuni principi fondamentali della civiltà giuridica negando il valore giuridico della legge “intollerabilmente ingiusta”.

Una legalità spogliata di tutte le funzioni garantiste dello stato e messa al servizio di un soggetto politico, di cui diviene la forte voce giuridica.

Nel nazismo la comunità è il soggetto a cui si pone attenzione per incarnare la volontà del Führer, comunità nella quale si attua, sfruttando i semi di un nazionalismo già presente, la politica della “negazione del dissenso politico”. Infatti, tanto il consenso giuridico conservatore, quanto il nazismo, partivano dall’idea comune di soffocare il dissenso per arrivare a una riorganizzazione sociale, ma mentre per i conservatori ciò andava attuato nel segno dell’autorità dello stato, vera espressione del popolo, per i nazisti la comunità si identificava perfettamente nel partito e nel suo “condottiero”,

Definire il concetto di autorità significa ricercare le forme dell’obbedienza. E, se l’obbedienza è animata dal consenso, il problema della libertà non va più posto, poiché non è più una questione di libertà, va solo considerato il problema della disciplina, nel senso di vedere come possa essere meglio imposta e come possa essere meglio osservata dall’aggruppamento sociale. (Lo stato e la dottrina corporativa. Saggio d’una dottrina generale, Bologna, Zanichelli, 1980)

Il consenso, dunque, sarebbe il mezzo indispensabile in un primo momento, ma che poi viene prestato dal popolo, depredato di ogni autonomia etica e politica, al regime.

Si comprende, alla luce di questo, il peso disumano che incombeva sui dissidenti, lasciati soli di fronte alla comunità e alle istituzioni, del tutto esclusi da quella legalità che era servita al regime per prendere il potere.

Un confronto con ciò che avviene oggi con il Movimento Cinque Stelle in Italia praticamente impossibile. Le istanze, l’intelligenza, il discernimento attento di una massa consapevole lo impedirebbero nel modo più assoluto.

È anche vero, però, che in uno stato democratico il consenso si calcola sui voti espressi nella cabina elettorale e la maggioranza, a torto o a ragione, vince sempre.

Se quella legalità di cui abbiamo discusso prima dovesse diventare l’arma contundente di una buona parte degli elettori e se il  processo di una legalità illegale, già iniziato da anni, dovesse volgere al termine, gli italiani avranno di che preoccuparsi.

I semi del razzismo sono presenti e vivi, è bastato poco per farli fiorire, una dichiarazione sulle ONG dell’Onorevole Di Maio ha aizzato un vespaio di polemiche sull’accoglienza e ha messo in luce l’anima intollerante degli italiani.

Potrebbe essere questo il primo passo, forse ce ne saranno altri, ma di certo gli intellettuali non staranno a guardare alla finestra.

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Attualità

Covid-19 in Italia. I dati del giorno: più di 450 i decessi nelle ultime 24 ore

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Sono 23.987 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia quest’oggi, venerdì 26 marzo, a fronte di 354.982 tamponi eseguiti.

Il tasso di positività, secondo il bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile, si attesta come giovedì al 6,8%.

Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 457, per un totale di 107.256 dall’inizio della pandemia.

Aumentano di 8 unità le terapie intensive (3.628 in tutto), mentre sono 48 in più i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid.

I guariti odierni sono 19.764.

Sono 3.628 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 8 più rispetto a giovedì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 288.

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.472 persone per coronavirus, in aumento di 48 unità rispetto alle 24 ore precedenti.

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Coronavirus. La situazione in Campania: il bollettino dell’Unità di Crisi

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Quest’oggi, venerdì 26 marzo, come di consueto, l’Unità di Crisi della Regione Campania ha comunicato il consueto bollettino quotidiano relativo alla situazione del Coronavirus in Campania.

Questi i dati del giorno:

Positivi del giorno: 1.947 (*)
di cui
Asintomatici: 1.250 (*)
Sintomatici: 697 (*)
* (Positivi, Sintomatici e Asintomatici si riferiscono ai tamponi molecolari)
Tamponi molecolari del giorno: 18.599
Tamponi antigenici del giorno: 3.394
Deceduti: 42 (24 deceduti nelle ultime 48 ore, 18 deceduti in precedenza ma registrati ieri)
Totale deceduti: 5.158
Guariti: 2.894
Totale guariti: 226.818
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 181
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata)
Posti letto di degenza occupati: 1.586

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CAMPANIA. Nuova ordinanza pronta: riaperti mercati con percorsi separati

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Il Governatore De Luca sta limando gli ultimi dettagli prima di annunciare e, pubblicare, probabilmente in giornata, una nuova ordinanza.

Con quest’ultima, sulla base degli ultimi dati acquisiti in relazione alla situazione epidemiologica, a modifica della precedente ordinanza numero 10, la Regione Campania dispone che le attività mercatali relative ai generi alimentari, agricoli e florovivaistici sono consentite.

Le attività saranno, però, subordinate all’adozione da parte dei Comuni di piani di sicurezza finalizzati a regolare gli accessi alle aree mercatali, con percorsi separati, a evitare assembramenti e comunque nel rispetto dei protocolli di sicurezza

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