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FRATTAMAGGIORE. Domani le premiazioni di “Agòn Politikòs”

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FRATTAMAGGIORE – Si terrà domani 30 marzo alle ore 10.00 presso la Sala Convegni del Giardino degli Aranci in Frattamaggiore la cerimonia di premiazione dei vincitori della XII Edizione del premio “Agòn Politikòs”.

La manifestazione, istituita dall’Associazione ex Allievi del Durante, con il patrocinio delle più importanti Istituzioni locali e nazionali, e la cui anima è rappresentata dalla Prof. Teresa Maiello Prestia, indimenticata e vulcanica docente del Liceo Durante, premia i migliori talenti che si siano distinti nella traduzione e commento dei testi classici, in una gara che vede la partecipazione di un centinaio di allievi, accorsi da tutta Italia e con una folta rappresentanza di alunni stranieri.

Anche quest’anno il primo premio, consistente in una borsa di studio di 700 euro offerta dal Prof. Avv. Michele Dulvi Corcione, è intitolato alla memoria della compianta Prof.ssa Rosita Pannone, che ha dedicato la propria vita all’insegnamento, nonché alla cura ed alla promozione sociale degli alunni disagiati.

“Sono contento di legare anche quest’anno il nome di mia madre ad una manifestazione che esalta i valori della cultura del mondo classico e che si prefigge di essere faro nella desertificazione culturale delle nostra città e periferie” ha chiarito il prof. avv. Michele Dulvi Corcione, impegnato sul campo della promozione dei valori della cultura classica e dell’aiuto ai giovani talenti; proseguendo per affermare che “il ruolo dei docenti è oggi mortificato, ma andrebbe rilanciato con opportune azioni, per favorire non solo la categoria, ma attraverso di essa l’intero mondo della scuola, unico presidio a tutela di una società inclusiva e attenta al futuro dei nostri giovani”.

Tutto questo anche a testimonianza della scelta scellerata dell’Amministrazione comunale, dietro suggerimento del Consigliere di maggioranza Francesco Russo di tagliare i fondi ad una manifestazione tanto prestigiosa quanto necessaria al territorio.

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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. Il Pd davanti ad un bivio: scatto d’orgoglio o guerra di tutti contro tutti?

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FRATTAMAGGIORE – Frattamaggiore. Smaltita la delusione per i consiglieri del Pd dopo il bilancio, è tempo di leccarsi le ferite. Marco Del Prete esce rafforzato da questa fase confusa, dopo che gli stessi democratici hanno giocato tra loro con scarsa lealtà. Tutto è caduto sulle spalle del leader indiscusso del gruppo, Francesco Russo, ma forse la responsabilità più grave dell’ex sindaco riguarda il fatto di aver riposto fiducia nei suoi stessi consiglieri.

Alla fine l’unico gruppo che ha mostrato coerenza e voleva presentarsi in aula per portare avanti l’azione politica concordata nel partito era quello di Nello Rossi, formato dai consiglieri Vitale, Parolisi e D’Ambrosio. Nel gruppo Russo, solo “barone” ha mantenuto ma a metà, come dimostra il certificato medico presentato al Comune per dare al sindaco un segnale chiaro sui motivi della sua assenza: non dovuto ad una scelta politica ma semplicemente legata all’influenza.

Tutti gli altri hanno dimostrato ancora maggiore inaffidabilità e inconsistenza politica. Tommaso Capasso va in aula e vota il bilancio che voleva modificare, tra l’altro votato dal suo assessore in giunta, e lo fa per evitare che il sindaco gli potesse revocare dopo la seduta la rappresentanza ad personam in giunta e riconoscerla a Lino Gervasio, altro consigliere del Pd firmatario degli emendamenti “antiDel Prete”. Pasquale Gervasio si è presentato in aula dopo aver firmato gli emendamenti anti sindaco, con la speranza che il sindaco potesse dopo la seduta revocare l’assessore a Tommaso Capasso del Pd per concederlo a lui. Daniele Barbato si è presentato in aula per sostenere Marco Del Prete nonostante avesse asssicurato a Nello Rossi la sua partecipazione e condivisone dell’azione messa in campo, e allo stesso tempo ha asssicurato ampio sostegno pure a Francesco Russo.

Barbato sta con tutti: a favore e contro il bilancio, con Del Prete, con Russo e con Rossi. Quando si parla di presente e quando si parla di futuro. Qual è la sua posizione ufficiale e reale, nessuno lo ha ancora capito. Dovrà prima schiarirsi le idee e poi magari spiegarle all’opinione pubblica.

