Cronaca

Omicidio Maurizio Cerrato: la Cassazione conferma la condanna per i suoi assassini

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La Corte di Cassazione ha confermato definitivamente le condanne a 23 anni di carcere per i killer di Maurizio Cerrato, ucciso il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata per un parcheggio.

In quell’occasione, l’uomo intervenne per difendere la figlia Maria Adriana e la sorella Rosa, aggredite da uno degli indagati per aver spostato una sedia che apparteneva alla famiglia, la quale occupava un posto auto.

Da lì nacque la lite culminata con l’omicidio di Cerrato, assassinato dal fratello dell’aggressore, Domenico Scaramella, giunto sul posto insieme a Francesco e Antonio Cirillo, ed esecutore materiale del delitto.

Pertanto, tutti e quattro, dovranno ora scontare 23 anni di carcere, con il deputato Francesco Emilio Borrelli ha così commentato la sentenza:

“23 anni? Una bazzecola per chi ammazza a sangue freddo un uomo davanti agli occhi di sua figlia. Solo il fine pena mai avrebbe potuto portare un minimo di giustizia, e lo avevamo detto anche dopo la sentenza di primo e secondo grado. Non crediamo che quegli assassini possano essere riabilitati in quegli anni di reclusione, sempre che li facciano tutti, mentre la famiglia Cerrato dopo la morte di Maurizio ha avuto un altro colpo inferto al cuore. Con gli assassini bisogna cambiare metodo, altrimenti non si fermeranno le morti degli innocenti”.

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