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AFRAGOLA, addio polo dei moderati. Pannone: “Appoggiano un sindaco che non sa governare”

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AFRAGOLA – Altre vicende poco felici satellitano intorno alla figura di Mimmo Tuccillo, al di là dell’immobilismo che vive la città più volte raccontato attraverso le nostre pagine, la questione della Commissione toponomastica che hanno visto il sindaco dopo due dimissioni elemosinare un nominativo da un veterano dell’opposizione e la triste avventura del lampeggiante “abusivo” che a quanto pare, come dichiarato anche dal consigliere Biagio Montefusco a mezzo facebook, il primo cittadino sia stato multato dalla Polizia locale perché in occasione della riapertura dei corsi scolastici esibiva sull’auto un lampeggiante non autorizzato. Afragola, per colpa dell’avvicendamento della ditta sulla raccolta rifiuti, in questi giorni sta conoscendo anch’essa l’emergenza rifiuti, infatti stando ad indiscrezioni raccolte in esclusiva Minformo, per i prossimi tre giorni non si dovrebbero raccogliere rifiuti per tutta la città perché ci sono ancora dei contenziosi con la vecchia ditta e perché la nuova ditta – la Buttol srl – non è ancora in grado di coprire il servizio per l’intera area urbana. A questo punto i vicini di casa caivanesi potrebbero anche esclamare: “Benvenuti tra noi!”.

Fatta un piccolo excursus delle ultime vicende afragolesi, il fallimento dell’amministrazione Tuccillo appare ancora più tangibile ma analizziamo nei fatti chi è il reale complice di quest’impasse afragolese. Mancano sette/otto mesi alle prossime elezioni e coloro che sui marciapiedi della città paventavano netto contrasto e nette distanze con l’attuale sindaco continuano imperterriti, nelle sedi istituzionali, ad appoggiarlo incondizionatamente. Stiamo parlando dei moderati di maggioranza “A viso aperto” e UDC. In realtà da un’analisi approfondita possiamo tranquillamente asserire che altrimenti non poteva essere visto che il seppur flebile tentativo di istituire un terzo polo alla prossima campagna elettorale è naufragato ancor prima di intraprendere un discorso serio. Tutti ricordiamo la famosa cena avvenuta in un noto ristorante di Torre del Greco tra gli esponenti di “A viso Aperto”, Antonio Caiazzo, Cristina Acri, Tommaso Bassolino, Raffaele Falco e Gennaro Castaldo. A quella cena in realtà doveva seguire tutta una serie di incontri per poi finire con un convegno aperto alla città dove si era stabilito già la data e la location. Tutto questo non è avvenuto, dopo la cena il vuoto e quello che è successo è sotto gli occhi di tutti. “A viso Aperto” continua ad appoggiare le scelte, a volte scellerate, del primo cittadino. Caiazzo e Acri ancora seduti nei banchi dell’opposizione e nessuno dei moderati ha il coraggio di cambiare lo stato di cose. Ma cosa è successo in realtà? A quanto pare da quell’incontro non si è riuscito ad individuare una vera e propria leadership, ognuno dei componenti cova sogni di gloria e ognuno, giustamente, ambisce allo scranno più alto della città. In particolare le due personalità più forti e che più ambiscono alla candidatura di sindaco in quel gruppo sono proprio Cristina Acri e Gennaro Giustino, tanto è vero che pare che Cristina Acri abbia confidato a qualche suo amico stretto che il terzo polo potrà nascere solo se è lei a fare la candidata a sindaco di Afragola, in alternativa lei non accetterà mai di essere la consigliera di Giustino. Evidentemente la consigliera Acri sente molto pesante il proprio consenso da non poterlo o doverlo per forza barattare in cambio di una nuova candidatura a consigliere comunale.

