Regnano la paura e l’incertezza tra i residenti dell’area flegrea, dopo una lunga serie di terremoti in pochi giorni, con oltre 500 scosse e con picchi di magnitudo 3.9.
In particolare ieri, molti cittadini, si sono recati a Monterusciello per l’incontro serale indetto dalla Protezione Civile e al quale hanno preso parte, oltre ai sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, anche il Capo dipartimento Fabio Ciciliano e il Prefetto Michele Di Bari.
Ecco le parole pronunciate da Ciciliano:
“Non ci sono elementi che fanno presupporre un passaggio da allerta gialla ad arancione, né risulta imminente un’eruzione. Certo, c’è stato un aumento delle scosse, alcune anche forti, ma è la natura stessa del territorio. Chi non vuole le scosse deve andare a vivere in un’altra zona, perché è così da millenni e sarà così ancora per millenni”.
Poi prosegue, rispondendo alla domanda di un cittadino: “Scossa di magnitudo 5? Cadono i palazzi e conteremo i morti. Funziona così”.
In merito alle vie di fuga, Ciciliano ha dichiarato che bisognerà attendere almeno un anno, infatti: “Bisognerà applicare i piani di Protezione civile che servono per gestire la contingenza della realizzazione di queste opere. Quando le opere saranno pronte il piano di Protezione civile viene rivisto sulla base di quelle che sono le infrastrutture”.
Intanto il Gruppo ‘Attiviamoci’ X Municipalità, ha scritto una lettera al Prefetto di Napoli, al sindaco e al presidente della X Municipalità:
“In seguito agli eventi bradisismici verificatisi il 17 e 18 febbraio 2025 che hanno coinvolto tutta l’area flegrea, desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per la gestione del fenomeno e per le evidenti carenze riscontrate. In primo luogo, rileviamo una significativa mancanza di supporto alla popolazione che ha ritenuto di abbandonare le proprie abitazioni a causa delle scosse più intense. Molti cittadini, recatisi nelle aree di raccolta identificate, si sono trovati senza adeguata assistenza, evidenziando una lacuna nelle misure di protezione civile e nell’organizzazione di strutture di accoglienza temporanea. Inoltre, la comunicazione istituzionale riguardo alle misure adottate e da adottare per garantire la sicurezza pubblica è risultata largamente insufficiente. L’assenza di informazioni chiare e tempestive ha generato confusione e incertezza tra la popolazione, compromettendo la fiducia nelle autorità locali”.