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Cronaca

Somma Vesuviana, accoltella la sorella maggiore per uno struccante: ventenne in manette

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Tragedia sfiorata a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, dove un banale litigio tra sorelle ha rischiato di sfociare nel dramma.

In particolare le due sorelle, una 24enne e una 20enne del posto, hanno litigato per uno struccante. Quest’ultima si sarebbe lamentata della sorella, che avrebbe utilizzato il suo prodotto senza chiederglielo.

A quel punto è nata la discussione, sempre più violenta, culminata con il ferimento della 24enne da parte della sorella minore, la quale ha estratto un coltello da cucina colpendola con sei fendenti all’addome.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno trovato l’arma ancora sporca di sangue e la 24enne dolorante. Immediati i i soccorsi dei sanitari del 118, che hanno trasportato la vittima all’ospedale di Nola, dov’è stata sottoposta alle cure del caso e dimessa con 30 giorni di prognosi. Invece la sorella minore è stata arrestata per lesioni personali aggravate e associata al carcere.

Cronaca

Napoli, pestati a sangue perché omosessuali: la denuncia

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Divampa la polemica a Napoli, dopo la denuncia presentata dall’associazione Antinoo Arcigay Napoli, in merito al pestaggio subito da due giovani di Fuorigrotta da parte del vicino di casa.

Secondo le prime informazioni i due si erano recati al Pronto Soccorso dopo essere stati minacciati e brutalmente aggrediti perché omosessuali, venendo colpiti più volte al volto e al corpo, riportando lesioni che li hanno costretti al ricovero in ospedale.

Pertanto, dopo la denuncia presentata dalla coppia, il presidente Antonello Sannino ha parlato a nome della suddetta associazione:

“È l’ennesimo vile atto di violenza omofobica, un’aggressione che è l’escalation di anni di minacce e vessazioni da parte del vicino, che non tollera l’omosessualità dei due ragazzi. Le prove delle minacce sono documentate da diversi audio in cui l’aggressore proferisce frasi come ‘li devo fare a pezzi questi gay’”.

Poi, prosegue: “I ragazzi hanno subito denunciato l’accaduto e si sono rivolti alla nostra associazione per chiedere aiuto. Dopo il pestaggio, il vicino ha continuato a inveire contro di loro, impedendogli di rientrare in casa. Immediato intervento delle forze dell’ordine e della Questura di Napoli, allertata dalla nostra associazione. È necessario che le istituzioni intervengano con urgenza per contrastare l’odio e la violenza omofobica. Bisogna fermare le politiche d’odio e manifestare solidarietà e supporto alle vittime”.

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Cronaca

Shock nel Brindisino, padre accoltella il figlio dopo una lite: morto 44enne

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Non c’è stato niente da fare per un 44enne di Francavilla Fontana (BR), che nel tardo pomeriggio di ieri è stato accoltellato dal padre 71enne. L’uomo è deceduto questa mattina all’ospedale Perrino di Brindisi, dopo 24 ore di agonia.

Stando ad una prima ricostruzione l’uomo ha litigato animatamente con il padre, come già successo altre volte, e il motivo sarebbe legato ai problemi di tossicodipendenza del 44enne. Tuttavia, al culmine del diverbio, l’anziano ha estratto un coltello e ha colpito più volte all’addome il figlio, provocandone la morte.

Pertanto il 71enne è stato arrestato per il reato di omicidio volontario e associato al carcere in attesa di giudizio.

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Cronaca

Camorra, Antonio Pompilio consegnato dalle autorità spagnole all’aeroporto di Roma

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Era il 17 gennaio scorso quando il 47enne Antonio Pompilio, ritenuto appartenente al clan camorristico Amato-Pagano, veniva arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli a Barcellona, dove si era rifugiato per scampare agli arresti del 12 novembre 2024.

Pertanto l’uomo è atterrato ieri sera all’aeroporto di Roma-Fiumicino, venendo associato al carcere nell’ambito dell’operazione denominata ‘Champions League’, che ha visto l’arresto di altre 33 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’essere composta da oltre dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il suddetto clan.

In particolare le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza e l’operatività di due distinte organizzazioni criminali operanti sul territorio partenopeo, dedite al traffico di stupefacenti e aventi lo stesso canale di approvvigionamento della droga, gestito in Spagna.

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