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AFRAGOLA. Il Sindaco Pannone trova la sua nuova candidatura a tavola in pizzeria

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AFRAGOLA – Domattina si vota il bilancio in aula. Nessuna riunione di maggioranza sui contenuti, solo una pizza a Cardito tra i consiglieri di Pannone per contarsi ed andare avanti.

È l’unica cosa che per loro conta. E Pannone trova i numeri a tavola, in trattoria, con tanto di torta per celebrare “l’amministrazione Pannone al quadrato”.

A cosa si riferisce quel messaggio? Alla decisione di ricandidare Pannone per il bis oppure, valutando l’esperienza di Pannone da sindaco facente funzioni, durante la consiliatura in cui fu arrestato Vincenzo Nespoli, quella torta celebra le due esperienza mettendo in pericolo il futuro? Non è dato saperlo.

Anche perché chi ha organizzato la “tavolata”, ossia il consigliere Giuseppe Affinito, per compattare la maggioranza, è lo stesso che in più occasioni ha delegittimato Pannone e riservato parole dure contro l’esperienza che sostiene e per cui si batte.

Un corto circuito senza una spiegazione logica.

I numeri del bilancio Pannone li trova a tavola e con una torta annuncia la sua ricandidatura alle prossime Amministrative. La chiamano politica.

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AFRAGOLA. Gestione Stadio Moccia. Cifre alte che dovranno garantire la gestione temporanea ai soliti amici dell’Amministrazione

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AFRAGOLA – Anche se intervistando il Prefetto Michele di Bari e domandandogli se ad Afragola si potesse attuare il modello Caivano, egli rispose che non ce n’era bisogno perché le attenzioni dell’Amministrazione ai problemi della città erano quelle giuste, i fatti lo smentiscono categoricamente.

Dopo lo scandalo delle polizze false sull’appalto milionario dell’igiene urbana, le anomalie registrate sull’appalto PNRR per la riqualificazione degli immobili delle Salicelle, l’indagine della Procura piombata su alcune speculazioni edilizie del territorio come quella dell’ex Cinema Splendido, torniamo ad occuparci dello stadio “Luigi Moccia” anch’esso finito sotto la lente di ingrandimento dopo le dichiarazioni del Presidente dell’AC Afragolese Raffaele Mosca quando asserì di dover pagare, sottoforma di sponsor, il fitto per l’uso del campo centrale all’attuale “gestore temporaneo” dello stadio.

Da allora nulla è cambiato. Lo stadio è nei fatti sempre sotto la gestione del Presidente del Consiglio Biagio Castaldo e dei suoi sodali, così come dichiarato anche dal Segretario del PD locale Pasquale Rosario Iazzetta e mentre prorpio i dem si sono battuti affinché sullo stadio venisse fatta chiarezza e venisse attuato il regolare iter burocratico per il bando di indizione pubblica sulla gestione, la montagna partorisce il topolino.

È di pochi giorni fa – il 19 marzo scorso – la delibera di giunta che decide le quote annuali per la gestione dell’intero complesso sportivo “L. Moccia” che comprenderebbe un campo da calcio, palazzetto dello sport, bocciodromo, campo da rugby, n.2 palestre coperte, oltre che un blocco
spogliatoi a servizio esclusivo del campo di calcio, 3 blocchi spogliatoi a servizio del palazzetto e delle 2 palestre, pista di atletica da completare, tribune e aree di parcheggio.

La cifra riportata e firmata dalla giunta è pari a € 127.321,85 oltre iva. Praticamente una cifra blu. Un bando di gara che, se riporterà tale cifra per il noleggio dell’intero complesso sportivo, sicuramente andrà deserto, dato che si è scelti di rendere l’offerta inappetibile.

Ma questo è un modus operandi della gestione reale di questa Amministrazione. È successo anche con i campetti antistanti il rivenditore “Leroy Merlin” e succederà anche col Moccia. Perché alla fine il temporaneo dovrà diventare permanente e gli attuali gestori, dovranno continuare ad egemonizzare sul complesso a spese dei contribuenti, dato che le utenze, in questo caso sono a carico dell’ente normanno.

La conferma della mia tesi sta nel fatto che a distanza di sei giorni dalla firma sulla delibera sopra citata, ossia il 25 marzo scorso, l’Amministrazione Pannone negli uffici comunali di Via Leutrek, firma l’autorizzazione per la gestione temporanea del campo da Rugby all’Associazione “U.S. Rugby Afragola”. Quindi, premesso che non si conoscono le regole di ingaggio di tale concessione ma cosa succede se prossimamente verrà indetta la gara per la gestione dell’intero complesso e si dovesse presentare un operatore economico interessato? Questi poveri cristi dell’US Rugby Afragola dovranno sloggiare e restare di nuovo senza campo? O nel bando di gara verranno pure imposte le cifre di fitto per le associazioni del territorio?

Ovviamente, facendo la parte dell’avvocato del diavolo noi siamo sicuri che il prezzo alto di gestione contemplato nella delibera di cui sopra, funga proprio da deterrente nei confronti di chi vive di gestione di impianti sportivi.

Un’altra anomalia che c’è da registrare e che sarebbe bello se l’Amministrazione Pannone ci rendesse edotti è che nella delibera di giunta del 19 marzo scorso si legge questo piccolo passaggio: “gli spogliatoi del campo da rugby sono inutilizzabili in quanto vandalizzati”. Allora ci si domanda come si fa ad affidare la gestione di un campo senza l’uso degli spogliatoi? E perché i cittadini afragolesi devono sempre accontentarsi del meno peggio? Perché i rugbisti afragolesi dovranno rischiare una patologia polmonare ogni volta che ci si allena? Ai posteri l’ardua sentenza.

