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Giustizia

Capri, il Ministro Nordio presente all’inaugurazione della sede del Giudice di Pace

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Sull’isola di Capri si è svolta oggi la cerimonia inaugurale per la riapertura della sede dell’Ufficio del Giudice di Pace, dopo quasi due anni di chiusura dovuta all’inagibilità dei locali.

Completati i lavori di ristrutturazione, a cura del Comune di Capri, e le operazioni tecnico-informatiche coordinate dal Tribunale di Napoli, gli uffici, situati in via Roma n.62, “tornano ad essere pienamente operativi, restituendo all’isola il suo prezioso presidio di giustizia nei locali dell’ex pretura”, come è scritto in una nota del Ministero.

Alla cerimonia hanno partecipato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, la presidente della Corte di Appello Maria Rosaria Covelli, la presidente del Tribunale Elisabetta Garzo, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Carmine Foreste, il presidente dell’Ordine locale Mario Coppola, il sindaco di Capri Paolo Falco, e altre autorità civili e militari.

Durante l’evento, la presidente Garzo ha annunciato che le udienze riprenderanno il prossimo 4 novembre, restituendo così alla comunità locale un importante punto di riferimento per la giustizia. Inoltre, la presenza del Ministro Nordio ha confermato, è scritto in una nota, “l’attenzione del dicastero verso la giustizia di prossimità, oltre a segnare l’apertura dell’annuale convegno sulla digitalizzazione della giustizia, che si terrà durante il week-end sull’isola”.

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Cronaca

Ventunenne morta dopo l’intervento al seno: sospeso il chirurgo

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Sospensione dall’esercizio della professione medica per un anno e sequestro della struttura sanitaria napoletana dove la 21enne Alessia Neboso, deceduta il 21 settembre 2023, aveva effettuato un intervento di mastoplastica additiva: la sospensione riguarda il chirurgo estetico, legale responsabile della struttura estetica ambulatoriale, a cui i magistrati della VI sezione della Procura di Napoli contestano i reati di concorso in omicidio colposo, concorso in esercizio abusivo della professione medica e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

La misura cautelare, emessa dal giudice su richiesta dell’ufficio inquirente partenopeo (coordinato dal procuratore Nicola Gratteri), è stata notificata al medico dai carabinieri del Nas di Napoli (diretti dal tenente colonnello Alessandro Cisternino).
Secondo gli investigatori il chirurgo, che aveva in carico la paziente, insieme con il suo staff avrebbe provocato la morte colposa della donna a causa della non corretta e completa disinfezione della sala operatoria e degli strumenti utilizzati per intervento estetico, eseguito l’11 settembre 2023.

Inoltre non sarebbero stati neppure eseguiti i controlli post operatori sulla giovane che venne seguita da personale sprovvisto dell’abilitazione all’esercizio della professione sanitaria.
Il destinatario delle misure cautelari inoltre, insieme con un altro medico, avrebbe falsamente dichiarato di avere partecipato all’intervento che, invece, era stato condotto sulla vittima (deceduta 10 giorni dopo l’intervento nel Napoletano) da un altro specialista.

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Cronaca

Amianto, operaio muore a 58 anni: Fincantieri condannata a risarcire un milione di euro

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È morto in meno di un anno per mesotelioma pleurico, la stessa malattia ai polmoni che si era già portata via suo padre. Da lui aveva ereditato il destino, oltre al mestiere di operaio in Fincantieri a Castellammare di Stabia.
Aveva lavorato negli scafi delle navi militari e commerciali a contatto con l’amianto.
Dal giorno in cui gli era stata diagnosticata la malattia è riuscito a sopravvivere una decina di mesi. Per la sua morte, avvenuta nell’aprile del 2019 a 58 anni, la società leader della cantieristica è stata condannata e dovrà risarcire la famiglia con un milione di euro. L’ha stabilito una sentenza della sezione lavoro del Tribunale di Torre Annunziata, a cui si sono rivolti i fratelli dopo la morte dell’operaio.

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Caivano

Caivano, processo sulle estorsioni: sanciti i nomi di chi ha scelto il rito abbreviato e quello ordinario

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A margine dell’ennesimo rinvio, oggi – finalmente – si è tenuta l’udienza preliminare, relativa al processo sulle estorsioni a Caivano, che ha sancito i nomi di chi ha scelto il rito abbreviato e di chi ha scelto quello ordinario.

Abbreviati: Alibrico G.B., Angelino Antonio, Angelino Gaetano, Bervicato Raffaele, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni, Della Gatta Domenico, Galdiero (condizionato rigettato), Lionelli Raffele, Natale Angelo (condizionato rigettato), Peluso Carmine,, Pezzella Martino, Volpicelli Massimiliano.

Patteggiamento: Bernardo Giuseppe (2 anni 8 mesi), D’ambrosio Antonio (3 anni)

Ordinario: Amico Domenico, Amico Michela, Coppetta, Della Rocca, Falco, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Ponticelli Gaetano e Zampella Vincenzo

Il primo di ottobre 2024 inizieranno gli abbreviati; entro questa data è previsto anche il conferimento dell’incarico peritale per le trascrizioni.
Per il 20 novembre di quest’anno, invece, sarà la volta degli ordinari.

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