“La madre del ragazzo ucciso a Napoli chiede di disarmare i ragazzi? Io credo che il tema sia complesso e che non riguardi solo Napoli ma tutta Italia. La criminalità giovanile è una questione che dovrebbe essere considerata una priorità dallo Stato”, queste le parole di Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli, a Cusano Italia Tv nel corso della trasmissione ‘L’imprenditore e gli altri’ a proposito del dilagante fenomeno della criminalità giovanile.
“È necessario capire – prosegue – che non è sufficiente l’impiego di magistratura e forze dell’ordine, ma serve aumentare la prevenzione del fenomeno e il controllo sul territorio. Serve cioè un rafforzamento quantitativo e qualitativo della presenza dello Stato, anche tramite una rete che metta in collegamento istituzioni come scuole, associazioni, parroci, comuni e forze di polizia. Questo aiuterebbe – spiega – a rinsaldare il progetto che io feci da sindaco, quello cioè di realizzare un patto educativo di legalità territoriale tra Stato e cittadini, che purtroppo da anni è nel cassetto dell’amministrazione attuale. A mio modo di vedere è allarmante che i reati stiano crescendo in fasce di età inferiori ai 14 anni, età in cui si è imputabili”.
Per De Magistris “è inaccettabile questa diffusione incontrollata di armi illegali. C’è un forte rischio-sottolinea- di delegittimare lo Stato così facendo, aumentando il rischio di trovare giustizieri della notte o ronde. Se percorriamo questa via si torna alla giustizia privata, e dimostriamo che non abbiamo per nulla compreso quello che sta accadendo nella testa dei nostri giovani”.
De Magistris termina il proprio intervento analizzando il tessuto sociale di Napoli, prima e dopo la sua amministrazione “il tema è molto complesso – precisa – ma provo a fare un’analisi generale. La città di Napoli è sempre stata una realtà variegata. Durante l’epoca di Tangentopoli, sotto l’amministrazione di Bassolino, Napoli ha vissuto il suo risorgimento culturale, poi nel tempo devastato dalla vergognosa emergenza rifiuti che ha subissato la città. In quel periodo non c’era un turista a Napoli e tutti i cittadini abbassavano la testa, e quel periodo portò alla mia elezione a sindaco nel 2011. In poco tempo – dichiara – trasformammo la città dei rifiuti, conosciuta solo per Gomorra e le sue nefandezze, nella prima città per crescita artistico-culturale. Non solo, Napoli è diventata la prima città per street art in Europa e in generale città dei giovani, motivo per cui oggi tutti vogliono venire qui.
Il problema – conclude de Magistris – è che da quel momento molti hanno campato di rendita e la città ora è come sedata dalla mancanza di una guida. Il sindaco di oggi non è di Napoli e non vive qui, non riesce nemmeno a dettare una linea politica. Napoli oggi manca di un punto di riferimento politico credibile. La città è sempre stata anarchica e senza una guida autorevole, ognuno si sente libero di fare quello che vuole”.