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Cronaca

Torre Annunziata, corriere aggredito e rapinato alla consegna di un pacco: i particolari

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Ennesima rapina nel Napoletano, stavolta ai danni del corriere di una ditta privata, avvenuta nel primo pomeriggio dello scorso 8 ottobre a Torre Annunziata.

Stando ad una prima ricostruzione l’uomo stava effettuando la consegna di un pacco, quando ha deciso di telefonare al destinatario per prendere accordi. A quel punto è stato invitato dallo stesso ad entrare nel palazzo indicato dall’indirizzo per consegnare il pacco e dove avrebbe dovuto trovare sua sorella, ma ad attenderlo ci sono due banditi con il volto travisato da scaldacollo e cappello.

Pertanto, uno dei due malviventi estrae un coltello e lo punta alla gola del malcapitato, mentre il complice lo riempie di pugni allo stomaco. Il corriere non oppone resistenza e consegna loro quello che ha: borsa con effetti personali, i suoi contanti, l’incasso delle precedenti consegne ed il pacco che avrebbe dovuto essere consegnato.

A seguito dell’episodio, la compagna della vittima si è così rivolta al deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Siamo profondamente scossi dall’accaduto e preoccupati per la sicurezza di chi, come lui, svolge il proprio lavoro quotidianamente. Vorremmo si prendessero provvedimenti affinché episodi simili non si ripetano, garantendo maggiori misure di sicurezza per i lavoratori”. 

Non tarda ad arrivare la replica di Borrelli, che ha così risposto all’appello:

“Diventano sempre più scaltri, sfacciati e violenti, e quindi pericolosi. Sembra che non temano ripercussioni e di essere beccati. Come potrebbe essere altrimenti se attualmente le forze dell’ordine non sono in grado, poiché in sotto numero, di garantire il controllo capillare del territorio e se pure venissero arrestati, se la caverebbero con una pena ridicola? Per la sicurezza bisogna fare molto di più: innanzitutto incrementando in modo significativo le forze di Polizia sul territorio, come d’altronde era stato promesso dal Ministro”.

Cronaca

Giugliano, duro colpo al clan Mallardo: 4 arresti e 14 indagati

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Duro colpo al clan Mallardo di Giugliano, visto che nel corso della mattinata odierna i carabinieri della compagnia locale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone gravemente indiziate del reato di concorso in associazione per delinquere di tipo camorristico.

In particolare uno degli indagati, il 68enne Biagio Micillo, avrebbe ricoperto il ruolo di referente del sodalizio criminale, con poteri direttivi e decisionali riguardo le strategie da adottare.

L’inchiesta parte a seguito delle estorsioni perpetrate dal sodalizio criminale ai cantieri edili tra il 2020 e il 2022, che ha visto il coinvolgimento diretto di alcuni degli indagati, protagonisti anche di minacce all’ex fidanzata di un affiliato che voleva lasciare il ras.

Ecco i nomi dei 18 indagati:

Ciro Algabato, 30 anni, di Aversa

Nicola Arena, 36 anni, di Villaricca

Davide Barbato, 57 anni, di Casandrino

Domenico Chiariello, 41 anni, di Napoli

Domenico Di Nardo, 42 anni, di Mugnano di Napoli

Michele Di Nardo, 45 anni, di Mugnano di Napoli

Carmine Maione, 40 anni, di Santa Maria Capua Vetere

Giulio Maisto, 55 anni, di Giugliano

Antonio Mallardo, 36 anni, di Giugliano

Gennaro Maraniello, 46 anni, di Mugnano

Biagio Micillo, 68 anni, di Giugliano

Antonio Miraglia, 30 anni, di Mugnano di Napoli

Carmine Palumbo, 46 anni, di Villaricca,

Angelo Pirozzi, 48 anni, di Napoli

Antonio Russo, 55 anni, di Giugliano

Biagio Vallefuoco, 56 anni, di Giugliano

Francesco Cesaro, 31 anni, di Mugnano.

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Cronaca

Napoli, 28enne si toglie la vita in carcere: i dettagli

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Tragedia avvenuta nel carcere di Poggioreale a Napoli, dove questa notte un 28enne si è tolto la vita. Si tratta del quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione.

Ecco il commento del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello:

“Il sistema penitenziario è sull’orlo del baratro, una strage continua, ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”.

Poi, conclude: “Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 1842 i tentativi di suicidio, 11503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni”.

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Cronaca

Agguato di camorra a Casoria, feriti due uomini vicini al clan: i particolari

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Attimi di paura a Casoria, dove nel tardo pomeriggio di ieri alcuni banditi hanno esploso colpi d’arma da fuoco in via Salvo D’Acquisto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, a seguito di una segnalazione dagli ospedali di Frattamaggiore e Acerra dove erano arrivati i due feriti: si tratta del 58enne Salvatore Barbato e del 40enne Mauro Sorrentino.

In particolare il primo sarebbe stato poi trasferito al Cardarelli di Napoli per alcuni colpi subiti al braccio, al polmone e al gluteo, e dov’è stato sottoposto a intervento chirurgico. Invece il secondo è stato colpito al braccio destro senza riportare particolare conseguenze, che gli hanno consentito di essere dimesso.

Intanto gli inquirenti battono la pista dell’agguato, poiché i due feriti sarebbero vicini al clan Moccia.

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