CAIVANO – Lunedì 20 gennaio alle ore 14.30 presso il liceo “Braucci” di Caivano in piazza Plebiscito gli alunni di alcune scuole dell’hinterland con capofila il Liceo Braucci, cominceranno a lavorare nei laboratori di lettura e scrittura del Premio Strega Giovani. La notizia l’ha comunicata il presidente della Commissione Periferie della Camera dei Deputati Antonio Battilocchio. l’istituto scolastico caivanese è stato scelto dal Presidente in virtù della riqualificazione in atto sul territorio associato insieme ad un’altra scuola sita nella periferia romana di Tor Bella Monaca.
Il primo appuntamento di una serie di incontri da tenersi sempre al Liceo Braucci, così come l’intero calendario è stato definito dalle due referenti del Progetto, la professoressa Monica Cartia da un lato e la dott.ssa Serena Ferraiolo dall’altro. L’impegno fattivo è stato soprattutto quello delle due esponenti sopracitate che insieme alla volontà del dott. Stefano Petrocchi presidente della Fondazione Bellonci, organizzatrice del Premio Strega e a quello del prof. ing. Claudio Mola dirigente scolastico del Liceo Braucci, è stato possibile creare un evento così importante sul territorio gialloverde.
Alla prima riunione tenutasi nel novembre scorso presso il Liceo Braucci, quando si sono definite le linee guida dell’evento “Premio Strega Giovani” era presente anche l’Ass. Caivano Legalitaria nelle persona del Direttore Mario Abenante e della segretaria dott.ssa Marianna Energe, la quale tenne a precisare quale messaggio dovesse uscire fuori della città di Caivano e inoltre propose, in assenza di strutture idonee sul territorio, il nuovo Teatro Comunale di Cardito come location dove organizzare la finale del Premio.
Un bellissimo evento culturale che porterà in alto il nome di Caivano, stavolta per un Premio prestigiosissimo legato al mondo della cultura e non più a quello della cronaca nera.
CAIVANO – Il caso M5S sul territorio gialloverde arriva al capolinea e lo fa nel peggiore dei modi. Uno dei territori, oggi, mediaticamente più importanti d’Italia non è minimamente preso in considerazione dai partiti di opposizione men che meno dal Movimento 5 stelle.
Non è notizia di oggi la scissione all’interno del gruppo territoriale del partito pentastellato, come non è un segreto il litigio tra il deputato Pasqualino “marsupio” Penza e il suo ex collaboratore parlamentare ed ex Consigliere Francesco Giuliano ma è di oggi, invece la notizia che i più alti in grado regionali hanno boicottato Caivano e i suoi problemi.
Per oggi pomeriggio era fissata la data per una riunione indetta proprio dal “marsupio” Penza per cercare di risanare la ferita aperta e riunire i due blocchi formatisi, da una parte un gruppo di 14 capeggiati proprio da Francesco Giuliano e un altro gruppetto formato da 4 persone che sono rimasti fedeli al deputato Penza. L’epilogo dell’incontro è che coloro che dovevano fare da collante al gruppo, in vista delle prossime elezioni amministrative, ossia il coordinatore regionale Salvatore Micillo e la coordinatrice provinciale Carmela Auriemma, hanno deciso di non presentarsi alla riunione, lasciando intrinsecamente il messaggio della loro noncuranza del territorio caivanese, abbandonando a se stesso i problemi e gli attriti del gruppo territoriale.
I due sono stati raggiunti telefonicamente dal resto del gruppo dissidente di Francesco Giuliano e il massimo che hanno guadagnato è stata la possibilità di poter fare una video call da remoto. A questo punto i 14 dissidenti si sono sentiti presi in giro da chi dovrebbe tutelare la loro passione ma soprattutto la loro dedizione alla cura della cosa pubblica, hanno rifiutato l’offerta e hanno redatto un documento attestante la loro fuoriuscita dal partito.
