Secondo quanto prevede la Legge di Bilancio, si conferma anche nel triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i ‘fringe benefit’, che restano a 1000 euro per tutti e 2mila per i lavoratori con figli, con le spese per affitti e interessi sui mutui che rimangono tra le spese agevolate.
Pertanto, la Manovra prevede che “il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto dell’abitazione principale o per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1000 euro”.
In particolare il limite è elevato a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli, “compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati, fiscalmente a carico”. Il lavoratore con figli, inoltre, per beneficiare della maggiorazione di 2mila euro deve dichiarare al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.
Infine, arriva una misura di beneficio dei lavoratori che si trasferiscono per un nuovo lavoro. Il DDL Bilancio stabilisce che le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato nell’anno 2025 non concorrono, per i primi due anni dalla data di assunzione, a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui.
Tali misure interessano i lavoratori con reddito non superiore nell’anno precedente l’assunzione a 35.000 euro che abbiano trasferito la residenza oltre un raggio di 100 chilometri calcolato tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro contrattuale.