Invece Mena Valentino e Fabiana Amatucci hanno organizzato la rivolta anti Del Prete nei giorni scorsi con parole dure e poi si sono presentate in aula a votare il bilancio come se nulla fosse accaduto. Imbarazzata soprattutto Amatucci che si tiene stretta la nomina di capogruppo “a metà” sapendo di non rappresentare né il gruppo del Pd e nemmeno la maggioranza dei consiglieri democratici. Ad ogni consiglio comunale esce delegittimata ma non si dimette. Tutto fa brodo.

In quest’ottica, è evidente che il gruppo Russo non esiste più. Ognuno segue un interesse politico personale e non c’è voglia di investire sul futuro. Grasso che cola per tutti gli attori fuori dal Pd. E proprio i consiglieri si stanno offrendo come bersagli di una precisa strategia guidata da Luigi Grimaldi che punta a delegittimare nell’opinione pubblica i democratici per spaccarli, per tirare fuori soggetti di peso in modo da formare il centrodestra a Frattamaggiore. E non è una novità che nella testa di Grimaldi, il disegno perfetto sarebbe Francesco Russo candidato del centrodestra espresso da Fratelli d’Italia. Russo candidato con la regia di Luigi Grimaldi e di Adamo Guarino.

Nel frattempo nel Pd si decide cosa fare. Ormai non c’è fiducia tra i singoli e le posizioni sono così chiare e distanti che impediscono un ipotetico recupero tra i singoli soggetti. Adesso, dopo la figuraccia sul bilancio, dove tutti i consiglieri del Pd sono stati costretti a girare le carte e a gettare la maschera, c’è una sola via di uscita: individuare una leadership per il presente e per il futuro, capace di rappresentare la sintesi e di proiettare questo gruppo alle elezioni partendo da iniziative serie da attuare sin da subito, essendo pure disponibili alla rinuncia di poltrone e prebende; oppure si arriverà al rompete le righe ed alla guerra frontale nei democrat a tutto campo.

Chi la vincerà guiderà il Pd, chi sarà sconfitto sarà destinato ad uscire dal partito e a percorrere altri lidi. Intanto c’è una città da amministrare e i problemi ricadono tutti sulle spalle del sindaco Marco Antonio Del Prete. Non si è mai vista una roba del genere: il primo cittadino ogni giorno lavora per la comunità e quelli che dovrebbero essere i suoi consiglieri comunali se ne fregano dei problemi, litigano tra loro e si muovono, mettendo in conto pure gaffe e figuracce, solo per rincorrere una poltrona.

Il problema di Frattamaggiore non è il sindaco ma la scarsa qualità della classe dirigente che lo circonda. Pochi giorni ancora e capiremo se ci sarà uno scatto di orgoglio e di dignità nei democratici, magari coinvolgendo anche il partito di Napoli, oppure se davvero sarà tutto da buttare e resterà in campo un solo progetto politico e amministrativo credibile: la continuità a Marco Del Prete. Senza mezze tacche e senza “tengofamiglia”.

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Editoriale

La classe politica di Frattamaggiore deve ancora abituarsi alla libertà di stampa

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FRATTAMAGGIORE – Stamattina voglio raccontarvi delle strane abitudini di gran parte della classe politica. Soprattutto nel rapporto con la stampa e con la comunicazione. Ne parlo con consapevolezza rispetto a quanto mi è accaduto in queste settimana. Abbiamo raccontato i fatti, semplicemente cosa è accaduto prima del Consiglio comunale dove l’unità del gruppo consiliare del Pd è andata, com’era facile prevedere, in frantumi. Abbiamo spiegato prima del Consiglio cosa avessero deciso i singoli consiglieri democratici. E i fatti ci hanno dato ragione.

Le reazioni? C’è chi ha minacciato querele non sappiamo per cosa, verificato che abbiamo solo riportato il “dietro le quinte” di azioni politiche e poi abbiamo espresso una valutazione evidente su cosa abbiano prodotto quelle azioni: la distruzione del gruppo consiliare del Pd.

Addirittura un consigliere comunale chiama in redazione, chiede una presa di distanza dall’articolo e quando gli ricordiamo che sul suo conto abbiamo solo anticipato la sua assenza al Consiglio, quindi era libero di dichiarare il contrario, ossia che avrebbe partecipato alla seduta, resta senza parole e riesce solo a pronunciare la frase: “No, no, sarò assente”. Allora abbiamo scritto la verità. Magari, vuole darci una sua opinione o versione diversa sulla dinamica dei fatti? Risposta secca, “no, no”.

Insomma, ci ha telefonato per un saluto affettuoso. Voleva smentire qualcosa che nemmeno lui sapeva. Capita quando si va in fibrillazione. Questo perché non si è abituati alla stampa libera, quella che s’informa, che racoglie fatti, li scrive e nelle analisi seguenti riconosce meriti e demeriti senza posizioni precostituite. Qui c’è l’abitudine, al netto delle ipocrisie, da parte della politica di controllare la stampa. E basta anche una minaccia di querela per far cancellare qualche articolo. È accaduto anche questo. Ci perdonerete, “Minformo” è altra roba.

