Come confermato pochi giorni fa da Papa Francesco, l’incarico di Decano del Sacro Collegio è stato assegnato al 91enne Giovanni Battista Re. Si tratta di un ruolo chiave nel Conclave, mentre il cardinale Leonardo Sandri viene confermato dallo stesso Pontefice come vice Decano del medesimo collegio.
Tuttavia i due nomi riportano alla mente il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di cui non si hanno notizie dal 22 giugno 1983. Infatti i due sarebbero stati segnalati dal fratello Pietro Orlandi al promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi.
Secondo quanto riferito da Pietro Orlandi, il cardinale Giovanni Battista Re si sarebbe trovato spesso a casa Orlandi e avrebbe avuto rapporti stretti con l’avvocato Gennaro Egidio. Ecco quanto dichiarato da Orlandi all’epoca dei fatti:
“Re sapeva tutto quello che succedeva. Qualche anno fa l’ho incontrato e mi ha detto che della storia Emanuela ha letto qualcosa. Dirmi così dopo tanti anni…”.
Inoltre anche Ali Agca, il terrorista turco che ha attentò la vita di Papa Wojtyla il 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro e che più volte è stato coinvolto nella trattativa tra i presunti rapitori e familiari di Emanuela.
Infatti nel corso di un incontro tra Agca e Orlandi avvenuto a Istanbul, fu proprio il turco a menzionare il cardinale Re come persona informata sui fatti, con il suo nome che compare anche nei cinque fogli ritrovati dal giornalista Emiliano Fittipaldi in una cassetta di sicurezza del Vaticano.
In questi fogli compariva il riepilogo delle spese di vitto e alloggio, oltre a spese mediche e ad un inquietante “disbrigo per pratiche finali”. La Santa Sede ha sempre indicato come falsi quei documenti, anche se si incastra perfettamente nell’ambito della pista che vedrebbe Emanuela rapita, portata in Sardegna e poi a Londra su un volo Cai dei Servizi Segreti italiani, come favore chiesto dal Vaticano all’allora Ministro della Difesa Giovanni Spadolini.