Insomma, in poche parole l’on. Pasqualino “marsupio” Penza ha perso la base e l’altezza. Lasciato a piedi dai suoi che rappresentavano la base e boicottato dai più alti in grado, i quali tutto ciò che hanno potuto fare è quello di lasciargli l’uso del simbolo – ammesso sempre che Giuseppe Conte lo possa usare – solo grazie al fatto che i deputati pentastellati versano nelle casse del partito circa € 2500,00 mensili.
Per il resto, a Caivano non c’è gruppo territoriale e pertanto il deputato Penza o chi volesse rappresentare il partito pentastellato a Caivano non può presentare la lista alle prossime elezioni poiché ci vuole un numero consistente di iscritti al blog per poter formare il gruppo territoriale ancor prima della formazione di un’ipotetica lista. Praticamente a Caivano Pasqualino “marsupio” Penza resta un deputato della Repubblica ma non un soggetto politico in grado di poter sedersi ai tavoli di una coalizione.
CAIVANO – Da alcune settimane un gruppo di ragazzi guidati dall’ex Consigliere Luigi Esposito sotto la supervisione del più alto in grado nell’ultima opposizione dell’Amministrazione sciolta per camorra Antonio Angelino, organizzano un evento aggregativo reclamizzato per scopo sociale. Lo scopo dell’evento, in realtà, è quello di aggregare quanti più giovani possibile e passare la domenica sera insieme, all’insegna della buona birra accompagnata da ottimi panini, da degustare precisamente in un noto pub della zona.
L’evento tra l’altro riuscitissimo è stato anche in grado di raccogliere svariate centinaia di persone fino al punto da bloccare la strada dove insiste il noto locale gastronomico ed è proprio questo enorme movimento da baccanale che avrà irritato qualche vicino che verso la mezzanotte avrebbe preferito dormire in santa pace, dato che all’indomani negli uffici della Polizia Locale arriva una denuncia telefonica che aveva come oggetto l’evento appena descritto.
Il 24 dicembre scorso, il personale del Comando di Polizia Locale a seguito della telefonata che indicava tra l’altro un’occupazione del suolo pubblico abusiva delineata da tanto di banco Dj, poltrone e sedute, si è riportata sul posto per verificare la veridicità e la genuinità della denuncia.
A seguito di accertamento risultava che si era dato atto ad uno spettacolo musicale con un’installazione di consolle e casse, su suolo pubblico e dopo le opportune verifiche la Polizia Locale provvedeva a verbalizzare ai sensi dell’art. 3c 16 della Legge 94/09 che recita:“Fatti salvi i provvedimenti dell’autorita’ per motivi di ordine pubblico, nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall’articolo 633 del codice penale e dall’articolo 20 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, il sindaco, per le strade urbane, e il prefetto, per quelle extraurbane o, quando ricorrono motivi di sicurezza pubblica, per ogni luogo, possono ordinare l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell’esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni”.
Il verbale è stato prontamente inviato per competenza al Responsabile del V settore, alla Commissione Straordinaria e al Segretario Comunale. Tutti informati insomma. Ma nessuno si muove. Intanto l’evento continua e si ripete ogni domenica. Il responsabile del SUAP (V settore) dovrebbe emettere i successivi provvedimenti di competenza e delegare la Polizia Locale a dare esecuzione, quanto meno alla chiusura dell’attività per cinque giorni, dato che si trattava di un evento a scopo commerciale e non certamente sociale come volevano propinarlo alla cittadinanza ed è inoltre legittima la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e vivande del soggetto che occupi lo spazio antistante il proprio locale nonostante il diniego all’occupazione di suolo pubblico. Ma la fortuna degli organizzatori sta proprio nella lentezza del V settore – si spera non ostacolati da qualche “amico lobbista” in più sul territorio – e nella fuga dei funzionari che giustificherebbe anche le lungaggini di alcuni provvedimenti.
