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CASAVATORE – Ruggini elettorali

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Si avvicina la data delle consultazioni elettorali, ed anche i partiti ormai scomparsi dall’orizzonte politico iniziano a fare capolino per l’appuntamento primaverile con le urne.

Il centro destra torna infatti sulla scena con una vecchia gloria dopo lunga assenza, mentre Pd e M5S continuano sulla strada del campo largo imposta dall’alto. Fioccano intanto le liste civiche con i soliti noti, alcuni a tentare un improbabile cambio generazionale, altri a riproporre un usato sicuro ma non troppo.

Incuriosisce, tuttavia, il tentativo del Pd, unica formazione politica ad avere una sede sul territorio benché priva di utile calcio balilla, di lavare con un colpo di spugna tutti i disastri e le macerie lasciati dalla scorsa amministrazione e dai suoi imbarazzanti assessori. Del resto Casavatore non è poi così distante da Collegno.

Dopo la guerra alla scuola in piena sintonia con la linea nazional-europea che vede il Pd da sempre amico delle armi e delle banche, ai cittadini tocca infatti persino sorbirsi un manifesto nel quale, con una faccia da fare invidia finanche alle statue di Riace, i diversamente democratici, pur dilaniati al loro interno, stilano uno scontatissimo elenco di priorità per il territorio abbozzando un ipotetico ma tardivo dialogo con gli elettori, promettendo addirittura di risolvere i problemi da loro stessi creati.

Già filtrano i nomi dei possibili candidati alla carica di “Sindaco perdente”, visti gli impietosi sondaggi ed i passati fallimenti: si pescherà dalla società civile, dalle associazioni sportive o dal volontariato. Chiunque sia disposto a fare una figuraccia, insomma.

Intanto in casa M5S si fanno avanti nomi prestigiosi ed ex assessori-lampo o relativi familiari, già distintisi in passato per la loro totale trasparenza, se non addirittura invisibili. Tracce di ruggine anche in casa pentastellata, per la difficoltà di mettere insieme una lista di nominativi vista l’incapacità di costituire negli anni un gruppo territoriale soprattutto per l’assenza totale di proposte, la cessazione di ogni attività sul territorio e gli evidenti fallimenti dei tanti assessori regional-imposti sul piano delle politiche sociali.

La competizione si preannuncia dunque interessante, mentre nel contempo la sapiente guida Commissariale, coadiuvata dalla rinnovata squadra di funzionari comunali, sta portando a compimento la maggior parte delle procedure fino a pochi mesi fa congelate dalla litigiosità della passata maggioranza, come ad esempio il P.U.C., fortemente osteggiato da Pd e M5S al punto di decidere di concludere anticipatamente l’esperienza di Governo pur di non farlo approvare e lasciare così campo libero ad ulteriori colate di cemento.

Sorte ancora incerta, considerati i tempi stretti, per il campo sportivo, il centro per la famiglia e la scuola-fantasma Benedetto Croce, demolita in tempi record e mai ricostruita. Opere, queste, che vedranno la luce (forse) solo se a governare la piccola cittadina sarà un’amministrazione finalmente senza predoni né ostaggi.

La speranza è che i cittadini questa volta sappiano finalmente tenere fuori dalle Istituzioni i veri responsabili di cotanto scempio, ricorrendo ad adeguata terapia a base di fosforo.

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