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Politica

Elezioni Napoli. Alessandra Clemente: “240 milioni per Napoli la nostra battaglia vinta”

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Grazie all’enorme lavoro di questa amministrazione arriveranno a Napoli il 40% dei fondi stanziati per i comuni nel decreto sostegni-bis, per un totale di  oltre 240 milioni di euro – dichiara in una nota la candidata sindaco di Napoli Alessandra Clemente -. Supportare adeguatamente le centinaia di comuni italiani, attualmente in gravi difficoltà economica, non è un favore da elargire soltanto ad amici e sodali ma un dovere nei confronti dei milioni di italiani a cui negli anni sono state tagliate imponenti risorse, necessarie a garantire i livelli minimi dei servizi erogati dalle città.

Il fatto che i leader dei principali partiti di governo si ricordino di essere vicini ai napoletani solo in campagna elettorale – continua Clemente – e solo quando a sollecitarli sono i candidati piazzati dai loro partiti, è uno schiaffo nei confronti di tutti i cittadini partenopei. Sono settimane che Gaetano Manfredi ripete il mantra che in mancanza di assunzioni e risorse speciali per Napoli in caso di elezione a Sindaco non potrà fare niente per Napoli.

Questa é esattamente la situazione in cui si è ritrovata a governare la città l’attuale amministrazione negli ultimi anni – aggiunge la candidata -, riuscendo però a triplicare il numero degli asili nido, ad aprire stazioni della metropolitana, a completare i lavori di Piazza Municipio, di Piazza Garibaldi, dello stadio Maradona, della piscina Scandone. Lo abbiamo fatto con gli stessi mezzi con cui gli altri candidati ammettono non riuscirebbero a fare niente.

É interessante notare come la variopinta coalizione che sostiene l’ex ministro Manfredi, si accorga d’un tratto che le stesse cose ripetute fino allo sfinimento dal sindaco de Magistris in questi anni, ovvero più assunzioni e fondi per Napoli, siano diventate un dogma imprescindibile per il benessere della città. 


La situazione – ribadisce – è diventata insostenibile, noi abbiamo fatto un miracolo, ma Napoli merita di poter vivere con i mezzi economici che le spettano.

Si badi bene, questo non è un problema solo della città di Napoli, ma riguarda 800 comuni in tutta Italia, la maggior parte dei quali nel meridione. Un divario che nemmeno i fondi stanziati nel Pnrr riusciranno a colmare se non si corre immediatamente ai ripari: decenni di tagli alla spesa dei comuni hanno reso le amministrazioni scatole vuote e oggi in tantissimi municipi mancano le professionalità per presentare i progetti necessari ad accedere ai soldi del Recovery Fund; il meccanismo della spesa storica favorisce i territori che godono già di servizi efficienti, lasciando al palo chi per mancanza di risorse non ha potuto dotarsi di un efficiente sistema di spesa; il principio che privilegia nei bandi pubblici la capacità di cofinanziamento dei progetti avvantagia, ancora una volta, quegli enti che già dispongono delle risorse per migliorare i propri servizi, con il paradosso che ad avere di meno saranno i territori maggiormente in difficoltà e con maggiori necessità. 

Strade pulite, parchi curati, trasporto pubblico efficiente: è questa la normalità che rischia di essere negata ai cittadini, una condizione che il governo deve garantire alle città come Napoli, a prescindere dai colori politici di chi le amministra. Perché – conclude – vivere dignitosamente è un diritto e non una concessione politica”.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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