Se poi a tutto questo aggiungiamo il fatto che alcuni mesi fa nella buca delle poste della nostra redazione ci perviene una missiva, dove si denunciano alcune stranezze legate all’ufficio tributi e nella quale si fa riferimento oltre che alla mancata iscrizione a ruolo di alcuni immobili anche alcune attività commerciali che sono morose da alcuni anni, che all’interno di quest’ultimo elenco è scritto anche il nome del locale dove si è svolto l’evento e da alcune indiscrezioni riusciamo a sapere anche che per tale evento non è stato neanche pagato il voucher della SIAE, possiamo tranquillamente asserire che gli ex Consiglieri comunali, Luigi Esposito e Antonio Angelino accompagnati da Tobia figlio dell’ex Assessore Enzo Angelino, hanno organizzato e partecipato ad un evento totalmente abusivo all’interno di un locale moroso che non paga i tributi comunali da diversi anni.
Insomma, non c’è nulla di male ad aggregare persone, organizzare eventi e portare un po’ di movida in una città fin troppo martoriata dalle cattive etichette ma da ex Amministratori quanto meno bisogna che si conoscano e si rispettino le basilari regole di convivenza civile, perché se poi questi personaggi, domani vorranno di nuovo presentarsi alla comunità caivanese come coloro che volessero risolvere i problemi della città, allora dovrebbero prima spiegare con quali criteri intendono farlo, dato che organizzare un evento privo di autorizzazioni equivale a raggirare le regole e se a tutto questo aggiungiamo pure che Antonio Angelino resta ancora in silenzio sulla questione bar abusivo del fratello non si sbaglia se si pensa che in certi ambienti e nella mentalità di alcune persone raggirare le regole è alla base della propria moral suasion.
CAIVANO – La pezza peggio del buco. Mi riferisco a quella che ha voluto trovare il prete Maurizio Patriciello all’indomani della sua intervista rilasciata a Report andata in onda domenica scorsa in prima serata. Al prete del Parco Verde, colui che ha chiuso le porte alle famiglie sgomberate e che ha deciso di non celebrare la messa la sera di Natale, non gli va giù che venga fuori la verità sulla propaganda di regime perpetrata dalla sua amica Giorgia. E mentre con orgoglio viene meno ai suoi più elementari compiti da prete, da puro personaggio politico perfettamente allineato con il centro destra nazionale, non disdegna di esternare le sue critiche ai colleghi Sigfrido Ranucci e Luca Chianca.
Cosa non è andato giu al prete di periferia? Lui reclama il fatto che sia stato intervistato per un’ora mentre in onda sono andati solo due minuti della sua intervista, forse convinto che in quell’ora lui sia stato talmente bravo a deformare la realtà, chissa? Anche perché dal servizio è uscito fuori che al Centro Delphinia, gestito interamente da privati, sia impedito, dato i costi elevati dei corsi e del fitto dei campi, di praticare sport ai bambini meno abbienti, smentendo pari pari la propaganda del governo e le parole dello stesso Patriciello quando all’inaugurazione esclamò “c’ho vveco e nun c’ho credo” riferendosi al fatto che finalmente i suoi parrocchiani, gli stessi a cui è stato sottratta la possibilità di ricongiungersi a Cristo mediante la comunione, avvessero la possibilità di mandare a fare sport i propri figli vicino casa. Praticamente Report non ha fatto altro che evincere la realtà dei fatti. Non credo che Patriciello sia stato così tanto bravo in quell’ora da nascondere la verità. Beh, come si vede che è abituato alla stampa di regime, allineata e accondiscendente.
Che non sopporti la stampa libera si denota dal fatto che secondo la sua concezione, un servizio giornalistico non si può limitare a raccontare la verità, ma deve avere una narrazione e questa cosa la si evince dal fatto che egli stesso domanda al collega Luca Chianca: “Questa è la narrazione che tu vuoi dare?” coprendosi già la ritirata dall’attuale stato di cose. Per la serie: se io e il Governo ne usciremo con le ossa rotte dal serivizio, potrò sempre dire che è stata data una narrazione allegorica ed edulcorata.
