Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la cooperazione tra America e Russia. Ecco le sue parole:
“Ci sono vaste possibilità di cooperazione tra Washington e Mosca per l’estrazione di terre rare, perché gli Usa ne hanno bisogno e la Russia ne ha a sufficienza. La prossima cosa in agenda è il regolamento della crisi ucraina. E poi, specialmente perché gli stessi americani hanno parlato di questo, verrà il tempo per considerare possibili progetti per il commercio, l’economia e la cooperazione negli investimenti. Ci sono prospettive molto vaste per questo”.
Poi, ha aggiunto:“La ‘posizione molto più equilibrata’ assunta dagli Stati Uniti all’Onu, ha aiutato davvero gli sforzi volti a risolvere il conflitto intorno all’Ucraina e forse, in base ai risultati dei contatti tra europei e americani, anche l’Europa in qualche modo graviterà verso un maggiore equilibrio”.
Contestualmente, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha così annunciato su X:
“Per preparare il Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, sto organizzando una videoconferenza dei membri del Consiglio europeo. Nell’occasione ascolteremo un resoconto del Presidente Emmanuel Macron sulla sua recente visita a Washington Dc”.
CAIVANO – A seguito dello scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni camorristiche avvenuto per mano del Ministro degli Interni Matteo Piantedosi il 17 ottobre 2023, secondo l’ex art. 143 comma 11 del TUEL il Ministero degli Interni ha incardinato un processo civile nei confronti dell’ex Sindaco Enzo Falco, l’ex Consigliere Giamante Alibrico e l’ex Assessore Carmine Peluso ritenuti responsabili dello scioglimento per stabilire loro eventuali incandidabilità alle prossime due tornate elettorali.
Il processo è durato più di un anno e il 19 dicembre scorso il Presidente della Prima Sezione Civile di Napoli Nord dott.ssa Nadia Zampogna emette sentenza e dichiarando la contumacia di Giamante Alibrico e Carmine Peluso perché agli arresti sancisce l’incandidabilità dell’ex Sindaco Enzo Falco, di Giamante Alibrico e di Carmine Peluso alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo.
Condanna i tre al pagamento in favore del Ministero dell’Interno, in persona del Ministro Matteo Piantedosi delle spese di lite e di contenzioso che si liquidano per ciascuno in € 4711,00 per compensi oltre iva e c.p.a. al 15% come per legge.
A questa sentenza di primo grado ovviamente i condannati potranno sempre appellarsi e far valere il proprio diritto di difesa.
CAIVANO – C’è un’azione che cozza nella direzione diametralmente opposta a quella della legalità, valore cardine della normalizzazione dell’ente comunale tanto paventato dalla terna commissariale attualmente amministratrice di Caivano ed è quella della negazione, finora, dei compensi del salario accessorio a tutto il personale risalenti perfino al 2022.
Questo disagio è collimato con l’esigenza del personale di organizzare un’assemblea sindacale per discutere sul tema, questo è il comunicato arrivato nella nostra redazione:
“Venerdì 21 febbraio si è svolta, nella biblioteca del Comune di Caivano, una partecipatissima Assemblea sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori comunali, che ha determinato la chiusura al pubblico di quasi tutti gli uffici. Dispiace per il disagio arrecato alla cittadinanza caivanese, ma non è più possibile sottacere che l’Amministrazione comunale commissariata di Caivano non eroghi al proprio personale diversi compensi del salario accessorio addirittura risalenti al 2022, oltre che per le annualità successive. Si registrano ritardi enormi rispetto alla realizzazione delle progressioni di carriera ed al pagamento delle indennità lavorative, seppur contrattate dalle Organizzazioni Sindacali per dare risposte alle legittime istanze di riconoscimento e valorizzazione di un grande impegno profuso dai lavoratori.È grazie alla dedizione al lavoro degli uffici e del personale comunale che si sta realizzando il progetto della “rinascita civile di Caivano”. Per questo motivo, se non arriveranno rapidamente risposte, le Organizzazioni Sindacali non potranno che proclamare lo stato di agitazione presso la Prefettura di Napoli e le più incisive forme di mobilitazione dei lavoratori”.