In una dinamica democratica, raccontiamo i fatti e vogliamo dare a tutti la possibilità di esprimere un pensiero, di raccontare versioni diverse, di esprimere la propria valutazione, la propria visione dei fatti. Un giornale libero, aperto. A breve arriverà sui territori anche il nostro cartaceo e “MinformoTv” lancerà nuovi format televisivi, quotidiani e di approfondimento settimanale. Con ospiti ed una presenza costante sui territori. Insomma, la politica a Frattamaggiore deve uscire fuori dalla campana di vetro nella quale ha vissuto fino ad oggi.

La stampa non si compra, non si guida, non si zittisce e non si minaccia. Noi le notizie le raccogliamo in prima persona, non attendiamo che il politico di turno porti qualche carta magari avendo anche un obiettivo subdolo da raggiungere poco edificante e nasconderlo dietro la bandiera della legalità un attacco ad un avversario politico senza nemmeno metterci la faccia. E lo si fa armando una penninna di poco conto. Di esempi ne potremmo fare tantissimi.

Preferiamo assumerci l’onere e l’impegno di “scavare” i fatti, di ricostruire dinamiche e azioni, di informare i cittadini su ciò che accade nel dietro le quinte, senza altro interesse se non la verità. E, ripeto, “Minformo” è aperto a tutti coloro che vogliono esprimere una posizione. Le minacce di querela, però, lasciatele nel dimenticatoio. Ci farete più bella figura e ne guadagnerete in credibilità. Anche perché le querele temerarie lasciano il tempo che trovano e poi è assurdo che un giornalista va querelato per intimidirlo mentre tra loro si delegittimano, s’infangano, raccontando peste e corna l’un dell’altro e poi, come se nulla fosse, li trovi insieme attorno ad una tavola per decidere quali azioni mettere in campo. Un po’ di serietà non guasterebbe. Se ritengo che una persona sia un poco di buono, non mi fermo con lui nemmeno a prendere un caffè. Figuriamoci se condivido un’azione insieme oppure un percorso lungo finalizzato alla campagna elettorale. Si chiama dignità.

Certo, chi è abituato a comportarsi così, ci metterà tempo per adeguarsi alla libertà di stampa, ad una stampa non controllata, non gestibile. E forse, proprio la presenza di un’attività d’informazione seria, potrà migliorare col tempo persino la qualità e i comportamenti della politica.

Una distorsione che si verifica anche nella Comunicazione. Frattamaggiore è l’unico comune dove comunica il sindaco e al massimo un paio di consiglieri comunali. Poi silenzio. E chi comunica non parla di temi, non aggiorna i cittadini sulla politica, sui nuovi assessori, sulla composizione della nuova giunta, sugli aggiornamenti amministrativi. Niente. Non è comunicazione politica. Al massimo, chi si sforza, mette foto belle come se fosse un influencer, il compleanno suo, dei figli, della mamma, del papà, del nonno. Come se fosse Chiara Ferragni e non un politico da cui i cittadini vorrebbero solo ottenere informazioni e anche riflessioni sulla vita politica e amministrativa della città.

La cosa peggiore accade quando un consigliere scrive un post polemico, all’improvviso, dopo anni di silenzio, per essere “chiamato” e poi a telefonata avvenuta lo cancella. Qui è normale perché non si parla e se si parla, pure con toni alti, lo si fa con l’indicazione sempre di una parte politica. Quindi, è sempre tutto funzionale alla politica e gestito dalla politica. La critica, l’offesa. Tutto organizzato e gestito dalle parti politiche. Toni alti, toni bassi, silenzio, lo decide sempre la politica.

Nessuno lo confermerà ma che sia una realtà storica e determinata, me l’hanno confermato proprio quei politici in decadenza che questo meccanismo a Frattamaggiore l’hanno inventato. Quindi, da questo punto di vista bisogna migliorare e soprattutto iniziare ad abituarsi alla libertà di stampa, all’informazione che verifica e racconta, che esprime giudizi e che dà spazio a tutte le posizioni. E spero che pure i politici frattesi inizino finalmente a parlare di temi senza alzare polveroni scandalistici per coprire i “bubboni” che si annidano da anni negli uffici come la questione rifiuti (nessuno ha scritto un rigo), la questione delle cooperative (anche su questo tema le cose concrete e veramente da chiarire nessuno le ha ancora scritte), tanto per citare un paio di esempi. Qui si parla di legalità ma non si ha il coraggio nemmeno di raccontare le questioni giudiziarie per ciò che sono.

