“L’esperienza di New York rappresenta un modello interessante; quello che si può trasferire è un metodo fondamentalmente laico, inclusivo, collaborativo in cui diversi soggetti cedono un pezzettino del loro interesse a favore di un interesse generale e, quindi, di una strategia che è vincente per tutti i partecipanti: pubblico, privato, istituzioni, enti locali, porto”.
Così Massimo Clemente, Direttore dell’ITC (Istituto per le Tecnologie della Costruzione) del CNR, intervenendo all’incontro sul tema “L’esperienza del waterfront di New York per il lungomare di Napoli e la costa metropolitana” promossa dall’ITC con il supporto di partner locali e internazionali (ANIAI Campania, Friends of Molo San Vincenzo, RETE, The International Propeller Clubs) svoltasi nella sede dell’Acen con l’intervento, fra gli altri, di Angelo Lancellotti (presidente dell’Associazione costruttori edili di Napoli) e di Andrea Annunziata (presidente dell’ADSP, Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale) e, in collegamento da New York, di Tom Fox, autore del volume dedicato alla trasformazione del waterfront newyorkese.
“Il paragone fra New York e Napoli si può fare – ha aggiunto Clemente – un paragone famoso fu fatto da Andy Warhol, un’analogia che era riferita a questioni positive e negative con la complessità delle due realtà urbane e sociali”.