Ha protetto la sua abitazione dal maltempo sfruttando le sua abilità di calcolo.
Ci troviamo nel Bolognese, dove il maltempo ha portato molti danni.
Tomaso Trombetti, il 19 ottobre, dopo aver fatto alcuni calcoli, ha spostato l’automobile dal suo garage e ha iniziato a scavare la terra del giardino per riempire dei sacchi con cui proteggere la sua abitazione dall’imminente disastro. E ce l’ha fatta.
L’uomo abita in via Guerrini, una delle vie dietro alla chiesa di San Paolo al Ravone, in zona Andrea Costa, dove l’acqua e il fango, nella notte del 19 ottobre, hanno causato un vero disastro. Un disastro che lui stesso, da esperto della materia, sostiene andrebbe d’ora in avanti arginato con uno studio ad hoc proprio sui torrenti che scorrono sotto la città in zone densamente abitate.
“Avevo fatto due conti e avevo immaginato che, se fosse arrivato un episodio grave di maltempo, il Ravone, che ha una strozzatura in fondo, in zona Saffi, che dopo l’alluvione del maggio 2023 è stata tappata all’altezza di quel negozio che aveva subìto così tanti danni, sarebbe esploso prima, cioè nella zona di via Andrea Costa e strade limitrofe – racconta Trombetti al Corriere della Sera – Il Ravone passa prima sotto via Sabotino e poi sotto via Saffi dove c’è una strettoia, ma se non esonda lì, dove vuoi che esondi, mi son detto. Era matematico, in base ai miei calcoli, che sarebbe successo il disastro in questa zona”.