CAIVANO – La zona industriale di Caivano. Due milioni di metri quadri di industrie e nessun bar, bouvette, ristorante, pizzeria o qualsiasi attività di somministrazione cibi e bevande. Eppure da alcuni mesi all’ingresso, subito dopo la sbarra dell’entrata da Pascarola centro abitato, insiste all’interno del campannone dell’Italcables un bar-bouvette con tanto di servizio spedizioni e consumo al banco di bevande e caffè.
Da anni imprenditori del posto hanno tentato di effettuare tale investimento ma la risposta del Consorzio ASI – ente preposto a dare autorizzazione secondo una convenzione stipulata – è stata sempre lapidaria: “non è possibile aprire attività di somministrazione cibi e bevande”.
Praticamente ogni industria deve fare da sé con una bouvette interna rivolta solo ed esclusivamente agli operai di quella ditta. Allora com’è che questo bar che insiste all’ingresso della zona ASI di Pascarola è aperto al pubblico con tanto di insegna, tavolini all’aperto a mo’ di Lounge Bar, registratore di cassa e pos?
Il filo tra l’illegale e l’illegittimo è molto sottile e diciamo che i proprietari di questo bar aperto al pubblico all’interno della zona ASI hanno lambito entrambi gli aggettivi con il solito raggiro dei cavilli burocratici.
In effetti la SIA Center srls – questo il nome della ditta proprietaria del bar – è firmataria di una convenzione ASI dove il Consorzio acquisisce l’istanza di autorizzazione all’insediamento in proporzione del suindicato complesso industriale il 5 marzo 2021 presentata dalla WBO Italcables soc. coop. in qualità di proprietaria e la società Sia Center srls in qualità di promissaria locataria a cui viene rilasciata autorizzazione ad attività di “servizi di supporto alle imprese, gestione di eventi ed attività di formazione”.
Oddio! Non si legge da nessuna parte attività di somministrazione, bar, ristorazione etc. Come è possibile che questa attività ci rilascia anche scontrino fiscale dopo aver consumato due caffè?
La curiosità aumenta e la nostra inchiesta continua. Attraverso alcuni artefizi, quelli di Sia Center srls riescono ad ottenere autorizzazione dal SUAP, forse quest’ultimo ignaro delle disposizioni del Consorzio ASI o dell’esistenza della Convenzione di cui sopra. Autorizzazione che però quelli della SIA si vedono revocata nel giorno 20 settembre 2024 e solo il 25 settembre 2024 il SUAP rilascia autorizzazione per “Convegni e servizi alle imprese” tutt’altra storia rispetto ad un bar con tanto di merendine da asporto per gli operai e gli avventori della Zona ASI.
Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo tale attività è stata anche denunciata attraverso un esposto indirizzato al SUAP e attualmente sono in corso indagini da parte della Polizia Locale e dell’Amministrazione comunale.
Ma noi il caffè ce lo siamo andati a prendere pochi giorni fa, come si evince anche dalle foto scattate all’interno del bar tanto chiacchierato. Come è possibile che dopo tutti i riflettori accesi su Caivano, su questo territorio insistono ancora persone che cercano di raggirare le regole? Incuriositi siamo andati alla ricerca della proprietà della SIA Center srls e quello che abbiamo scoperto ha dell’incredibile.
Emesso dopo la revoca dell’Autorizzazione SUAP
La SIA Center srls è suddivisa al 25% cad. tra quattro soci che sono: Salvatore Angelino, Arturo Sirico, Carolina D’Agostino e Michele Vitale. Chi sono costoro?
Secondo indiscrezioni raccolte attraverso radio marciapiede, questa attività è riconducibile all’ex Consigliere e leader di Caivano Conta Antonio Angelino, dove in realtà sempre secondo le stesse indiscrezioni sembra essere l’Amministratore de facto al posto del fratello Salvatore che risulta essere l’Amministratore solo dalla visura camerale. Le altre figure della società sono comunque persone riconducibili all’ex Consigliere, infatti Arturo Sirico è il figlio dell’Architetto Luigi Sirico, deus ex machina della lobby edilizia caivanese, già finito alle attenzioni di Minformo su alcuni permessi di costruire borderline rilasciati a Caivano e padrino di Antonio Angelino, Carolina D’Agostino, invece, non è altro che una vecchia conoscenza universitaria del leader di Caivano Conta mentre Michele Vitale è un suo confidenziale amico.
Foto scattata allo stadio con Michele Vitale
Ma una cosa che taglia la testa al toro è il fatto che nelle ore che lo tengono lontano da Città Metropolitana, luogo del suo lavoro legittimo, la sua auto è vista sempre parcheggiata fuori al bar di Sia Center. Sintomo tangibile di una sua reale e fattiva collaborazione col fratello.
Sarebbe bello adesso, dopo la fuoriuscita di tale notizia sapere cosa ne pensa colui che, secondo alcuni organi di stampa filogovernativi, conformisti e allineati al potere sia il candidato sindaco ideale a Caivano, del fatto che la ditta del fratello abbia commesso tale infrazione, raggirando le regole e non rispettando le autorizzazioni rilasciate dal SUAP e dal Consorzio ASI. Così come ci aspettiamo adesso una risposta chiara, celere e plausibile dall’Amministrazione Comunale Caivanese. Siamo davvero curiosi.