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AFRAGOLA. Polizze false sui rifiuti, arriva la conferma. Situazione simile anche sul cimitero?

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Afragola. Non c’è tempo per scanddalizzarsi sull’annuncio dell’opposizione in merito alla conferma al Municipio sulle polizze false presentate dall’impresa a garanzia dell’appalto sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che rimbalza un’altra notizia che attende conferma: le prime verifiche sulla procedure legate alla vendita dei terreni nel cimitero potrebbero rivelare la stessa situazione certificata sui rifiuti. Il rischio polizze false anche su questo settore potrebbe concretizzarsi in queste ore. E sarebbe davvero la ciliegina sulla torta per un’amministrazione che continua a passare da uno scandalo all’altro sin dall’inizio di questa esperienza. E nesusno può sapere quanto il “peso” del sottosegretario di Stato, Pina Castiello, anche vicesindaco di Ahragola, riuscirà, come spiegano in maggioranza, a tenere alto lo scudo a tutela di Pannone, scongiurando interventi di Prefettura. Anche perché, dato oggettivo, ad Afragola stanno accadendo cose sicuramente più gravi ed evidenti rispetto a Comuni caduti sotto la scure dell’Antimafia.

C’è tensione al Comune e nelle prossime ore si attende di capire cosa farà l’amministrazione nei confronti dell’impresa che ha presentato polizze false a garanzia dell’appalto sui rifiuti e se lo stesso caso riguarderà anche il cimitero. Per il momento, il sindaco Pannone e Pina Castiello si trincerano dietro un silenzio imbarazzato. Una vera e propria strategia che punta a mettere la polvere sotto al tappeto. L’ordine è secco: evitare di parlare e di alimentare il più possibile polemiche proprio per tenere l’esecutivo e il Municipio lontani dai riflettori e da possibili interessi delle istituzioni sovracomunali. Baqsterà lo “scudo” del governo amico per fermare istituzioni sovraocmunali? Staremo a vedere.

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AFRAGOLA. Le dichiarazioni di Affinito e Iazzetta dopo il bilancio

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AFRAGOLA – Il Consiglio comunale sul bilancio ha lasciato polemiche sul tavolo, come ricostruito da “Minformo”, che hanno determinato la richiesta di chiarimenti da parte dei protagonisti. Prontamente accolta dalla redazione.

Il primo arriva da Giuseppe Affinito, leghista e leader della coalizione di governo, rispetto ai “sorrisini” durante l’intervento del consigliere di Forza Italia, Raffaele Botta: “quei sorrisini – dichiara Affinito– erano indirizzati a Botta e da lui ricambiati perché abbiamo un grande rapporto di amicizia, e stavano a rappresentare una sorta di condivisione rispetto a quanto stava dicendo il consigliere azzurro sulla pizza tenuta dai consiglieri di maggioranza. Nulla di offensivo, sono una persona seria e rispettosa e mai mi sarei sognato di delegittimare un collega. Siamo amici, abbiamo un grande rapporto e lo stesso Botta sa bene il motivo dei miei sorrisi ricambiati dallo stesso consigliere azzurro mentre parlava, proprio a certificare la bontà e la forza del nostro rapporto personale. Quindi, ci tenevo a sgombrare il campo da qualsiasi equivoco”. Ne prendiamo atto.

In secondo luogo, il consigliere Antonio Iazzetta, di centrosinistra e senza affinità partitica, ci invia un comunicato per valorizzare le sue dichiarazioni in aula durante la discussione sul bilancio.

“Con questo bilancio ci avviamo verso l’uscita dal dissesto finanziario o verso un altro dissesto? – dice IazzettaQuesta la domanda che ho fatto in Consiglio comunale, ma che è rimasta senza risposta. Sia il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti che il Dirigente dei servizi finanziari hanno preferito non rispondere. Il bilancio approvato in Consiglio comunale ad Afragola non porta alcun deciso cambio di rotta nella lotta all’evasione, causa principale del dissesto finanziario dichiarato nel 2022. Anche i revisori dei conti, nell’esprimere il loro parere, hanno richiamato la necessità di accelerare le attività di accertamento e riscossione visto che ancora oggi un afragolese su due non paga quanto dovuto per tributi e servizi e non va molto meglio neanche per le multe per violazione al codice della strada. Gli stessi revisori inoltre hanno anche evidenziato ‘una scarsa partecipazione dell’apparato burocratico nella definizione del bilancio’, una dichiarazione grave che fa emergere una possibile frattura tra uffici comunali e Amministrazione, ma anche su questo non sono arrivati chiarimenti. Le opposizioni hanno provato a entrare nel merito del bilancio evidenziando diverse anomalie ma nulla hanno potuto di fronte a Consiglieri di maggioranza che ancora una volta hanno alzato la mano per approvare l’ennesimo bilancio a scatola chiusa”.

Iazzetta, quindi, ha ribadito il rischio del dissesto nel dissesto. Uno scenario apocalittico per Afragola annunciato mesi fa in aula e sui social da Antonio Caiazzo di “A Viso Aperto” durante un suo intervento oggi rirpeso pure da Iazzetta. A dimostrazione che il rischio c’è ed è pure dietro l’angolo.

 

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