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Scienza

Oceano Pacifico, scoperto un nuovo ecosistema nei fondali

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Vermi giganti e molluschi finora sconosciuti: sono alcune delle incredibili creature scoperte per la prima volta nel sottosuolo delle sorgenti idrotermali dell’Oceano Pacifico, a 2500 metri di profondità. 
La scoperta fatta da una spedizione oceanografica dell’Istituto americano Schimdt e pubblicata sulla rivista Nature Communications è destinata a cambiare quanto conosciamo di questi straordinari ecosistemi degli abissi ancora in larga parte sconosciuti che dovrebbero essere protetti.

Si tratta di ambienti unici che potrebbero essere state le culle delle prime forme di vita del nostro pianeta e che varie missioni in questi anni hanno aiutato a conoscere meglio, ma solo nella parte più superficiale. 

Sfruttando ora i robot sottomarini usati per studiare da vicino fonti di acqua molto calda che si trovano 2500 sotto la superficie del mare e il vascello Falkor i ricercatori sono riusciti per la prima volta a studiare quel che esiste sotto la superficie delle sorgenti idrotermali. Così, hanno scoperto la presenza di molti animali, come i cosiddetti vermi tubo giganti e varie tipologie di lumache. Un mondo finora sconosciuto che dimostra la grande complessità di questi ecosistemi di cui neppure conosciamo ancora l’estensione.

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Attualità

AstroLuca Parmitano: “L’esplorazione della Luna diventa realtà”

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Il sogno dell’esplorazione lunare “si sta concretizzando sotto i nostri occhi”: lo dice l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea Luca Parmitano, in occasione del 75esimo Congresso internazionale di astronautica (Iac 2024) di Milano.

“Lo si vede anche dall’atmosfera di festa che si respira qui in questi giorni: c’è tantissimo entusiasmo soprattutto da parte dei giovani, intesi sia come studenti sia come imprenditori di startup”, osserva Parmitano. “Proprio grazie alla collaborazione tra agenzie spaziali e privati – prosegue – stiamo andando nella giusta direzione: fino a una decina di anni fa avrei avuto dei dubbi, ma oggi noto che si è creata una buona sinergia tra pubblico e privato“.

In Italia, negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space è già possibile vedere e toccare con mano Halo, il primo dei moduli della futura stazione spaziale lunare Gateway. “E’ già in costruzione anche il secondo modulo I-Hab, che è il contributo europeo a Gateway”, dice ancora Parmitano.
Nei mesi scorsi l’astronauta ha partecipato ai primi test per studiare e migliorare la vita dell’equipaggio al suo interno.
Sempre con lo sguardo rivolto alla Luna, AstroLuca contribuirà anche allo sviluppo di Argonaut, un lander dell’Esa destinato al trasporto merci nell’ambito del programma Artemis. 


(fonte: Ansa)

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Scienza

Nobel per la Chimica 2024: vincono Baker, Hassabis e Jumper per le ricerche sulla struttura delle proteine

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Davide Baker, Damis Hassabis e John M. Jumper sono i vincitori del Nobel per la Chimica 2024, premiati per le ricerche sulla struttura delle proteine.

In particolare, il britannico Demis Hassabis e l’americano John M. Jumper sono entrambi ricercatori dell’azienda Google DeepMind, che grazie al modello di IA chiamato AlphaFold ha messo a disposizione della comunità scientifica uno strumento in grado di analizzare strutture complesse come quelle delle proteine.

Dopo l’assegnazione dei Nobel per la Medicina e per la Fisica, si chiudono così i tre giorni dei Nobel scientifici.

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Attualità

L’ultimo regalo di Sammy Basso: il suo corpo sarà donato alla scienza

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Sammy Basso, morto improvvisamente sabato scorso a 28 anni, ha dedicato la sua vita alla divulgazione scientifica sulla sua malattia: la progeria di Hutchinson-Gilford.
Ora il suo ultimo desiderio: donare il suo corpo alla scienza per aiutare la ricerca su questa malattia rara che porta all’invecchiamento precoce.

La famiglia, spiega oggi il Corriere della Sera, sta cercando di capire come attivarsi per esaudire l’ultima volontà del giovane biologo. A tal proposito è stato contattato il Centro di riferimento per la donazione del Corpo e Biobanca dell’Università di Padova, anche se finora una decisione certa non è stata ancora presa.
«Siamo un centro di riferimento nazionale – sottolinea alla testata il responsabile del Centro, Raffaele De Caro, docente di Anatomia e specializzato in Pathology and Forensic Medicine – . Ci mettiamo a disposizione. Aspettiamo le decisioni della famiglia».

Ora nel mondo rimangono 150 bambini e ragazzi affetti dalla sindrome di Hutchinson-Gilford, secondo i dati della Progeria Research Foundation. Ma il centocinquantunesimo (e più longevo) dei “giovani vecchi” continuerà idealmente a vivere attraverso la ricerca.

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