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Cronaca

Roma, carabiniere ubriaco alla guida travolge tre vigili: i particolari

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Ha dell’incredibile quanto avvenuto ieri sera a Roma, dove un carabiniere fuori servizio ha investito con la sua auto tre agenti della Polizia locale mentre effettuavano i rilievi di un incidente stradale sulla via Tiburtina.

A quel punto il 30enne alla guida del veicolo è stato accompagnato in ospedale per accertamenti, dai quali è risultato positivo all’alcol test. Pertanto, il carabiniere è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza con conseguente ritiro della patente.

Ora egli rischia un’accusa per lesioni gravissime e lesioni stradali gravi, in attesa dei referti medici definitivi dei tre vigili investiti. Uno di loro è ora ricoverato presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma, dove è stato necessario amputargli una gamba. Le due vigilesse coinvolte invece, sono state ricoverate in condizioni meno gravi presso gli ospedali Sandro Pertini e al Policlinico Umberto I.

I fatti sono avvenuti intorno alle 20:30 di ieri, quando gli agenti sono stati chiamati a intervenire all’altezza dell’imbocco del raccordo anulare per un incidente stradale. Ad un certo punto però, un’auto a folle velocità li travolge centrando il loro Fiat Doblò posto a protezione della scena dell’incidente, facendolo ribaltare e schiacciando i tre vigili contro le barriere della carreggiata.

Ecco il commento del segretario locale del SULPL, Marco Milan:

“Immaginare di sera una sola pattuglia impegnata a rilevare un sinistro su una strada a scorrimento veloce è qualcosa che andrebbe rivisto. Il giovanissimo e sfortunato collega rischia purtroppo di perdere anche il posto di lavoro, qualora il periodo di convalescenza arrivasse a superare gli 8 mesi consecutivi. Questo perché uno scellerato contratto privatistico continua a negarci il riconoscimento di forze di Polizia”.
 

Cronaca

Ancora violenza a Giugliano, 18enne picchiato e minacciato con una pistola

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Ancora un episodio all’insegna della violenza a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, dopo i fatti che hanno riguardato un 13enne vittima di una coltellata inflittagli da un decenne “per un pallone”.

Secondo quanto raccolto da una testimonianza, martedì 19 novembre intorno alle 19:20, un giovane stava camminando tranquillamente a piedi quando è stato improvvisamente assalito. Gli aggressori lo hanno spinto con violenza contro un muro reiteratamente e lo hanno colpito con due pugni al volto, causandogli l’epistassi.

La testimone, che si trovava nei pressi del parcheggio in attesa del marito, ha assistito alla scena e istintivamente ha cercato di avvicinarsi per soccorrere il giovane.
Tuttavia, il gesto è stato interrotto da un dettaglio che ha generato ulteriore paura: il ragazzo, visibilmente ferito, ha sollevato la maglia mostrando una pistola.

Nonostante il rischio, la testimone ha deciso di avvicinarsi per cercare di prestare i primi soccorsi. Ha raccontato sui social di aver provato a calmare il giovane e di aver chiesto aiuto alle persone vicine, spiegando: “Da sola non avrei potuto fare molto, soprattutto in una situazione così delicata.”

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Cronaca

Sparatoria tra forze dell’ordine e banditi in superstrada: le ultime

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Violenta sparatoria avvenuta poche ore fa in superstrada all’uscita di Bellano, in provincia di Lecco, al termine di un inseguimento seguito ad una rapina in Valtellina.

Stando ad una prima ricostruzione i malviventi avrebbero rapinato una banca all’interno di un centro commerciale, per poi darsi alla fuga a bordo di un furgone. Da lì ne è nato un folle inseguimento con la Polizia e i carabinieri, con alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi allo svincolo della superstrada di Bellano.

Pertanto gli agenti hanno provveduto alla chiusura del tratto stradale e dell’uscita verso il paese, mentre i banditi sono stati soccorsi dai sanitari del 118, con uno di loro rimasto ferito ed ora ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Lecco.

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Cronaca

SMA Campania, scoperto danno erariale da oltre 5 milioni: coinvolti ex dirigenti e manager

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Maxi operazione dei carabinieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, che nel corso della mattinata odierna ha notificato un invito a dedurre nei confronti di nove amministratori, dirigenti e dipendenti di ‘SMA Campania S.p.a.’.

In particolare essi sono ritenuti responsabili di aver cagionato un danno erariale di oltre 5 milioni di euro. Le indagini della Polizia erariale hanno consentito di segnalare un sistematico sperpero di fondi pubblici nella gestione della società in-house della Regione Campania nel periodo compreso tra il 2012 e il 2022.

Ecco quanto si legge in una nota stampa:

“Sono stati rilevati pagamenti a mezzo cassa ritenuti non legittimati da idonea documentazione giustificativa e l’utilizzo fraudolento delle carte ricaricabili, istituite per acquisti urgenti non eccedenti la somma di mille euro. Alcuni pagamenti della specie sono risultati effettuati per chiare finalità personali di stampo ludico/ricreative e in orari decisamente inconsueti per il normale svolgimento dell’attività amministrativa (anche alle ore 2 di notte)”.

“Inoltre è emerso che la società si è approvvigionata dei servizi di autonoleggio e dei servizi di telefonia mobile tramite affidamenti diretti, senza esperire alcuna procedura di gara ad evidenza pubblica e/o aderire alla convenzione Consip, in violazione delle disposizioni normative in materia di appalti pubblici, sostenendo per giunta maggiori oneri”.

“Le indagini hanno fatto emergere anche elementi sintomatici di progressioni di carriera del personale impiegato sia presso le strutture territoriali che presso i depuratori gestiti da SMA Campania S.p.a., in violazione della disciplina sul reclutamento del personale e sugli avanzamenti di carriera nella pubblica amministrazione”.

“In tema di gestione e remunerazione del personale, sono state altresì segnalate concessioni, in assenza dei presupposti, di straordinarie componenti retributive denominate ‘superminimi’. Trattasi di veri e propri aumenti di stipendio, in mancanza di disposizioni interne aventi generale applicazione e di un’adeguata motivazione. Il danno erariale è stato ascritto dalla Procura contabile, in alcuni casi, direttamente alla responsabilità dei vertici aziendali pro tempore, in altri a funzionari aziendali e singoli dipendenti”.

Pertanto, i destinatari delle contestazioni della Corte dei Conti campana sono l’ex presidente del Cda Giuseppe Cammarota; gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito; l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico; l’ex dirigente Cosimo Silvestro; l’ex financial manager Roberto Iavarone; l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione e il responsabile dell’impianto di depurazione di Napoli est Luigi Riccardi.

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