Tiene banco a Napoli il caso del matrimonio celebratosi lo scorso 7 dicembre presso l’Archivio di Stato, con un banchetto da 300 invitati nonché discoteca con luci e fumi artificiali.
Pertanto, tale situazione non è affatto piaciuta ai sindacati Cgil Fp, Cisl Fp, Confsaln e Unsa Uilpa, i quali avevano denunciato gli spazi stretti per i tanti invitati e dunque pericolosi per le opere di grande valore al suo interno.
Tuttavia la direttrice della struttura, Candida Carrino, ci ha tenuto a precisare:
“Sono qui dall’alba e non ci sono stati danni. Ho sentito parlare di matrimonio da guappi, ma sono due professionisti. Si è creato un macello. Hanno pagato un canone per gli spazi, un’assicurazione e lo straordinario ai nostri dipendenti che dovevano arginare eventuali problemi”.
Poi, ha aggiunto: “L’Archivio, per le nozze, ha incassato circa 20mila euro in tutto. Posso assicurare che non c’è stato alcun pericolo: le luci erano ipotermiche, le candele non a fiamma libera ma a led e quindi non potevano provocare alcun incendio. Il forno era a microonde, anche le stufe a led e l’aperitivo posizionato su tavoli distanti dagli affreschi e separati da un cordone di sicurezza”.