In poche parole il terzo polo è stato disintegrato perché all’interno di esso si è cominciato a giocare alcune partite individuali e sia Giustino che Acri sono rimaste vittime del loro stesso sogno. Infatti manco a farlo apposta, girandosi intorno, una volta annientato l’ipotesi polo moderato, il consigliere Giustino non ha potuto fare altro che prendere atto della realtà. Mancano pochi mesi alle elezioni, sfiduciare il sindaco oggi, passerebbe alla storia come un vero e proprio tradimento e il terzo polo, ammesso che si trovasse un accordo, certamente non potrebbe essere fondato su un tradimento, non avrebbe senso. Non si può fondare l’alternativa a Tuccillo su un voltafaccia così evidente. Se il leader di una futura alternativa doveva prendere le distanze dal sindaco, lo doveva fare con almeno 18 mesi di distanza, rinnegando tutto quello che di male è stato fatto negli ultimi mesi di consiliatura. Al contrario in questa maniera, degli ultimi fallimenti di Tuccillo si è solo complici se non fautori. Non a caso lo stesso Giustino vedendo il vuoto oltre il terzo polo, ormai quasi impossibile da mettere su, sta accarezzando l’idea di appoggiare, insieme a Nicola Perrino, l’attuale Presidente del Consiglio, la ricandidatura a sindaco di Tuccillo. Anche perché allo stato attuale il potere e quindi le chiavi della città a tutti gli effetti li detiene ancora il primo cittadino che tutto è fuorché destituito dal suo ruolo e allora perché non continuare ad appoggiarlo? In fondo si tratterebbe solo di puntellare meglio la comunicazione e negare quanto è stato detto al bordo del marciapiede e questo per un editore è più che facile. Basta intestarsi qualche successo acquisito sotto la giunta Tuccillo e il gioco è fatto, tutti di nuovo d’amore e d’accordo col sindaco del “cambiamento”. E credo che il nuovo slogan sarà: “Cambiare nulla per non cambiare niente”.

A tal proposito abbiamo raccolto qualche dichiarazione del consigliere Antonio Pannone che davanti ai nostri taccuini asserisce: “Come avevo previsto già nei mesi scorsi, nessun segnale di riscatto e di effettiva discontinuità perviene da parte di quelle componenti della maggioranza che fino ad oggi si sono appiattite e adeguate al fallimento globale di Tuccillo. Si tratta -per intenderci- di consiglieri ed esponenti politici che amano definirsi moderati o presunti tali e che ormai non solo per strada o fuori ai bar ma anche nelle sedi istituzionali, come le Commissioni consiliari, si dichiarano assolutamente convinti della necessità di allontanarsi da un sindaco da loro stessi definito “inaffidabile e incompetente, incapace di dialogare sul piano politico e, in ogni caso, improponibile per la prossima tornata elettorale”, prevista nella primavera del 2018.  Hanno ragione, si ritrovano ad appoggiare un sindaco che non sa governare e che non riesce neppure a nominare, nel rispetto della fisiologica dialettica istituzionale, una semplice Commissione per la toponomastica, tanto è vero che si vede costretto ad elemosinare il soccorso di qualche saggio ed attempato esponente delle opposizioni.  L’ho ribadito appena pochi giorni fa, per Tuccillo e i suoi accoliti il tempo è scaduto, gli afragolesi quello che dovevano capire l’hanno capito: un’alternativa virtuosa si costruirà attraverso il confronto con le energie migliori della nostra comunità per selezionare democraticamente una vera classe dirigente. A poco servono gli incontri conviviali e i banchetti notturni, se non c’è alla base un progetto organico di governo fatto di idee, di programmi, di proposte. E non sempre i soggetti elettorali sono degli statisti. Si era creata nelle scorse settimane un po’ di attesa per una convention dei cosiddetti moderati, promossa da esponenti di una lista civica di maggioranza, che si sarebbe dovuta tenere alla metà del mese di settembre per annunciare anche l’uscita dalla Giunta di alcuni assessori e la fine della consiliatura. Pare che tutto sia rinviato a data da destinarsi. È solo tatticismo? È il segno di una ritirata nell’ovile di Tuccillo? Oppure solo a pochi mesi dal voto verrà fuori  la determinazione di quanti a parole vogliono voltare pagina e sono pronti ad esporsi, dopo aver comunque gestito l’Amministrazione per quattro anni al fianco di un sindaco che oggi  ripudiano? Sono interrogativi che possono avere  un senso per gli addetti ai lavori e per gli osservatori dei fatti politici locali. Ma agli afragolesi interessa soprattutto che, dopo il fallimento di Tuccillo, il governo della Città sia affidato ad amministratori onesti, competenti, motivati e che abbiano davvero a cuore il bene comune”.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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