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Cronaca

Boss Abbinante furioso per un video su TikTok: “Gli schiatterei la testa!”

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Il boss di camorra Antonio Abbinante, a capo dell’omonimo clan di Scampia, temeva che le forze dell’ordine avessero intensificato i controlli sul gruppo criminale in seguito ad un video pubblicato su TikTok da un ragazzo che inneggiava alla cosca e alla sua capacità di eliminare i rivali uccidendoli.

E’ questo ciò che emerge dall’ordinanza con cui, lo scorso 16 giugno, il gip di Napoli Nicoletta Campanaro ha disposto il carcere per il boss e altre quattro persone.

L’intercettazione risale al 18 aprile scorso, quando il boss e il suo luogotenente, Paolo Ciprio, si chiedono il motivo di quel rafforzamento dei controlli.

La risposta, secondo loro, è che la Squadra Mobile abbia scoperto dell’intenzione di commettere un omicidio da un video pubblicato su TikTok da un ragazzo che inneggiava al clan Abbinante: “Talmente che vado in freva su queste cose io mò gli schiatterei la testa a questo che ha fatto queste cose“, dice il boss.

Il luogotenente inizia così le ricerche e il ragazzo viene trovato: risulta essere il figlio di una conoscente di CiprIo. Viene individuato, il video viene fatto cancellare e il giovane viene “mandato a chiamare” per essere punito.

La vicenda è quella emersa nei giorni scorsi: il gruppo criminale voleva punire con la morte un uomo che aveva intrecciato una relazione extraconiugale con un detenuto affiliano al clan.

L’omicidio era stato già pianificato nei dettagli, era stata persino già scavata la fossa dove la vittima sarebbe stata sepolta perché il suo corpo non venisse mai più ritrovato.

Il boss era però già intercettato e quindi il proposito era stato scoperto dai poliziotti. Per cercare di evitare l’omicidio, la Squadra Mobile (guidata da Alfredo Fabbrocini) e la Procura di Napoli avevano disposto delle perquisizioni domiciliari, in modo da mettere pressione agli indagati.

[Foto: Repubblica.it]

Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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