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Mensa scolastica obbligatoria, divampa la protesta dei genitori: la situazione

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Attimi di tensione presso la scuola elementare Luca Balsofiore di Forio, dove stamane molti genitori si sono presentati per chiedere l’esenzione dei figli dalla mensa, dopo la decisione della direzione scolastica di renderla obbligatoria.

Secondo i genitori, il costo dei servizi della mensa sarebbe troppo caro e nel passato è sempre stato facoltativo, con i bambini che non ne usufruivano che potevano tornare a casa per pranzare e poi rientrare a scuola.

Sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia per consentire il regolare svolgimento delle attività didattiche, con la dirigente scolastica portata via in ambulanza a seguito di un malore.

Pertanto, dopo un lungo confronto e mediazioni, è stato permesso agli alunni che non volevano fruire della mensa di poter andare a casa per il pranzo e tornare a scuola per riprendere le lezioni.

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Pizzaiolo napoletano arrestato in Ucraina e costretto a combattere per la Russia

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di Gianni Cenni, pizzaiolo napoletano di 51 anni catturato dalle forze speciali ucraine a Kharkiv, nel Donbas, che in un video sostiene di essere stato costretto a combattere per la Russia.

Infatti, nelle immagini diffuse sui social, Cenni sostiene di essere stato “mobilitato illegalmente in Russia per combattere in Ucraina e di volere tornare in Italia”.

L’uomo si è trasferito in Russia alcuni anni fa, poiché in Italia era già stato condannato due volte, di cui una per omicidio. Cenni aveva anche sostenuto di aver lavorato a Napoli nella nota pizzeria ‘La Figlia del Presidente’, informazione smentita dai titolari dell’attività.

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Clamoroso dalla Cina: il governo vuole vendere TikTok ad Elon Musk: il piano

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Clamorosa indiscrezione riportata da Bloomberg News, secondo cui il governo cinese starebbe valutando un piano per l’acquisizione delle attività americane di TikTok da parte di Elon Musk, al fine di evitare che l’app venga vietata negli Stati Uniti.

Tale piano è una delle opzioni al vaglio di Pechino, mentre la Corte Suprema statunitense decide se confermare o meno una legge che chiede alla società cinese di cedere le attività statunitensi di TikTok entro il 19 gennaio.

Tuttavia la possibilità di cedere tutto al tycoon sudafricano è ancora in fase embrionale, poiché il governo cinese preferirebbe che TikTok rimanga di proprietà della società madre ByteDance, con base a Pechino.

Intanto TikTok ha smentito tale notizia definendola “pura finzione”, con alti funzionari cinesi he hanno iniziato a discutere di piani di emergenza alternativi, con uno scenario che prevederebbe l’acquisizione e la gestione della piattaforma in America da parte di X, l’azienda di Musk.

Pertanto, un eventuale accordo con il braccio destro di Trump avrebbe un certo fascino per il governo cinese, che dovrebbe avere voce in capitolo sulla vendita di TikTok. Dal canto suo, il padrone di Tesla ha speso oltre 250 milioni di dollari a sostegno della rielezione del tycoon, venendo scelto per un ruolo apicale per migliorare l’efficienza del governo dopo l’insediamento del repubblicano.

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Marina Berlusconi attacca la trasmissione Report: “Il servizio su mio padre appartiene al peggior pattume mediatico-giudiziario”

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Duro attacco di Marina Berlusconi alla nota trasmissione d’inchiesta Report, relativamente alla puntata andata in onda ieri sera su Rai3.

Ecco le dichiarazioni della figlia del compianto ex premier, Silvio Berlusconi:

“Il servizio che ieri sera Report ha dedicato a Silvio Berlusconi appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario. Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando addirittura brani di puntate precedenti e dando voce a personaggi più che screditati, ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata: vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise”.

Poi, aggiunge: “Accuse totalmente false finite nel nulla, insomma, così come nel nulla non potrà che finire anche l’ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni. Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011.
Ma Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità e per le garanzie processuali, oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior disservizio pubblico, che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti. Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi”.

Infine, conclude: “Report però, va anche oltre, e nel suo delirio calunniatorio non riesce a trattenersi nemmeno davanti alla morte. I suoi autori non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità, ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica: più che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignità umana. Naturalmente faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo giornalismo”.

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