Mi dispiace caro Patriciello ma non è così, finalmente una rete nazionale si accorge del lavoro fatto da un collega di cronaca locale e viene sul posto ad indagare e a scoprire qual è la verità, e finalmente quelli di Report, unica trasmissione libera finora sulle reti del servizio pubblico interamente controllate dal regime di centro destra, l’ha portata alla luce a livello nazionale e le dico di più. Un servizio di 22 minuti per il giornalismo moderno è un’eternità e due minuti della sua intervista è un tempo lunghissimo, prenda la mia ad esempio, è durata 48 secondi, eppure ho accompagnato Luca anche su altri luoghi che non sono stati proprio presi in considerazione dal servizio poiché seppur presentando problematiche ben più gravi erano fuori traccia, eppure il sottoscritto non si è lamentato come ha fatto lei, anzi, sono qui a difendere la Stampa libera sempre! Allora la domanda che mi pongo sorge spontanea: mettiamo, puta caso, il servizio avesse avuto la narrazione a lei congeniale, sarebbe stato d’accordo sul taglio di due minuti rispetto all’ora tolta al suo mestiere e alla scelta di non celebrare messa? Secondo me si, le sarebbe bastato e le sarebbe piaciuto.
Ma poi mi domando ancora: perché la prende sul personale e si ostina ancora a difendere questo Governo? Mica lei rappresenta il Governo? Mica ha preso lei l’impegno verso i caivanesi di risanare il territorio? Mica è colpa sua? Lei ha solo la colpa di aver cantato vittoria troppo presto, questo si! Si è fatto prendere dall’entusiasmo e da politico sprovveduto qual è, ancor prima di guardare ai fatti, non ha visto l’ora di mettersi, ancora, davanti alle telecamere e ringraziare la Giorgia nazionale.
Allora sento il bisogno di fare una provocazione: secondo la sua narrazione, ci dica come stanno le cose al Delphinia? Indìca una conferenza stampa e racconti pure al mondo intero la favola dello sport gratuito a tutti i bambini meno abbienti di Caivano e delle navette che li accompagnano e li prelevano fino a casa, dei forti sconti per i residenti di Caivano e dell’accessibilità ai campi di tennis, padel e calcetto a prezzi inferiori alla media locale. Perché solo questo ha potuto dire nel resto dell’ora a sua disposizione, se proprio vuole sollevare una critica a Sigfrido Ranucci e alla sua squadra.
Anzi, le dico di più, lei è stato intervistato precisamente il 10 dicembre 2024, a più di un mese prima della messa in onda del servizio, dalle sue parole mi è sembrato di capire che lei abbia promesso ai caivanesi meno abbienti di alzare la voce verso il governo se le cose al Delphinia non sarebbero cambiate e se ai bambini poveri del Parco non fosse garantito lo sport in maniera gratuita. Allora, siccome dall’intervista alla messa in onda è passato un mese e al Centro Delphnia non è cambiato nulla, ci faccia vedere come alza la voce con Giorgia, ci faccia vedere quanto è grande il suo potere e la sua influenza verso il governo, si schieri dalla nostra parte e difenda i diritti dei bambini poveri della sua parrocchia, chieda a Mezzaroma – ex marito della Carfagna, presidente di Sport e Salute, cognato del senatore Lotito, amico di Arianna e Giorgia Meloni dato che vanno in vacanza insieme – di far praticare sport gratis ai suoi parrocchiani poveri. Mantenga la sua parola e tramuti in fatti le sue parole.
Fortunatamente con i fatti, quelli raccontati da Report, ma soprattutto quelli anche tangibili e risaputi dai caivanesi, la gente sta cominciando ad aprire gli occhi e comincia ad intravedere il fumo che esce fuori dalla cucina del prete di periferia, peccato però che ad arrostire non ci sia mai stato nulla.
AGGIORNAMENTO a distanza di un’ora dalla pubblicazione del mio editoriale Sigfrido Ranucci risponde con un commento sotto il post di Maurizio Patriciello:
Di seguito invece vengono riportati alcuni commenti che difendono l’operato di Report: