Il Tribunale di Roma ha condannato al pagamento di 444.787 euro la raffineria della Kuwait di Napoli per la morte di V.T., deceduto a 70 anni per un mesotelioma pleurico. Pertanto i soldi sono il parziale risarcimento alla famiglia della vittima, oltre all’importo di circa 300mila euro ciascuno alla vedova e ai tre figli dell’operaio, per una cifra complessiva di oltre 11 milioni e mezzo di euro.
In particolare, sulla base dell’istruttoria del Giudice del Lavoro del Tribunale oltre la CTU tecnica e il medico legale, sono emerse responsabilità dell’azienda per l’utilizzo di amianto al quale venne direttamente esposto il lavoratore, indirettamente, e per contaminazione ambientale, il tutto “in assenza di misure cautelari”.
Contestualmente arrivano le dichiarazioni dell’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia dell’operaio nonché presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto:
“Si tratta di un’importante pronuncia perché conferma il rischio amianto anche nel settore petrolchimico, che ha visto un’elevata incidenza epidemiologica di casi di mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, e di tutti gli altri, causati dall’amianto. Questo impone un’accelerazione nella bonifica e messa in sicurezza del Sin (Sito di interesse nazionale) relativo proprio a Napoli, come abbiamo più volte richiesto”.