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Cronaca

Tragedia nei cieli di Washington, scontro tra un aereo e un elicottero militare: 19 morti

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Tragico incidente avvenuto ieri sera a Washington, nel quale un aereo regionale e un elicottero militare si sono scontrati in volo all’altezza del fiume Potomac, a pochi chilometri dalla Casa Bianca, dal Campidoglio e dal Pentagono.

Al momento i soccorritori sono riusciti a trarre in salvo solo quattro delle 64 persone a bordo dell’aereo, mentre sono almeno 19 i morti accertati. Invece i tre soldati dell’elicottero Blackhawk, che si è scontrato con il velivolo, risultano ancora dispersi. Il volo era partito da Wichita, in Kansas, ed era diretto all’aeroporto Ronald Reagan, ora chiuso fino alle ore 11 locali.

Intanto il presidente Trump ha così commentato su Truth:

“Possa Dio benedire le loro anime. L’aereo era su una linea di avvicinamento all’aeroporto perfetta e di routine. L’elicottero stava andando diritto verso l’area per un periodo prolungato. Era notte limpida, le luci dell’areo erano acceso, perché l’elicottero non è andato su o giù, o perché non ha girato. Perché la torre di controllo non ha detto all’elicottero cosa fare invece di chiedergli se vedeva l’aereo. Questa è una brutta situazione che avrebbe dovuto essere evitata”.

Restano ancora ignote le cause di questa tragedia, anche se tra le ipotesi più accreditate vi è un errore umano o un problema tecnico, il che escluderebbe la pista terroristica.

Contestualmente, arrivano le parole del capo dei Vigili del Fuoco e dei servizi di emergenza di Washington, John A. Donnelly Sr., che ha così affermato in conferenza stampa:

“Le attività di recupero richiederanno probabilmente diversi giorni, il fiume è una grande macchia nera di notte senza luci. Sono circa 300 i soccorritori impegnati nella ricerca. E’ un’operazione altamente complessa, con condizioni estreme”.

Inoltre, a bordo dell’aereo precipitato vi erano diversi membri della comunità statunitense di pattinaggio artistico, con la US Figure Skating che ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla vicenda:

“Siamo devastati da questa tragedia indicibile e teniamo strette nei nostri cuori le famiglie delle vittime”.

Cronaca

16enne partorisce in casa, il feto è stato trovato in un secchio sul balcone

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Una 16enne ha partorito la notte scorsa in casa, in un centro dell’hinterland milanese.

Il corpicino partorito è stato trovato in un secchio sul balcone, avvolto in un asciugamano dagli operatori del 118 intervenuti su segnalazione dei vicini di casa che hanno sentito le grida di aiuto della ragazza, nata in Italia da una famiglia straniera.

A quanto si apprende, la giovane era in casa con la madre. Della vicenda è stata informata la Procura di Monza, che disporrà l’autopsia per stabilire se sia stato partorito morto o meno.

Le indagini sono affidate ai carabinieri.

La tragedia è stata scoperta intorno alle 10 ed è stata la stessa ragazza e indicare dove si trovava il corpicino. Gli operatori del 118 hanno provato manovre di rianimazione, ma senza successo. Si sta cercando di capire se i famigliari fossero al corrente della gravidanza.

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Cronaca

Brescia, furiosa rissa tra ragazzi: otto denunciati

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Furiosa rissa in strada avvenuta nel pomeriggio di martedì in corso Giuseppe Garibaldi a Brescia, in pieno centro, con uno dei residenti nei palazzi vicini che ha ripreso la violenza in un video.

Nel filmato si vedono due gruppi di ragazzi che si sono scontrati con pugni, calci e bastonate, sotto gli occhi attoniti dei passanti e dei titolari dei negozi della zona. Pertanto i responsabili della rissa sono stati tutti o quasi identificati, con i carabinieri che ne hanno denunciato otto in stato di libertà, per i reati di rissa e danneggiamento.

Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, la discussione si sarebbe animata all’esterno di un fruttivendolo, per poi proseguire di fronte ad una gelateria. Nel corso della rissa sarebbero volate anche sedie e cocci di bottiglia, oltre a mazze e spranghe, con gli uomini che si sono dati poi alla fuga prima dell’arrivo dei carabinieri.

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Cronaca

Napoli, scarcerato l’uomo che picchiò il figlio perché gay: divampa la polemica

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Ha scatenato non poche polemiche la scarcerazione del 48enne napoletano che minacciò e picchiò il figlio 15enne perché gay. L’uomo utilizzò addirittura una chiave inglese e venne arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Infatti egli non accettava l’orientamento sessuale del figlio, e già prima della violenza aveva iniziato a perseguitarlo anche con minacce di morte via whatsapp mentre era a scuola. A quel punto il 15enne ha deciso di denunciare i soprusi del padre, che però ha già fatto ritorno a casa, accolto con fuochi d’artificio.

Ecco il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Una vicenda allucinante ed allarmante, sulla quale abbiamo chiesto di indagare e vigilare. Come è possibile che sia stato scarcerato così in fretta senza approfondire la questione? Se è stato festeggiato, c’è qualcuno nel quartiere che lo appoggia? Occorre svelare tutti i retroscena e liberare il 15enne da quest’incubo. Non c’è tempo da perdere”.

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