Non si placano le polemiche relative al sospetto caso di malasanità avvenuto a San Mauro Cilento, in provincia di Salerno, dove la 52enne Anna Materazzi è morta dopo aver aspettato per quasi due ore l’arrivo dei soccorsi.
In particolare la donna aveva accusato un malore mentre stava assistendo in chiesa alla messa di Capodanno. A quel punto il marito chiede assistenza alla Guardia Medica, contattando sia quella di San Mauro che quella della vicina Acciaroli, ma in entrambi i casi i turni sarebbero risultati scoperti a causa dell’assenza dei medici.
Infatti, una prima ambulanza sarebbe giunta da Santa Maria di Castellabate, con un solo infermiere a bordo e privo degli strumenti necessari per fornire un’assistenza efficace. Pertanto, dopo circa 90 minuti, sarebbe giunta un’automedica attrezzata da Vallo della Lucania e con un medico a bordo, ma nonostante il successivo ricovero in ospedale, la donna è morta dopo cinque giorni di agonia.
Contestualmente, le associazioni Codici e Codici Salute hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica ed un’istanza di qualificazione in qualità di persona offesa.
Sulla questione è poi intervenuto anche Massimo Carleo, Segretario di Codici Salerno:
“In attesa dell’arrivo dei soccorsi e dell’ambulanza in grado di fornire un’assistenza efficace, le condizioni della donna si sono aggravate. Gli interrogativi sono tanti, così come i dubbi per una piccola comunità lontana dai presidi sanitari. Non possiamo fare a meno di chiederci se sarebbe stato possibile salvare la vita alla signora in presenza di un soccorso tempestivo. Non è accettabile che una persona muoia così, a causa della mancanza di cure e assistenza medica appropriate. Di fatto, questo significa negare un diritto costituzionale, qual è quello alla salute, sulla base della semplice appartenenza geografica ad un territorio scarsamente servito da ambulanze e ospedali. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché venga fatta luce su questa tragica vicenda, accertando le cause della morte e le eventuali responsabilità dei medici coinvolti”.