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Politica

Asili nido, Cgil Campania: “Sconcertati dalla falsa retorica del Governo Meloni”

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“Non si può che restare sconcertati di fronte alla falsa retorica del Governo Meloni. È evidente come la questione della denatalità sia usata esclusivamente come arma per limitare l’autodeterminazione delle donne perché poi, a conti fatti, quando si tratta di prendere provvedimenti che davvero possono sostenere la genitorialità, le decisioni prese vanno in senso opposto. Viene da chiedersi quale sia la ratio di un tale provvedimento. Non di certo la lentezza del Sud, che quando supportato si muove e sa farlo propriamente. Mai come in questo caso le risorse ci sono, o almeno ci sarebbero. Di sicuro ci sono state con i 4 miliardi e 600 milioni provenienti dal Pnrr e destinati al nostro Paese e in particolare proprio al Mezzogiorno per raggiungere la soglia del 33% di offerta di posti negli asili: siamo di fronte, è bene ricordarlo, ad una soglia minima, quella che garantirebbe a 1 minore su 3 di avere un posto al nido”.

Così la Cgil Napoli e Campania commenta il provvedimento per i servizi all’infanzia contenuto nel Piano strutturale di bilancio varato dal Governo Meloni.

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Politica

Regionali 2025, De Luca ribadisce la sua candidatura: “Voglio impedire che la Campania torni indietro di decenni”

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In occasione della conclusione della festa provinciale dell‘Unità di Avellino, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha ribadito la sua intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali in Campania, in programma nel 2025. Ecco le sue parole:

“La cosa è molto più semplice di quella che sembra e che vogliono far apparire: mi ricandido per dare continuità, fiducia e dignità alla Campania. Non vi è nulla di personale in questa vicenda, che ad alcuni fa comodo spiegare come un fatto personale. L’obiettivo che mi prefiggo è quello di impedire che la Campania torni indietro di decenni”.

Poi, il governatore è tornato a parlare anche della legge sull’Autonomia Differenziata:

“Intendiamoci sui LEP e no agli accordi integrativi. Noi siamo pronti alla sfida, a condizione di non barare”.

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Caivano

VIDEO CAIVANO. Anche Bianca Berliguer a Rete4 illustra come la Premier Meloni abbia preso in giro i caivanesi.

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CAIVANO – Avevamo ragione noi! Caivano per il Governo Meloni ha solo rappresentato un’opportunità elettorale tesa alla fuoriuscita di denaro pubblico per poter foraggiare le aziende degli amici degli amici e aumentare il proprio consenso elettorale attraverso una campagna elettorale ben congeniata e ben organizzata.

L’ultima riqualificazione tangibile sul territorio è stata quella del Delphinia, tra l’altro, varo e taglio del nastro, guarda caso, avvenuto dieci giorni prima delle elezioni europee, dove i caivanesi non avendo l’anello al naso non hanno premiato la leader di Fratelli d’Italia, non hanno ascoltato falsi profeti e false promesse e sono andati avanti imperterriti nella loro idea di assistenzialismo votando il Mago di OZ come l’ha definito Beppe Grillo.

Dei 54 milioni spesi o da spendere a Caivano, sono stati visti solo i 13 assegnati alla Delphinia, anche se, a mio avviso: se per riqualificare, così come è stato riqualificato il Centro Delphinia è stata spesa realmente quella cifra, vuol dire che è stata spesa male o chissà in quale maniera.

Il 26 ottobre, cioè l’altro ieri, ci doveva essere l’inaugurazione del nuovo Campo Sportivo della Boys Caivanese, un’arena da 6000 posti a sedere e il nuovo quartier generale della Protezione Civile, dove ogni tanto il buon Ciciliano poteva venire a respirare aria criminale da bonificare e invece? In quell’area non è ancora entrato un camion! Ai cittadini caivanesi non interessano le lungaggini burocratiche, varianti in PRG o altre scuse. Come si è pubblicizzato che questo Governo mantiene le promesse allo stesso modo qui si denuncia tutto il resto delle prese in giro che questo governo ha attuato nei confronti dei cittadini caivanesi.

A dar ragione al sottoscritto e ai tanti che la pensano come lui ci ha pensato la collega Bianca Berlinguer che nel suo ineccepibile serivizio andato in onda ieri sera alle 23:30 su Rete Quattro nel contenitore “È sempre Cartabianca di Domenica” ha messo in evidenza lo spaccato di vita attuale nel Parco Verde a distanza di quattordici mesi dalla venuta della Premier.

Gli inviati di Bianca Berlinguer hanno ripercorso tutte le tappe già battute dalla testata di cui mi fregio esserne il Direttore (guarda qui), denunciando il fatto che dei 54 milioni previsti dal risanamento del territorio neanche un euro è stato dedicato alla riqualificazione e alla risoluzione dei problemi del Parco Verde, ha evidenziato come il resto dei cantieri iniziati durante la Campagna elettorale sono in stand by dalla data delle elezioni europee e come, in realtà, il Centro Delphinia sia stato sottratto alla comunità, impedendo perfino l’accesso ai minori delle famiglie meno abbienti, e non regalato ai ragazzini del Parco Verde come pubblicizzato dal prete Patriciello con il famoso “c’o vveco e nun c’o crer”. Faceva bene a non crederci perché ciò non è avvenuto.

Nell’esporre tutte le incongruenze tra quanto promesso e i fatti, l’autore del Servizio di Retequattro non ha sentito minimamente il bisogno di intervistare i soliti testimonial della legalità, i “professionisti” dell’antimafia o chi finora si è auto intestato il titolo di Salvatore della Patria. Altra dimostrazione, questa, che per informare in base alla verità, basta ascoltare il popolo, chi soffre i veri problemi e non badare all’opinione o le false promesse di personaggi allineati al potere. Meditate gente, meditate.

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Afragola

AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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