Nell’ambito di un’operazione coordinata dai carabinieri del ROS culminata con l’arresto di 25 persone, oggi Andrea Abbate e suo figlio Francesco Abbate saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.
L’inchiesta ha portato alla luce un sistema di corruzione e collusione tra politica e criminalità organizzata, che vede i due indagati al centro di una vicenda che coinvolge la gestione comunale e la Camorra.
In particolare l’operazione ha rivelato legami tra l’ex sindaco Antonio Poziello, eletto nel 2015 grazie al sostegno della Camorra, in cambio di appalti e favori per ditte ad essa riconducibili, ed un sistema criminale che ha saputo infiltrarsi nelle istituzioni locali.
Pertanto il ruolo di ‘Zio Andrea’, come veniva soprannominato l’Abbate senior, è stato definito dagli inquirenti come quello di un elemento chiave, in stretto collegamento con l’amministrazione Poziello per conto del clan Mallardo.
Infatti Andrea Abbate era l’uomo di fiducia di ‘Mimì ‘o pesante’, ritenuto a capo del clan Mallardo dopo la sua scarcerazione. Invece il figlio Francesco era a stretto contatto con Domenico Pirozzi, assumendo funzioni che lo vedevano anche percepire il sostentamento mensile riservato agli affiliati del gruppo criminale.
Tuttavia i legali dei due Abbate hanno scelto per entrambi gli indagati di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia al Gip, con le prossime fasi dell’inchiesta che saranno fondamentali per comprendere l’effettiva portata del coinvolgimento dei vari indagati.