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Napoli

G7 Difesa a Napoli, saranno impiegati 3000 uomini delle forze dell’ordine per la vigilanza

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Saranno circa 3000 gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nei servizi di vigilanza e controllo per garantire la sicurezza nel corso dei lavori del G7 della Difesa che avrà inizio da questa sera a Napoli.

Il piano di sicurezza prevede la massima vigilanza sia nella ‘cosiddetta zona rossa’ che è quella di piazza Plebiscito che nelle altre aree dove saranno presenti le delegazioni.

Un piano messo a punto dalla Prefettura e grazie al lavoro intenso del questore, Maurizio Agricola; del comandante provinciale dei Carabinieri, generale Enrico Scandone; del comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Paolo Borrelli e della Polizia locale di Napoli, generale Ciro Esposito.

I ministri (ma oltre ai componenti del G7 sarà presente anche un rappresentante dell’Ue, della Nato e dell’Ucraina) arriveranno all’aeroporto di Capodichino e saranno alloggiati in un albergo del lungomare.
La vigilanza, secondo quanto previsto dal piano di sicurezza approntato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, sarà intensificata anche lungo le strade che saranno percorse dalle auto con a bordo i ministri.

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Cronaca

Napoli, clochard prende a sassate tre auto della polizia: bloccato dagli agenti

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Sono sette le auto danneggiate a Napoli da parte di un clochard che, senza ragione apparente, colto forse da un raptus, ha danneggiato con sanpietrini i parabrezza di automobili in sosta tra le quali tre auto della Polizia di Stato.

L’ episodio è avvenuto in via San Tommaso d’Aquino, nei pressi di alcuni uffici amministrativi della Polizia.

Da testimonianze raccolte sul posto l’uomo, originario dell’est Europa, frequentava spesso la zona a ridosso di piazza del Municipio e già in altre occasioni era andato in escandescenza senza motivazioni.

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Attualità

Quante gatte da pelare per l’Arcivescovo Battaglia: Curia di Napoli nella bufera, piovono le proteste

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Una bufera si è abbattuta nella giornata di ieri nella Curia di Napoli. C’è chi invia lettere di proteste e dossier al Vaticano sulla gestione dell’arcivescovo Domenico Battaglia, e tutti sono a caccia del “sovvertitore”.
Con una lettera del 5 ottobre al Consiglio presbiteriale, ai delegati arcivescovili, ai direttori degli uffici Diocesani, e ai dipendenti e collaboratori della Curia, l’arcivescovo di Napoli ha disposto la chiusura degli uffici per due ore, dalle 10 alle 12, e ha convocato tutti nel salone di Largo Donnaregina, per confrontarsi su “questioni urgenti e importanti riguardanti la vita della Chiesa diocesana” e chiede la presenza di tutti “data l’importanza del momento”.

L’aumento delle proteste e lettere anonime rivolte ai Dicasteri romani infastidiscono – e non poco – l’arcivescovo di Napoli. Il tutto ha origine dalla misura cautelare restrittiva imposta a fine giugno al responsabile per le Risorse umane e il crowdfunding della Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, Daniel Barillà, adesso sottoposto ad obbligo di firma. Barillà è genero del presunto boss della ‘ndrangheta Domenico Araniti, ed è stato per questo coinvolto nell’inchiesta Ducale della Dda di Reggio Calabria. Inchiesta in cui è indagato per presunto voto di scambio politico-mafioso monsignor Antonio Foderaro, nominato da Battaglia decano della Facoltà, ora autosospeso dall’incarico.

Il malcontento della Curia nascerebbe dalla quasi impossibilità di contattare monsignor Battaglia perché spesso in Calabria. Lo scandalo della Facoltà teologica, però, ha fatto cambiare abitudini all’arcivescovo che ha incominciato ad incontrare i parroci ma “è tardi ed il rapporto è incrinato”, come spiega un vegliardo sacerdote.

Il 23 settembre, inoltre, un folto gruppo di fedeli della Messa in latino della Diocesi di Napoli ha consegnato in Curia una petizione con 250 firme per protestare contro l’improvvisa soppressione, con un Decreto del 10 maggio, delle Messe in rito tridentino. I cattolici tradizionalisti hanno chiamato in causa il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi a cui hanno indirizzato un dossier.
Si sono vietate da un giorno all’ altro Messe che venivano celebrate anche da 20 anni a Napoli, si impedisce a sacerdoti che l’Arcivescovo aveva autorizzato per iscritto di celebrare il rito antico, si attribuisce un assurdo monopolio. Altro che Chiesa inclusiva!”, ha spiegato uno degli animatori delle celebrazioni in latino.

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Attualità

Napoli, 170mila turisti nel fine settimana: anche per effetto dell’opera di Pesce

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Napoli ha fatto il pieno di visitatori.

Dall’Osservatorio turistico urbano del Comune di Napoli arrivano i primi dati di un weekend che segna un nuovo record di presenze: 170 mila per quattro notti.

“Napoli cresce e accoglie sempre più turisti offrendo uno spettacolo nello spettacolo con un meteo favoloso nell’ottobrata napoletana: una città piena di persone entusiaste che partecipano ai tanti eventi sempre più qualificati in base alla programmazione voluta dal sindaco Manfredi, che raccontano la loro esperienza sui social aumentandone il valore e l’attrazione per gli altri”, dice l’Assessore al Turismo Teresa Armato.

Oltre ai gruppi di turisti che hanno affollato le vie del centro storico, sono tantissime le persone che sono arrivate in città per le Giornate FAI anche nei siti comunali, per seguire le esibizioni delle automobili e delle moto sportive della rassegna “Vesuvio Motor Show” a Sant’Erasmo e partecipare alla passeggiate nei parchi per “Vespero Napoletano” o negli ospedali storici.

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