La classe politica di Frattamaggiore deve imparare a mettersi in gioco mettendoci la faccia, assumendo posizioni e assumendosi la responsabilità delle decisioni e delle azioni.

Tornando al disastro Pd, una domanda che approfondiremo: com’è possibile dare credibilità a consiglieri che decidono di fare un’azione contro il sindaco e la giunta quando hanno in giunta degli assessori? Uomini di lotta e di governo. Fa già ridere così. Anche su questa elementare valutazione, nemmeno un rigo. Passa tutto inosservato perché come detto è sempre la politica che guida, detta tempi, modi e temi.

Giustifichiamo la fibrillazione di questi giorni dopo i nostri articoli, ma “Minformo” è altra cosa. A disposizione di tutti per parlare, intervenire, per rilasciare dichiarazioni, interviste, in Tv, sul giornale web o sul cartaceo che a breve troverete in distribuzione gratuita sul territorio.
Fatti, riflessioni, opinioni e spazio a tutti. Questi siamo noi

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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. Clamoroso, Russo svende il Pd a Del Prete e taglia a pezzettini il gruppo consiliare

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FRATTAMAGGIORE – Clamorosa svolta prima del consiglio comunale. Francesco Russo svende il Pd, fa uscire Marco Del Prete come un leone e il gruppo consiliare democratico si frantuma in mille pezzi.

Russo distrugge in un solo colpo quel poco che era rimasto in piedi del Pd e dimostra che a Marco Del Prete nel centrosinistra non c’è alternativa. Sotto tutti i punti di vista. Anzi, sull’azione annunciata dal Pd nel Consiglio in programma questa sera (venerdì) c’era grande attenzione anche in quelle forze non rappresentate in aula che puntano a costruire un progetto nuovo. La “svendita” totale consumata da Russo in una telefonata col Presidente del Consiglio, ha fatto il patatrac e deluso tutti. Dentro e fuori il partito.

Questa la mediazione: una dichiarazione del sindaco in aula sui soldi alla Chiesa in cambio della rinuncia a qualsiasi azione in contrasto con l’amministrazione.

Russo dice sì creando malumori e divisioni senza concordare nulla con nessuno. Lascia tutti in mezzo al mare col canotto sgonfio. Avrà anche distrutto il Pd in un solo colpo ma si è giocato gran parte delle sue chance di ottenere dai colleghi consiglieri una benedizione in vista delle prossime amministrative. Sul tavolo una sola certezza, Russo non sarà mai più riconosciuto come leader dal gruppo consiliare.

Morale della favola: dalle indiscrezioni trapelate. Russo non si presenterà in aula e lo stesso farà Aniello Di Marzo. Gervasio, Amatucci, Filomena Valentino, Tommaso Capasso e Enzo Pellino saranno al loro posto per votare il bilancio come se nulla fosse accaduto. Mentre l’unico gruppo che salva almeno la faccia è quello di Nello Rossi. Quest’ultimo, Parolisi, Vitale e D’Ambrosio saranno assenti. Uscendo almeno a testa alta.

Episodi che non passeranno inosservati e sicuramente alimentano ferite sul piano umano e politico. Come annunciato da “Minformo” nei giorni scorsi, probabilmente sulla decisione di Russo di mandare tutto all’aria e fortificare Marco Del Prete, avrà contribuito l’indicazione e lo sfogo di Grimaldi presso i “Filangieri”. Luigi Grimaldi, che lavora molto di strategia, non lo ha fatto per rafforzare il sindaco. Si tratta nella sua testa di un effetto collaterale. Grimaldi puntava a distruggere il Pd e a minarne l’unità. Missione compiuta. Russo ha fatto un capolavoro. E Del Prete sorride, ringrazia. Ancora una volta, per l’ennesima volta. In questo marasma di incoerenza e di giochi sotto banco, Del Prete resta il migliore. Dice sempre ciò che pensa e fa sempre ciò che dice. Si farà pure tanti nemici per la sua coerenza, ma almeno quando i consiglieri parlano con lui hanno la consapevolezza di avere di fronte una persona leale. E in politica la lealtà non è un valore comune.

Adesso cosa accadrà dopo la debacle voluta da Russo? Nel Pd in molti giurano: “Con lui nemmeno più un caffè”. Staremo a vedere. Si annunciano giorni di fuoco in casa democratica. Dispiace per il gruppo di Rossi, tradito e mortificato. Hanno sbagliato a fidarsi di colleghi che su questo fronte non hanno mai dato politicamente grande dimostrazione. E gli errori in politica si pagano. Non era meglio seguire Marco Del Prete e costruire con lui il presente e il futuro?

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