Politica

Stati Uniti, ecco le prime mosse del neopresidente Trump

Pubblicato

il

Questa mattina, il neo presidente eletto Donald Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi, dando seguito alle dichiarazioni di ieri durante la cerimonia del suo insediamento alla Casa Bianca.

Pertanto, tra i primi sette ordini esecutivi firmati alla Capital One Arena, vi sono la grazia a tutti gli insurrezionisti dell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e la revoca di 78 leggi emanate da Joe Biden, mostrandoli uno ad uno alla folla di sostenitori.

Ecco le parole pronunciate dal tycoon per l’occasione: “Riuscite a immaginare Biden che fa una cosa del genere? Non lo avrebbe mai fatto”.

Invece, sono questi i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:

1. Uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima;

2. Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali;

3. Revocato l’ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030;

4. Revocato l’ordine esecutivo di Joe Biden sull’intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti;

5. Dichiarata l’emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti. Oltre alla dichiarazione di emergenza nazionale al confine meridionale, Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi sull’immigrazione, tra cui la designazione dei cartelli della droga come organizzazioni terroristiche;

6. Fine allo ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana;

7. Salvo TikTok: “E’ un’app che usano i giovani e se la Cina ruba i dati dei giovani, sinceramente, non è un grande problema, abbiamo problemi più grossi”, ha dichiarato Trump nello studio Ovale;

8. Revocata la rimozione di Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo decisa da Joe Biden;

9. Gli Usa escono dall’OMS come durante il primo mandato di Trump;

10. Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania;

11. Enrique Tarrio, l’ex leader del gruppo di estrema destra dei Proud Boys condannato a 22 anni di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di cospirazione sediziosa in seguito all’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, è tra i 1.500 rivoltosi graziati da Donald Trump;

12. Licenziati quattro alti funzionari governativi nominati dal suo predecessore: “Il mio ufficio del personale presidenziale sta attivamente identificando e rimuovendo più di mille persone nominate dalla precedente amministrazione che non sono in linea con la nostra visione di rendere di nuovo grande l’America”, ha detto il presidente.

Popolari

Exit mobile version