A tal proposito le sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e CSA hanno sentito il bisogno di pregare le redazioni affinché venise pubblicato anche il verbale dell’assemblea che di seguito riportiamo:
I dipendenti del Comune di Caivano, riuniti in assemblea per le problematiche all’o.d.g. afferenti il ritardo nei pagamenti delle spettanze accessorie relative alle annualità 2022, 2023 e 2024 quali le quote di performance per titolari di P.O., indennità condizioni di lavoro, specifiche responsabilità art.84 e 97/PM, mancate progressioni di carriera, previdenza integrativa PM, costituzione provvisoria fondo 2025, ed altre varie problematiche che interessano indistintamente tutti i settori dell’Ente, a conclusione delle relazioni sindacali e del dibattito interno, dichiarano la propria ferma insoddisfazione rispetto alla lentezza dell’azione amministrativa finalizzata a portare, di fatto, le quote di salario dovute nelle buste paga dei lavoratori.Detta condotta vanifica il lavoro che le OO.SS. stanno portando avanti sui tavoli preposti alla trattativa, unitamente alla RSU aziendale, nell’interesse dei dipendenti stessi. Lungi dal voler negare il lavoro fatto all’unisono con la parte pubblica per la scrittura di regole chiare che disciplinano il funzionamento dei vari istituti previsti dal CCNL presso il Comune di Caivano volte a garantirne maggiore efficienza ed efficacia ed il miglior utilizzo dei fondi disponibili, si contesta la mancanza di tempi certi nella retribuzione delle competenze salariali che discendono da un servizio comandato ed effettivamente svolto dai lavoratori. Siccome la questione è stata sollevata in più sedi ed in varie note sindacali, vedere che nel mese di Febbraio c.a. non si proceda ancora a liquidare quote di salario delle annualità pregresse, conferma un disinteresse latente rispetto alla questione. I già miseri stipendi dei pubblici dipendenti non consentono ulteriori perdite di tempo e tale ritardo nei pagamenti inizia ad apparire come un vero e proprio disinteresse della parte pubblica che disattende le aspettative dei lavoratori a percepire quanto dovuto.I dipendenti del Comune di Caivano ritengono incongruo che da una parte si dichiari la necessità di intervenire per difendere il potere di acquisto dei lavoratori integrandone la retribuzione mediante la contrattazione di secondo livello e dall’altra non si dia seguito tempestivamente a predisporre gli atti e i conteggi per la messa in pagamento di detti emolumenti e per l’istituzione di un sistema virtuoso che permetta di erogare mensilmente dette spettanze. Pertanto, dopo un’ampia e approfondita discussione con le OO.SS. e preso atto della delicata fase economica ancor più appesantita dagli effetti inflattivi che determinano una forte erosione del potere di acquisto, i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Caivano rivendicano con forza il diritto all’immediata retribuzione di quanto previsto dal CCNL e dal CCDI aziendale.Qualora si riscontri la volontà della Parte Pubblica di muoversi evitando il confronto con i lavoratori ed i loro rappresentanti e senza dare celermente risposta alle problematiche sollevate, l’assemblea, fermo restando la già esistente unitarietà sindacale, da mandato alle Organizzazioni CGIL-CISL-UIL-CSA di procedere alla dichiarazione dello stato di agitazione di tutto il personale del Comune di Caivano, quale primo passo di un percorso di lotta già iniziato. -Le Lavoratrici ed i Lavoratori del Comune di Caivano-
CAIVANO – Ieri sera ho guardato con molto interesse la trasmissione inchiesta dal titolo “Il Presidio” andata in onda su Rai Tre. L’appuntamento di ieri parlava di Caivano e illustrava con quanta solerzia e dedizione gli uomini di Alberto Maria Cavallo lavorano incessantemente sul territorio caivanese.
Ho seguito con interesse e sono stato davvero felice che finalmente una trasmissione d’inchiesta venga fatta con dovizia di contenuto tenendo sempre cura del dettaglio ma non uscendo mai fuori dalla realtà e senza enfatizzare o romanzare la sceneggiatura.
Lo spaccato andato in onda nell’episodio di ieri è stata la rappresentazione plastica della vita quotidiana del narcotraffico caivanese, una realtà ancora viva e presente sul territorio e che non fa distinzione tra spacciatore e consumatore, infatti quello che hanno voluto mostrarci i militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Caivano è come loro riescono a disarticolare le piazze di spaccio seguendo le mosse degli avventori che spesse volte sono comuni operai che finito il turno di lavoro, sentono la necessità di adrenalinizzare la propria vita.
Dal servizio si è evinto, per chi conosce il territorio, quali sono oggi le principali piazze di spaccio e il posto in cui sono ubicate e come alcune di queste riemergono già il giorno dopo la disarticolazione effettuata dai militari inquirenti, senza per questo svilire o affrantare i carabinieri di Caivano che sono sempre pronti ad annientare il crimine. Un lavoro eccellente oserei dire, quello del collega Claudio Camarca e del suo staff.
Unica nota dolente del servizio appartiene ad alcune dichiarazioni partorite dal Capitano Alberto Maria Cavallo, che in occasione della prossima festa del carnevale, davanti alle telecamere di Rai 3 si è lasciato andare ad un’affermazione infelice per l’intera comunità, asserendo che a Caivano in occasione del Carnevale prima i bambini si travestivano da Gomorra e adesso, ossia dopo lo pseudorisanamento del territorio da parte del Governo Meloni, i bambini si travestono da poliziotti e carabinieri.
