Caivano

Il prete Maurizio Patriciello si scaglia contro Report, peccato però che sia lui quello che distorce la realtà

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CAIVANO – La pezza peggio del buco. Mi riferisco a quella che ha voluto trovare il prete Maurizio Patriciello all’indomani della sua intervista rilasciata a Report andata in onda domenica scorsa in prima serata. Al prete del Parco Verde, colui che ha chiuso le porte alle famiglie sgomberate e che ha deciso di non celebrare la messa la sera di Natale, non gli va giù che venga fuori la verità sulla propaganda di regime perpetrata dalla sua amica Giorgia. E mentre con orgoglio viene meno ai suoi più elementari compiti da prete, da puro personaggio politico perfettamente allineato con il centro destra nazionale, non disdegna di esternare le sue critiche ai colleghi Sigfrido Ranucci e Luca Chianca.

Cosa non è andato giu al prete di periferia? Lui reclama il fatto che sia stato intervistato per un’ora mentre in onda sono andati solo due minuti della sua intervista, forse convinto che in quell’ora lui sia stato talmente bravo a deformare la realtà, chissa? Anche perché dal servizio è uscito fuori che al Centro Delphinia, gestito interamente da privati, sia impedito, dato i costi elevati dei corsi e del fitto dei campi, di praticare sport ai bambini meno abbienti, smentendo pari pari la propaganda del governo e le parole dello stesso Patriciello quando all’inaugurazione esclamò “c’ho vveco e nun c’ho credo” riferendosi al fatto che finalmente i suoi parrocchiani, gli stessi a cui è stato sottratta la possibilità di ricongiungersi a Cristo mediante la comunione, avvessero la possibilità di mandare a fare sport i propri figli vicino casa. Praticamente Report non ha fatto altro che evincere la realtà dei fatti. Non credo che Patriciello sia stato così tanto bravo in quell’ora da nascondere la verità. Beh, come si vede che è abituato alla stampa di regime, allineata e accondiscendente.

Che non sopporti la stampa libera si denota dal fatto che secondo la sua concezione, un servizio giornalistico non si può limitare a raccontare la verità, ma deve avere una narrazione e questa cosa la si evince dal fatto che egli stesso domanda al collega Luca Chianca: “Questa è la narrazione che tu vuoi dare?” coprendosi già la ritirata dall’attuale stato di cose. Per la serie: se io e il Governo ne usciremo con le ossa rotte dal serivizio, potrò sempre dire che è stata data una narrazione allegorica ed edulcorata.

Mi dispiace caro Patriciello ma non è così, finalmente una rete nazionale si accorge del lavoro fatto da un collega di cronaca locale e viene sul posto ad indagare e a scoprire qual è la verità, e finalmente quelli di Report, unica trasmissione libera finora sulle reti del servizio pubblico interamente controllate dal regime di centro destra, l’ha portata alla luce a livello nazionale e le dico di più. Un servizio di 22 minuti per il giornalismo moderno è un’eternità e due minuti della sua intervista è un tempo lunghissimo, prenda la mia ad esempio, è durata 48 secondi, eppure ho accompagnato Luca anche su altri luoghi che non sono stati proprio presi in considerazione dal servizio poiché seppur presentando problematiche ben più gravi erano fuori traccia, eppure il sottoscritto non si è lamentato come ha fatto lei, anzi, sono qui a difendere la Stampa libera sempre! Allora la domanda che mi pongo sorge spontanea: mettiamo, puta caso, il servizio avesse avuto la narrazione a lei congeniale, sarebbe stato d’accordo sul taglio di due minuti rispetto all’ora tolta al suo mestiere e alla scelta di non celebrare messa? Secondo me si, le sarebbe bastato e le sarebbe piaciuto.

Ma poi mi domando ancora: perché la prende sul personale e si ostina ancora a difendere questo Governo? Mica lei rappresenta il Governo? Mica ha preso lei l’impegno verso i caivanesi di risanare il territorio? Mica è colpa sua? Lei ha solo la colpa di aver cantato vittoria troppo presto, questo si! Si è fatto prendere dall’entusiasmo e da politico sprovveduto qual è, ancor prima di guardare ai fatti, non ha visto l’ora di mettersi, ancora, davanti alle telecamere e ringraziare la Giorgia nazionale.

Allora sento il bisogno di fare una provocazione: secondo la sua narrazione, ci dica come stanno le cose al Delphinia? Indìca una conferenza stampa e racconti pure al mondo intero la favola dello sport gratuito a tutti i bambini meno abbienti di Caivano e delle navette che li accompagnano e li prelevano fino a casa, dei forti sconti per i residenti di Caivano e dell’accessibilità ai campi di tennis, padel e calcetto a prezzi inferiori alla media locale. Perché solo questo ha potuto dire nel resto dell’ora a sua disposizione, se proprio vuole sollevare una critica a Sigfrido Ranucci e alla sua squadra.

Anzi, le dico di più, lei è stato intervistato precisamente il 10 dicembre 2024, a più di un mese prima della messa in onda del servizio, dalle sue parole mi è sembrato di capire che lei abbia promesso ai caivanesi meno abbienti di alzare la voce verso il governo se le cose al Delphinia non sarebbero cambiate e se ai bambini poveri del Parco non fosse garantito lo sport in maniera gratuita. Allora, siccome dall’intervista alla messa in onda è passato un mese e al Centro Delphnia non è cambiato nulla, ci faccia vedere come alza la voce con Giorgia, ci faccia vedere quanto è grande il suo potere e la sua influenza verso il governo, si schieri dalla nostra parte e difenda i diritti dei bambini poveri della sua parrocchia, chieda a Mezzaroma – ex marito della Carfagna, presidente di Sport e Salute, cognato del senatore Lotito, amico di Arianna e Giorgia Meloni dato che vanno in vacanza insieme – di far praticare sport gratis ai suoi parrocchiani poveri. Mantenga la sua parola e tramuti in fatti le sue parole.

Fortunatamente con i fatti, quelli raccontati da Report, ma soprattutto quelli anche tangibili e risaputi dai caivanesi, la gente sta cominciando ad aprire gli occhi e comincia ad intravedere il fumo che esce fuori dalla cucina del prete di periferia, peccato però che ad arrostire non ci sia mai stato nulla.

AGGIORNAMENTO a distanza di un’ora dalla pubblicazione del mio editoriale Sigfrido Ranucci risponde con un commento sotto il post di Maurizio Patriciello:

Di seguito invece vengono riportati alcuni commenti che difendono l’operato di Report:

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