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CAIVANO. Il Commissario Ciciliano smentisce le mistificazioni e il paradigma camorristico artatamente tess

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CAIVANO – Il Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano in un’intervista rilasciata ieri a “Il Mattino”, di fatto, smentisce la narrazione dell’attuale stato di emergenza a Caivano, artatamente messa su per giustificare la sua scelta di non celebrare la messa di Natale dal prete Maurizio Patriciello e diffusa dallo stesso organo di stampa che raccoglie le parole del Capo della Protezione civile che, effettivamente, traccia un quadro reale dell’attuale stato di cose a Caivano. Lo stesso quadro che il sottoscritto ha fatto nello scorso editoriale. (leggi qui).

Fabio Ciciliano, raccontando la realtà si stacca anche lui dal paradigma della città abitata interamente da camorristi e dal cliché della mafia coppola e lupara che tanto piace al don e a qualche organo di stampa compiacente.

Alla domanda posta dal collega sul fatto se si aspettava o meno la decisione di don Patriciello di non celebrare Messa a Natale, il Commissario Ciciliano risponde così: «Per la verità mi ha sorpreso. A quanto mi risulta non erano emersi motivi di particolare preoccupazione sotto il profilo dell’ordine pubblico».

Segno tangibile che Fabio Ciciliano traccia una realtà totalmente diversa da quella raccontata e paventata dal parroco del Parco Verde e che più si avvicina alla verità e a ciò che abbiamo da sempre raccontato noi.

Il distacco totale dalle ultime azioni di Patriciello lo si legge nella terza risposta rilasciata all’organo di via Chiatamone, quando il collega lo incalza ricordandogli dei riferimenti che il prete del Parco Verde fa sulle famiglie di boss e sul clima di tensione scaturito all’indomani degli sgomberi al Parvo Verde, affermando: «Stiamo ai fatti: i 36 appartamenti occupati abusivamente sono stati liberati e murati. Ora spetta al Comune, dunque ai commissari, espletare tutte le procedure necessarie per l’assegnazione a chi legittimamente ne ha titolo. Di più, cito cifre del Viminale per altro già evidenziate dal ministro Piantedosi che la scorsa settimana ha presieduto, proprio a Caivano, un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: un calo di reati sul territorio in media del 20% ma con punte del 40% per quelli legati a droga e rapine. L’azione di ripristino della legalità è un dato concreto».

Insomma, dati del Viminale, non chiacchiere da prete. Un plauso va fatto al Governo che dal punto di vista della repressione è riuscito a far calare i numeri. E un plauso va fatto anche a Ciciliano che finalmente, distaccatosi totalmente dal cliché della casba abitata da delinquenti, riesce a tenere meglio il polso della situazione.

Restano discutibili gli interventi che riguardano la riqualificazione del Teatro che dopo aver acceso un riflettore – da parte nostra prima e da parte del deputato Francesco Emilio Borrelli poi, con la sua interrogazione parlamentare – sull’emorragia di denaro avutasi con l’abbattimento del vecchio “Caivano Arte” e sulle consulenze e servizi tecnici. il Commissario Straordinario corre ai ripari chiedendo altri dodici milioni di euro al Ministero della Cultura per la costruzione del nuovo Teatro che alla fine comunque si presenterà dimezzato nell’ordine della capienza.

Ma è doveroso riconoscere l’onestà intellettuale di Ciciliano, commissario straordinario di governo che dovrà affiancare le prossime amministrazioni comunali per almeno altri 8/10 anni come da lui stesso dichiarato al margine di quella intervista.

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