Ora, non so il Capitano Cavallo di quale Caivano stesse parlando perché, personalmente, in 48 anni di vita, eppure di sfilate di Carnevale sul corso ce ne sono state, non ho mai visto un bambino vestito neanche con baffi, coppola e lupara come spesso accade vedere attraverso le immagini dei TG e non so neanche se quelle dichiarazioni sono frutto della sua fantasia o l’assidua compagnia col prete Patriciello che proprio in questi giorni ha pubblicato una foto che lo ritraeva insieme a due bambini, uno vestito da carabiniere e l’altra da poliziotta ha funto da sua musa ispiratrice.
Perché alle strumentalizzazioni del prete Patriciello siamo abituati. Dieci anni fa sul suo profilo facebook campeggiavano immagini di bambini malati o addirittura morti di tumore pur di dimostrare il nesso tra inquinamento dei terreni con le malattie neoplastiche, mentre oggi usa i bambini travestiti di carnevale per alimentare ancora di più la propaganda attuata dal Governo Meloni sul risanamento del territorio.
Ma da un comandante di una Compagnia dei Carabinieri ci si aspetta un profilo istituzionale e meno enfatico. Un comportamento che ricopra il suo ruolo e che non faccia né avvilire né indignare la comunità che si vuole tutelare. Anche perché a questa enorme pantomima – priva di una controprova in quanto non sono mai state mostrate foto di bambini caivanesi vestiti da Gomorra – nessun caivanese potrebbe né starci né accettare.
Quindi non voglio far trascinare neanche me in questa confusione e vorrei sapere: a Caivano il territorio è stato bonificato si o no? Perché se da un lato è stato bonificato non ci dovrebbe essere stato l’episodio de “Il Presidio” su Rai 3 ad illustrare ancora come siano attive le piazze di spaccio sul territorio caivanese e soprattutto non ci dovevano essere le dichiarazioni del prete Patriciello che a Rai 2 ha asserito che se le piazze di spaccio si sono spostate dal Parco Verde verso il centro, non è colpa degli spacciatori ma dei drogati che continuano a costituire una domanda altissima sul territorio. Avete sentito bene, queste sono state le dichiarazioni del prete sotto scorta Maurizio Patriciello che quasi quasi assolve chi fa il lavoro dello spacciatore che indubbiamente è parte integrante di un sodalizio criminale e che senza pietà vende morte agli angoli delle strade buttando la croce addosso a qualche povero cristo che l’unica colpa che ha è quella di avere una debolezza fisica, psichica e culturale che lo induce nel vortice della tossicodipendenza.
Allora basta! Lo dico da anni, bisogna togliere il megafono dalla mano di chi non conosce le basilari nozioni della Comunicazione ma soprattutto dalle mani di chi manca di mezzi, conoscenze e competenze del tema di cui si sta parlando.
La colpa è anche dei colleghi. È anche dei media che nel nome del mainstream e della visualizzazione a tutti costi finisce di svilire i temi, approcciando ai microfoni e alle telecamere persone di mediocre preparazione culturale ma che sanno ben alimentare quella demagogia e quel populismo che tanto piace alla massa mediocre italiana.
Ma più di tutto non riesco più a tollerare la fiction che si vuole creare attorno al brand “Caivano”. Non riesco più a tollerare l’assenza di indignazione da parte della parte sana della mia città che non si ribella a questo palcoscenico della vergogna su cui, giorno dopo giorno, si fanno salire bambini, povera gente, sfruttati e abbandonati pur di far apparire la nostra amata Caivano come il peggior posto del mondo e promuovere come salvatore della patria la figura di chi ha tutto l’interesse per mantenere all’impiedi questa messa in scena delirante.
BASTA! BASTA! BASTA! Caivano è una città difficile come tutte le periferie del mondo che presenta tanti problemi tra cui la criminalità organizzata, la microcriminalità e il narcotraffico ma presenta anche tante eccellenze come le aziende Unilever, PPG, Caffè Borbone, Acetificio De Nigris, CAD, tante imprese edili di rilevanza nazionale come Magri Costruzioni ed Edil Pinto, se dimentico qualcuno mi perdonerete. Tanti professionisti che hanno raggiunto traguardi importanti, come il Dr. Raffaele Marzano nominato dal Ministero della Salute componente del tavolo tecnico per l’approfondimento delle problematiche relative all’attività di dispensazione al pubblico di medicinali per uso umano con particolare riguardo alla vendita on-line, la prorettrice dell’Università Federico II Dr.ssa Angela Zampella e tanti altri ancora.
Caivano non è più pericolosa di Giugliano, di Poggiomarino o di Pomigliano d’Arco, anche in queste città si sono avute delle commistioni tra politica e criminalità sfociate in arresti eccellenti tra politica e affiliati ai clan ma non mi è parso di aver ascoltato la notizia di un decreto che porti il nome di una di queste né mi sfugge il fatto che in queste altre città non avvengano delitti, stupri o che non si venda droga, ad esempio. Eppure, queste altre vengono trattate come tutte le altre città del mondo, allora la domanda che mi pongo è: Cosa avranno mai fatto di male Caivano e i caivanesi per meritarsi un’onta simile? Io la risposta la potrei anche dare, ma vorrei che tutti i caivanesi ci arrivassero da soli.