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CAIVANO, Ponticelli chiede una cosa e ne dichiara un’altra, gaffe della sua Comunicazione

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CAIVANO – Ormai i consiglieri dissidenti di Forza Italia, non ne azzeccano una che sia una da tempo immemore. Troppo presi dalla foga di trovare un capello fuori posto al sindaco Monopoli rischiano di collezionare figure barbine come quella fatta nella giornata di ieri.

Ieri mattina con molta solerzia dopo aver protocollato l’istanza i quattro consiglieri dissidenti diramano attraverso gli organi di stampa, a loro congeniali, la notizia di aver chiesto la “chiusura” dell’intera villa comunale onde evitare i continui disagi che gli avventori della villa e i residenti del Parco IACP adiacente sono costretti a subire a causa della facilità di accesso dei motorini. Subito dopo questa notizia in paese si è potuto registrare un certo malumore, riversato anche nei vari profili social dei cittadini, rivendicando un diritto sacrosanto cioè quello dell’usufruibilità degli spazi pubblici e ricreativi da parte di tutta la popolazione nessuno escluso. Certo l’entrata dei motorini è un grave disagio oltre che un pericolo per l’incolumità di chi vuole giovare di tali spazi pubblici, ma questo deve essere un problema che va affrontato seriamente dall’amministrazione ed è un bene che i consiglieri dissidenti pongono l’accento su una questione così delicata ma, certamente, non possono pensare di risolverla con uno schiocco di dita, recintando come una gabbia la villa comunale. In questo modo son bravi tutti ad amministrare un paese, trovare soluzioni con un minimo sforzo mentale.

Istanza presentata dai consiglieri dissidenti di Forza Italia

Istanza presentata dai consiglieri dissidenti di Forza Italia

Evidentemente dopo aver appreso il malcontento registrato a mezzo social, il consigliere Ponticelli, attraverso la semantica di proprietà del suo staff di comunicazione, cerca di raddrizzare il tiro e lo fa con un post pubblicato prima sulla fanpage di Forza Italia e poi condiviso attraverso il suo profilo personale. Nel post, in realtà si legge tutt’altro di quello che c’è scritto nell’istanza protocollata in segreteria dove si chiede “l’immediata chiusura della Villa”. Nel cercare di rendersi meno impopolare all’opinione pubblica il consigliere Ponticelli riesce a fare anche peggio, infatti nel suo post cerca di spiegare, interpretando a modo suo la domanda protocollata, che la richiesta fatta era atta solo a trovare un modo affinché non entrassero più i motorini in villa. Niente di più falso, a meno che la comunicazione del consigliere, la sera non assuma forti ansiolitici, il testo riportato nell’istanza di Forza Italia non è di libera interpretazione e parla chiaro. In quel documento si chiede “l’immediata chiusura della Villa”, c’è poco da fare peni a forma di solidi geometrici sferici direbbe un mio fraterno amico. Il testo parla chiaro e l’italiano non è un’opinione sfortunatamente per alcuni consiglieri che evidentemente alle scuole elementari la maestra di italiano si assentava spesso, i consiglieri di Forza Italia nella mattinata di ieri hanno chiesto “L’immediata chiusura della Villa Comunale Falcone-Borsellino”.

Un’altra cosa che fa pensare ad una scarsa preparazione di chi realmente scrive i post al consigliere è che leggendo il suo comunicato, addirittura si capisce che il consigliere abbia chiesto proprio l’entrata dei motorini in villa. Ma siamo sicuri che questo sia solo un refuso fatto da chi ha una scarsa preparazione in tema di Comunicazione, facendo fare una magrissima figura al consigliere che a questo punto davvero ci auguriamo che il post sia stato commissionato e non da lui personalmente redatto, poiché visto anche il refuso, la sua immagine non ne uscirebbe tanto bene agli occhi dell’opinione pubblica.

Post del Consigliere Ponticelli

Post del Consigliere Ponticelli

E’ risaputo che gli abitanti del Rione IACP adiacente alla villa comunale, da molto tempo denunciano forti schiamazzi, atti osceni e scorribande di motorini che si consumano all’interno della villa. Questi sicuramente sono problemi che un’amministrazione deve farsi carico, ma nello stesso momento non si può pensare di risolvere il problema di una parte della cittadinanza danneggiando l’intera comunità privandole dell’accesso di uno spazio pubblico, come non si può pensare (come nel caso del post fatto dal consigliere Ponticelli) di risolvere i problemi denunciati dai residenti IACP danneggiando le fasce più deboli, privando uno spazio pubblico ai diversamente abili. Infatti non si spiega l’accanimento del consigliere o di chi scrive per esso verso gli attivisti del Movimento Caivano, ormai inattivo sul territorio già da diverso tempo, che al tempo fecero una lotta per l’adozione del PEBA (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) e non certamente una lotta per far segare due paletti all’entrata della Villa Comunale. Ma evidentemente il Consigliere Ponticelli o non conosce la storia o gli è stata riferita male, visto che l’azione politica messa su dagli attivisti, all’epoca, mirava ad una class action nei confronti del sindaco e del Presidente De Luca laddove non venisse adottato almeno il PEBA al centro del paese.

Non si capisce neanche perché il consigliere Ponticelli abbia scelto di tirare in ballo una vecchia diatriba nata da due meetup M5S ormai scomparsi sul territorio e inattivi già da diverso tempo, taggando nel suo post persone sconosciute che di pubblico l’unica azione che hanno compiuto è stata quella di alzare il braccio per bere un caffè. A cosa ma soprattutto a chi si vuole dare la colpa se ad una richiesta di abbattimento delle barriere architettoniche il consigliere Angelo Marzano pensa bene di segare due paletti anziché abbattere le barriere alla Villa con tanto di progetto che permettesse l’entrata delle carrozzine e no dei motorini? Da sapere inoltre che i motorini entravano anche quando all’entrata della villa c’erano i dissuasori che impedivano l’entrata dei disabili, visto che ai lati del chiosco dell’edicola c’è abbastanza spazio da far passare perfino il carretto della limonata. Ma evidentemente il consigliere Ponticelli, tutto questo non lo sa, evidentemente molto preso dal risolvere i problemi di quei cittadini che ne fanno richiesta, non era abbastanza attento ai problemi della villa prima che venisse chiamato in causa dai residenti del Rione IACP.

Al di là dei seri problemi che girano intorno ad uno spazio pubblico abbandonato di sera e poco illuminato che assolutamente devono essere risolti, c’è da registrare ancora la superficialità e l’opportunismo di alcuni consiglieri che abbassano ulteriormente il livello politico e culturale del paese, trasformando un problema collettivo in un ring dove il vincitore deve essere acclamato e glorificato. Peccato che alla parte sana di Caivano il clamore non interessa, i gesti eroici vengono lasciati a chi si sente piccolo in tutti i sensi. A noi interessa solo il bene del paese.

Caivano

CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caivano

Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Caivano

Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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