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Giustizia

Camera Penale di Napoli: “Allarmi inascoltati nel sistema di gestione del processo telematico”

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“Da tempo stiamo segnalando evidenti criticità nel sistema di gestione del processo penale telematico rimanendo puntualmente inascoltati dal Ministero”.

Così la Camera Penale di Napoli commenta il passaggio al deposito con modalità esclusivamente telematiche degli atti di Procura e tribunale che, viene sottolineato, “ha gettato nel caos l’intera macchina giudiziaria”.

La novità è stata introdotta via decreto lo scorso 27 dicembre ed è entrata in vigore il primo gennaio “nonostante – viene sottolineato – le innegabili patologie del portale ministeriale e dei protocolli applicativi, che avrebbero imposto uno slittamento dei termini di entrata in vigore delle nuove procedure”.
“Apprendiamo con favore che anche l’Anm e la Procura Generale – prosegue la Camera Penale di Napoli – pongono l’accento sulle ‘difficoltà’ e sui ‘gravi disagi’ legati al nuovo sistema. In queste ore ci siamo mobilitati per fornire ai colleghi un breve vademecum per districarsi tra le nuove procedure e le varie scadenze e stiamo analizzando nei dettagli tutti i problemi pratici legati alla gestione del processo telematico per discuterne in tempi brevi con i vertici degli uffici giudiziari napoletani, provando a dare un contributo per evitare ulteriori danni”.


(fonte: Ansa)

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Attualità

Magistratura in lutto a Napoli, è morto il Giudice Giustino Gatti

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Si è spento pochi giorni fa il giudice Giustino Gatti, aveva 78 anni (era nato il 14 aprile del 1946).

Una vita per la magistratura, una carriera interamente dedicata all’applicazione del Diritto, alla riaffermazione della legge dopo delitti e reati consumati sul nostro territorio. In questi giorni, la notizia della morte del giudice Giustino Gatti (avvenuta la scorsa settimana) ha colpito gli utenti del Palazzo di Giustizia, che hanno appreso della scomparsa del magistrato proprio a partire dai manifesti funebri: nomen omen, dunque, come se il giudice Giustino Gatti avesse firmato una sorta di patto esistenziale con la giustizia.

Era andato in pensione pochi anni fa, lasciando uno degli uffici di vertice del distretto giudiziario napoletano. Aveva svolto il ruolo di Presidente della sezione gip del Tribunale di Napoli, uno degli snodi più importanti per l’intero distretto di Corte di appello partenopeo. Lavoratore instancabile, non conosceva sosta, era ricordato per la sua presenza in ufficio in tutte le ore del giorno e della settimana.

Da Presidente di Corte di Assise che ha inflitto la condanna al killer della 14enne Annalisa Durante, un verdetto a 21 anni di reclusione che ha inchiodato Salvatore Giuliano (il «rosso»), poi confermato nei successivi gradi di giudizio.

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Calcio

Tar, inammissibile il ricorso sullo scudetto 18/19 della Juventus

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È stato dichiarato inammissibile dal Tar del Lazio il ricorso con il quale l’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons sollecitavano la revoca dello scudetto 2018-2019 alla Juventus e la sua assegnazione al Napoli.

La controversia traeva origine dai fatti riguardanti la Juventus F.C., che nella gestione finanziaria nel corso delle stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021 avrebbe alterato il valore dei calciatori in bilancio, così determinando valori complessivi di apparente equilibrio finanziario, con la possibilità di acquisire calciatori di livello agonistico superiori rispetto alle proprie capacità finanziarie effettive.

L’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons, interessate all’assegnazione dello scudetto 2018-2019 alla Società Napoli, si sono rivolte al Tar chiedendo l’accertamento dell’illegittimità e il relativo annullamento della decisione della Corte Federale di Appello della Figc del 30 gennaio 2023.
Contestavano questa decisione – è lo stesso Tar a ricostruirlo in sentenza – nella parte in cui, pur avendo accertato che la Juventus ha alterato la regolarità del campionato 2018-2019, non ha disposto la sanzione della revoca dello scudetto o quantomeno la retrocessione all’ultimo posto in classifica o la penalizzazione di 15 punti, con assegnazione dello scudetto alla seconda, ovvero il Napoli.

Con motivi aggiunti, i ricorrenti, premettendo che nelle more alla Juventus è stata inflitta una penalizzazione di 10 punti, hanno impugnato anche questa decisione.

Il Tar adesso ha ritenuto fondate le eccezioni pregiudiziali sollevate dalla Juventus che attengono al “difetto di condizioni dell’azione in capo alle associazioni ricorrenti”, rilevando che “l’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons pretendono di agire in sostituzione della SSC Napoli Spa per far conseguire a quest’ultima Società lo scudetto 2018/2019, e, quindi, un’utilità di stretta pertinenza della stessa.

In effetti esse non agiscono per un interesse sostanziale proprio ma per far valere in giudizio una situazione giuridica soggettiva altrui, con la conseguente violazione del principio di divieto di sostituzione processuale” previsto dal Codice.

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Cronaca

Riciclaggio e camorra, scarcerato gestore di una nota pizzeria napoletana

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È stata disposta la scarcerazione per Massimiliano Di Caprio, 49 anni, l’obbligo di firma per la moglie, Deborah Capasso, 47 anni, nell’ambito dell’indagini sul riciclaggio dei soldi del clan Contini nella pizzeria “Dal presidente” di Napoli.

La decisione giunge a seguito di una decisione della Corte di Cassazione che, secondo quanto spiega uno dei legali dei due indagati, l’avvocato Fabio Visco “ha ritenuto non provato il collegamento tra Di Caprio, Capasso e la camorra”.
 
Il tribunale del Riesame aveva qualche mese fa confermato il carcere per Massimiliano Di Caprio (difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Fabio Visco) e disposto invece i domiciliari per la moglie (difesa dagli avvocati Fabio Visco e Leopoldo Perone).

I giudici confermarono la misura cautelare dei domiciliari a un ispettore che, secondo la DDA, avrebbe ricoperto il ruolo di socio occulto del gestore di fatto della nota pizzeria partenopea.
Tutti e tre vennero raggiunti da una misura cautelare lo scorso 14 maggio notificata anche ad altri due indagati. Contestualmente venne disposto ed eseguito un sequestro di beni mobili e immobili, pizzeria compresa, per un valore di 3,5 milioni di euro.
   

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