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Giustizia

Nicola Gratteri: “Con questo Governo non ci sarà la riforma del 41 bis né saranno legalizzate le droghe leggere”

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“In questo Governo due cose non possono succedere, e non succederanno: la prima è la riforma del 41bis, e un’altra cosa che non passerà mai è la legalizzazione delle droghe leggere, anche perché il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri è Mantovano che è da sempre contrario”.

Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo alle domande della conduttrice del programma radiofonico ‘Ping pong’ Annalisa su Radio1 Rai.

«Sul resto – ha aggiunto il magistrato – può succedere di tutto perché stanno facendo delle riforme che non mi sarei mai immaginato di leggere, per esempio l’ordinanza di custodia cautelare che deve essere controfirmata da tre giudici».

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Cronaca

Investì e uccise Rita sulle strisce pedonali a Napoli: condannato a 8 anni

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È stato condannato a 8 anni di reclusione il conducente 24enne che, il 5 maggio 2024, investì mortalmente Rita Granata mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Leopardi.

Lo rende noto il Comune di Napoli in un comunicato.

L’incidente – ricorda la nota – avvenne alle ore 4:15.
La giovane, residente in zona, venne travolta mentre rientrava a casa. L’investitore si allontanò senza prestare soccorso, tornando sul luogo dell’incidente solo alcune ore più tardi.
Rita Granata, soccorsa in condizioni critiche, fu trasportata inizialmente all’ospedale San Paolo e successivamente trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore, dove morì l’8 maggio dopo tre giorni di agonia.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso ieri una condanna di primo grado a 8 anni di reclusione, già ridotta per i benefici del rito abbreviato, accogliendo integralmente le richieste del Pubblico Ministero.
Determinante per il raggiungimento della verità è stata la ricostruzione dell’evento, condotta dal personale dell’Infortunistica Stradale della Polizia Locale di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli.

Le indagini hanno permesso di accertare gravi responsabilità a carico del 24enne, riconosciuto colpevole di omicidio stradale aggravato. È emerso, infatti, che il veicolo viaggiava a una velocità di gran lunga superiore al limite consentito e che l’imputato era alla guida in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti al momento dell’incidente.

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Avellino

Condannato l’ex sindaco Festa per aver diffamato il Presidente dell’Ordine degli architetti irpini

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L’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è stato condannato per diffamazione dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino nei confronti del Presidente dell’Ordine degli architetti irpini, Erminio Petecchia.

L’ex sindaco dovrà risarcire al professionista 12 mila euro e farsi carico delle spese processuali.
Riemergono in un’aula di giustizia le polemiche successive alla rinuncia dell’archistar Massimiliano Fuksas a firmare il progetto di restauro e riqualificazione della Dogana di Avellino, lo storico edificio del capoluogo irpino risalente al decimo secolo, affidatogli dall’allora sindaco, Gianluca Festa.

Il 24 maggio del 2021, nel corso di una diretta Facebook, l’allora sindaco, commentando il passo indietro di Fuksas, aveva in particolare attaccato Petecca con espressioni ritenute diffamatorie e lesive dell’onore e della reputazione del professionista.

In particolare, l’ex sindaco attribuiva alle polemiche dell’Ordine degli architetti e del suo presidente, il motivo che aveva costretto Fuksas a rinunciare all’incarico, pronunciando frasi su Petecchia che il Tribunale di Avellino, giudice onorario Gianfranco Cardinale, ha ritenuto diffamatorie.

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Cronaca

Omicidio Francesco Pio Maimone, il pm chiede l’ergastolo per l’omicida Valda

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Richiesta di ergastolo per Francesco Pio Valda, ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, la notte del 20 marzo del 2023, all’esterno degli chalet di Mergellina.

È stato il pm Antonella Fratello a chiedere il massimo della pena per il ventenne di Barra che, appena quindici giorni fa, aveva ammesso di aver fatto fuoco, ma aveva anche spiegato di aver sparato mentre scappava nel corso di una rissa.

Difeso dal penalista napoletano Antonio Iavarone, Valda aveva dichiarato di aver ascoltato la detonazione di colpi esplosi da un’altra pistola, insinuando il dubbio che ad uccidere Kekko potesse essere stato anche qualcun altro dei partecipanti alla rissa.
Una ricostruzione che al momento non troverebbe riscontri, come emerge dal fatto che oggi il pm della Procura di Napol Procura di Napol Antonella Fratello chiede il massimo della pena per il ventenne di Barra. 

(fonte: ilMattino.it)

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