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FRATTAMAGGIORE. Clamoroso, Russo svende il Pd a Del Prete e taglia a pezzettini il gruppo consiliare

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FRATTAMAGGIORE – Clamorosa svolta prima del consiglio comunale. Francesco Russo svende il Pd, fa uscire Marco Del Prete come un leone e il gruppo consiliare democratico si frantuma in mille pezzi.

Russo distrugge in un solo colpo quel poco che era rimasto in piedi del Pd e dimostra che a Marco Del Prete nel centrosinistra non c’è alternativa. Sotto tutti i punti di vista. Anzi, sull’azione annunciata dal Pd nel Consiglio in programma questa sera (venerdì) c’era grande attenzione anche in quelle forze non rappresentate in aula che puntano a costruire un progetto nuovo. La “svendita” totale consumata da Russo in una telefonata col Presidente del Consiglio, ha fatto il patatrac e deluso tutti. Dentro e fuori il partito.

Questa la mediazione: una dichiarazione del sindaco in aula sui soldi alla Chiesa in cambio della rinuncia a qualsiasi azione in contrasto con l’amministrazione.

Russo dice sì creando malumori e divisioni senza concordare nulla con nessuno. Lascia tutti in mezzo al mare col canotto sgonfio. Avrà anche distrutto il Pd in un solo colpo ma si è giocato gran parte delle sue chance di ottenere dai colleghi consiglieri una benedizione in vista delle prossime amministrative. Sul tavolo una sola certezza, Russo non sarà mai più riconosciuto come leader dal gruppo consiliare.

Morale della favola: dalle indiscrezioni trapelate. Russo non si presenterà in aula e lo stesso farà Aniello Di Marzo. Gervasio, Amatucci, Filomena Valentino, Tommaso Capasso e Enzo Pellino saranno al loro posto per votare il bilancio come se nulla fosse accaduto. Mentre l’unico gruppo che salva almeno la faccia è quello di Nello Rossi. Quest’ultimo, Parolisi, Vitale e D’Ambrosio saranno assenti. Uscendo almeno a testa alta.

Episodi che non passeranno inosservati e sicuramente alimentano ferite sul piano umano e politico. Come annunciato da “Minformo” nei giorni scorsi, probabilmente sulla decisione di Russo di mandare tutto all’aria e fortificare Marco Del Prete, avrà contribuito l’indicazione e lo sfogo di Grimaldi presso i “Filangieri”. Luigi Grimaldi, che lavora molto di strategia, non lo ha fatto per rafforzare il sindaco. Si tratta nella sua testa di un effetto collaterale. Grimaldi puntava a distruggere il Pd e a minarne l’unità. Missione compiuta. Russo ha fatto un capolavoro. E Del Prete sorride, ringrazia. Ancora una volta, per l’ennesima volta. In questo marasma di incoerenza e di giochi sotto banco, Del Prete resta il migliore. Dice sempre ciò che pensa e fa sempre ciò che dice. Si farà pure tanti nemici per la sua coerenza, ma almeno quando i consiglieri parlano con lui hanno la consapevolezza di avere di fronte una persona leale. E in politica la lealtà non è un valore comune.

Adesso cosa accadrà dopo la debacle voluta da Russo? Nel Pd in molti giurano: “Con lui nemmeno più un caffè”. Staremo a vedere. Si annunciano giorni di fuoco in casa democratica. Dispiace per il gruppo di Rossi, tradito e mortificato. Hanno sbagliato a fidarsi di colleghi che su questo fronte non hanno mai dato politicamente grande dimostrazione. E gli errori in politica si pagano. Non era meglio seguire Marco Del Prete e costruire con lui il presente e il futuro?

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