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CAIVANO. La TARI è aumentata. Tutte le bugie del Commissario Dispenza

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CAIVANO – Ad un anno dall’Amministrazione della terna commissariale capitanata dall’ex Prefetto in quiescenza Filippo Dispenza cosa è cambiato? Nulla o quasi nulla!

Premesso che le nuove assunzioni, necessarie e indispensabili oserei dire, al Comune di Caivano sono frutto del Decreto che porta il nome, in maniera discriminatoria, della nostra amata città, della sponsorizzazione all’annessione di Caivano da parte del Governo Centrale con metodi che ricordano tanto la marcia su Roma e di cui i cittadini caivanesi hanno già pagato con gli interessi con la loro immagine di comunità abitata da persone perbene sporcata dalla Comunicazione studiata al tavolino dalla Premier e dai suoi sodali sul territorio.

Per il resto, facendo un primo bilancio del trio capitanato da Dispenza potremmo dire: Cantieri PNRR che riguardano la torre dell’orologio e la conversione in villa comunale dell’ex campo Faraone bloccati con data della ripresa dei lavori da destinarsi. Lavori alla villetta comunale che dovrebbe sorgere al posto del vecchio plesso scolastico in via Lanna mai partiti. L’unica cosa buona che potevano fare è mettere mano al PUC come fatto dalla terna commissariale post scioglimento per ingerenze criminali a Crispano e invece hanno scelto di demandare queste responsabilità alla prossima Amministrazione. Hanno bloccato inspiegabilmente quattro milioni di euro del bilancio scorso approvato in un fondo per debiti fuori bilancio.

Ma la ciliegina sulla torta alla sprovvedutezza della commissione prefettizia però la si raggiunge con l’aumento della TARI. A dispetto di quanto l’ex Interpol Filippo Dispenza dichiari ad una testata giornalistica allineata al potere, conformista e pavida, dicendo che la TARI non è aumentata e che lui non scende in polemiche con i gruppi politici del territorio, avevano ragione quelli di Più Europa Caivano. La TARI è aumentata eccome. Tante sono le lamentele ricevute dalla nostra testata all’indomani di quella intervista e qualche cittadino caivanese si è anche prodigato a dimostrarci il contrario facendoci leggere le bollette in confronto con quelle dell’anno scorso, quando nel capitolo TARI, grazie all’intervento dell’ex Assessore Pasquale Mennillo, si decise di applicare al PEF (Piano Economico Finanziario) legato alla TARI uno sconto derivante dai fondi di recupero dell’ evasione fiscale della TARI stessa.

Un’azione che poteva essere ripetuta e che stavolta poteva essere assegnata, così come suggerivano gli esponenti di Più Europa Caivano, alle famiglie meno abbienti con ISEE basso o che all’interno del loro nucleo familiare presentassero qualche profilo di disabilità.

Tutto questo non è stato fatto, quei fondi non sono stati presi in considerazione e la TARI quest’anno è addirittura aumentata.

Per quanto riguarda il resto delle dichiarazioni, in merito ai progetti sbagliati e per i quali si sta perdendo tempo ad aggiustarli non possiamo totalmente smentire perché non siamo in grado di poter leggere le carte e i documenti prodotti dall’ex Amministrazione e non abbiamo alcun dubbio che sia stato fatto qualche errore ma è giusto anche sottolineare che in altre dichiarazioni lo stesso Dispenza affermava di aver controllato l’iter burocratico e tecnico dei progetti PNRR, di non aver riscontrato anomalie e di aver dato via libera all’inizio dei lavori.

Sarebbe stato più giusto, forse, affermare che date alcune incongruenze riscontrate durante i lavori si è perso e si sta perdendo tempo ad effettuare varianti. Questa è la vera motivazione, ad esempio, riscontrata nell’ex Faraone quando dagli scavi la ditta che ha iniziato i lavori si è trovata di fronte cumuli di pietre di basalto da smaltire, ovviamente costi questi, non contemplati nel progetto iniziale.

Per quanto riguarda invece la torre dell’orologio il dott. Dispenza dimentica che il RUP e il Direttore dei Lavori è stato proprio un suo sovraordinato Arch. Giuseppe Schiattarella che fino alla nomina da Assessore a Grumo Nevano ha seguito i lavori di riqualificazione della torre.

Non vogliamo sapere con quali requisiti costui sia stato inquadrato come sovraordinato dato che è laureato da tre anni in Architettura, iscritto all’Albo da due e il ruolo ricoperto a Caivano, in realtà prevede che bisogna avere una esperienza, almeno quinquennale, in materia all’interno della Pubblica Amministrazione, ma saremo curiosi di sapere se il sovraordinato della Prefettura informava pedissequamente la terna commissariale o solo adesso i tre si sono resi conto che dai progetti qualcosa non andava? Ai posteri l’ardua sentenza.

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