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Cronaca

NAPOLI. Aggressione al gambiano su corso Garibaldi. Scarcerato un aggressore e un’altro finisce ai domiciliari

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NAPOLI – In merito all’aggressione subita da Ceesay Abdoulie l’extracomunitario dipendente del ristorante “Antonio Antonio” di Napoli, al corso Garbaldi, attuata da quattro ragazzi a bordo di motoscooter, il 6 novembre scorso presso la casa circondariale di Napoli – Poggioreale si è tenuto l’interrogatorio davanti al Giudice delle indagini preliminari dott.ssa Valentina Giovanniello.

Dall’esito dell’interrogatorio dei tre arrestati è stato liberato per carenza di gravità indiziaria solo Francesco Di Leva difeso dall’avv. Mario Angelino del foro di Napoli, resta in carcere Antonio Contiello difeso dall’Avv. Caterian Sanfilippo mentre vengono assegnate le misure cautelari ai domiciliari a Salvatore Morelli difeso dall’Avv. Rocco Maria Spina.

Allo stato attuale risulta ancora irreperibile, invece, Donato Belardo a cui gli organi inquirenti danno ancora la caccia.

Cronaca

Va in ospedale per un dolore al petto ma viene dimesso: Gennaro muore per un malore il giorno dopo

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Dolore e lacrime a Calvi Risorta, in provincia di Caserta, dove ieri pomeriggio un uomo è morto a seguito di un malore improvviso.

In particolare, egli si sarebbe recato in ospedale per un forte dolore al petto venendo però dimesso, poiché i medici non avevano riscontrato alcuna anomalia nelle sue condizioni di salute. Tuttavia, il pomeriggio seguente, l’uomo è stato trovato senza vita dalla madre.

Si tratta del 40enne Gennaro Franco, originario della frazione di Visciano, colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Numerosi i messaggi di cordoglio al suo indirizzo, tra cui la toccante lettera dei suoi amici:

“È difficile trovare le parole giuste per esprimere il dolore che ci ha colpito con la notizia della morte di Gennaro. Era un nostro amico, uno di quelli che non passano mai inosservati, specialmente nelle calde serate d’estate quando ci riunivamo sulle panchine di piazza municipio di Calvi Risorta. Ricordo quelle notti in cui il sole tramontava lentamente, dipingendo il cielo di sfumature arancioni e rosa, mentre noi ci radunavamo, chiacchierando e ridendo. Gennaro era sempre al centro dell’attenzione, il nostro amico più simpatico, capace di farci ridere anche nei momenti più bui. Le sue battute taglienti e i suoi racconti esilaranti erano come una ventata di freschezza in quelle serate afose. Non si parlava solo di cose leggere; le nostre conversazioni spaziavano da sogni e progetti futuri a emozioni più profonde, e Gennaro sapeva sempre come riportare un sorriso sui nostri volti, anche quando si toccavano temi seri. La sua presenza era una garanzia di allegria e spensieratezza, e ora che non c’è più, sentiamo un vuoto immenso. Riflettendo su quei momenti, ci rendiamo conto di quanto Gennaro fosse speciale per tutti noi, gli amici delle panchine estive. Ogni volta che ci riunivamo, non era solo un ritrovo: era un’occasione per condividere risate, confidarsi, sentirsi parte di una grande famiglia. Adesso, ci mancheranno i suoi racconti e la sua risata contagiosa. Ma porteremo sempre con noi i ricordi delle serate trascorse insieme, e per questo gli saremo eternamente grati. Gennaro rimarrà nel nostro cuore, un amico indimenticabile delle panchine estive, di piazza municipio. Riposa in pace, caro amico”.

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Cronaca

Pimonte, tentata estorsione con metodo mafioso ad un imprenditore: arrestato il responsabile

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Blitz dei carabinieri di Torre Annunziata, che nel corso della mattinata odierna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una persona gravemente indiziata del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che l’indagato avrebbe minacciato il titolare di una ditta che stava eseguendo lavori di adeguamento di un campo sportivo, intimandogli di pagare una tangente per poter proseguire i lavori.

Pertanto, tale minaccia sarebbe stata perpetrata evocando la forza intimidatrice dei clan camorristici della zona di Pimonte. Ora l’indagato è in carcere in attesa di giudizio.

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Attualità

Il Vaticano ammette di avere un dossier su Emanuela Orlandi

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Il dossier del Vaticano su Emanuela Orlandi esiste, e stavolta non è più solo Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa nel giugno 1983 dopo una lezione di musica a Roma, a sostenerlo, ma la stessa Santa Sede.
A confermarlo è stato il promotore di giustizia Alessandro Diddi. La notizia è stata rivelata alla commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori dall’ex capo della gendarmeria Domenico Giani.

“Facciamo finta di credere che l’abbiano trovato ora e che non fosse già in Segreteria di Stato dal 2012, ma va bene – ha commentato Pietro Orlandi sui social – L’importante è che ora abbiano ammesso di possederlo, anche se affermano che il contenuto è riservato. Speriamo, ovviamente, che non sia stato modificato”.

Resta ancora un mistero ciò che potrebbe essere contenuto in questo file segreto. Secondo alcuni, il dossier potrebbe confermare la cosiddetta pista inglese, ritenuta la più plausibile anche da Pietro Orlandi. Questa teoria ipotizza che Emanuela sia stata rapita, trasferita in Sardegna e poi condotta a Londra. Lo spostamento sarebbe avvenuto senza lasciare tracce: lungo la rotta Civitavecchia-Santa Teresa di Gallura, infatti, si intersecano i segnali radio di Italia e Francia. Con le tecnologie degli anni ’80, caratterizzate da interferenze e limiti tecnici, sarebbe stato facile evitare di essere intercettati.

Secondo questa ipotesi, l’ultimo trasferimento verso Londra sarebbe stato orchestrato dalla Banda della Magliana, con Enrico De Pedis che avrebbe giocato un ruolo centrale, arrivando persino a richiedere un passaporto falso per portare Emanuela nella capitale britannica.

Se la pista inglese trovasse piena conferma, il dossier del Vaticano potrebbe contenere documenti riguardanti l’arrivo e il soggiorno di Emanuela a Londra. Tuttavia, al momento, l’unica certezza è l’ammissione dell’esistenza del dossier. Alessandro Diddi ha confermato il ritrovamento e, di conseguenza, la sua presenza negli archivi vaticani, ma il contenuto rimane tuttora riservato e non è stato ancora svelato.


(fonte: thegap_media)

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