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Inchiesta, capi ultrà di Inter e Milan insieme in un business d’oro

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Emergono nuovi particolari per quanto concerne il caso ultras di Inter e Milan, che ha portato all’arresto nella giornata di ieri di ben 19 esponenti delle due curve e dei loro capi ultrà.

Infatti pare ci fosse un patto di non belligeranza tra le due tifoserie, legato al controllo generale che essi esercitavano sui biglietti delle partite e sui parcheggi allo stadio. Il loro modus operandi prevedeva punizioni esemplari a chi avesse provato ad ostacolare il procedere del business.

Pertanto tale business era basato sul controllo dei parcheggi e delle bevande dentro lo stadio Meazza, ma anche sulle estorsioni sui biglietti delle partite, senza dimenticare il bagarinaggio, il merchandising e il facchinaggio.

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Inchiesta della Corte dei Conti sulla Ctp, parla De Magistris: “Abbiamo salvato aziende e posti di lavoro”

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L’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha rilasciato alcune dichiarazioni relative alla recente inchiesta della Corte dei Conti sulla Ctp, che lo vede suo malgrado coinvolto.

Ecco le sue dichiarazioni in merito alla vicenda:

“Ieri mi è stato notificato, unitamente ad una trentina di persone, tutti consiglieri metropolitani, dirigenti e anche il segretario generale, un mero atto di interruzione della prescrizione per un’indagine della Procura regionale della Corte dei Conti per fatti risalenti a ben sei anni fa. Si indaga su eventuali violazioni meramente formali per un’operazione, tra l’altro assolutamente corretta sul piano formale e impeccabile sul piano sostanziale e politico, che portò alla messa in sicurezza di Ctp, l’azienda del trasporto pubblico dell’area metropolitana di Napoli, per evitare la sua fine e salvare non solo un’azienda pubblica che era in grado di continuare ma anche preservare centinaia di posti di lavoro”.

Poi, prosegue: “L’operazione, di cui siamo tutti orgogliosi, è stata approvata da tutti i dirigenti dei vari settori coinvolti, dal direttore generale, dal capo di gabinetto, dal segretario generale, da tutti i tecnici e revisori dei conti e dal consiglio metropolitano. Un lavoro di squadra encomiabile nell’esclusivo interesse pubblico. Sono certo della correttezza formale di bravi ed onesti funzionari e dirigenti nonché orgoglioso di una scelta politica collettiva, che deve essere autonoma e discrezionale, caratterizzata da onestà, competenza e coraggio. Rivendico di essere stato determinante a salvare, rilanciare e rendere virtuosi, con enorme volontà e coraggio nel momento economico più drammatico e senza soldi, il Comune, la Città metropolitana e tutte le aziende partecipate che stavano sull’orlo del baratro. Per CTP è andata poi diversamente, solo perché il nostro mandato è finito ed altri poi hanno ritenuto di fare altre scelte, che ritengo totalmente sbagliate. Rammento senza nemmeno un euro di stipendio o indennità in città metropolitana e con l’indennità più bassa di sindaco di Napoli”.

Infine, conclude: “Per la cronaca aggiungo che con questo procedimento ho raggiunto i 104 procedimenti penali, civili, erariali, amministrativi e disciplinari in trent’anni di vita istituzionale in prima linea, per essere troppo onesto e coraggioso, costituzionalmente orientato e mai pavido e pilatesco, e per non perdere la voglia, colpa imperdonabile nel Paese, di attaccare le malefatte del potere sempre più intriso di corruzione. Ancora una volta, con pazienza, confido nella serietà e nella buona fede delle istituzioni anche dopo aver visto 103 procedimenti concludersi positivamente, pur avendomi costretto a passare una vita a difendermi e a pagare prezzi (soprattutto istituzionali, familiari ed economici) incalcolabili per aver deciso di non avere prezzo. Ma non c’è prezzo a non avere prezzo”.

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Calcioscommesse, sotto inchiesta il portiere dell’Udinese Maduka Okoye: la situazione

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Una vera e propria bufera potrebbe presto abbattersi sull’attuale portiere dell’Udinese, Maduka Okoye, finito sotto inchiesta per un caso di calcioscommesse.

Infatti, la Procura di Udine sta indagando su una serie di puntate anomale durante un match tra i bianconeri e la Lazio dello scorso campionato di Serie A. Tuttavia, oltre al 25enne, è indagato anche Diego Giordano, imprenditore 40enne titolare di una pizzeria a Udine.

In particolare, l’inchiesta nasce da una segnalazione di Sisal, un flusso anomalo di scommesse sull’ammonizione del portiere Okoye durante Lazio-Udinese dell’11 marzo 2024, vinta dai friulani per 2-1. L’estremo difensore ricevette il cartellino giallo al 19esimo del secondo tempo per perdita di tempo, un comportamento normale per un portiere in questi casi.

Secondo l’algoritmo di Sisal, su quell’ammonizione sono arrivate troppe puntate, così da far scattare l’inchiesta che vede Okoye e Giordano accusati di truffa. Contestualmente, sono state effettuate perquisizioni e verifiche sui cellulari di entrambi, alla ricerca delle prove di un eventuale accordo e di una possibile rete di contatti.

Pertanto l’avvocato Maurizio Conti, legale di Okoye, ha così dichiarato:

“Il mio cliente è sereno, al momento opportuno forniremo tutti i chiarimenti del caso. La questione è piuttosto delicata”.

L’Udinese attende vigile l’evolversi della situazione, ma se le accuse venissero confermate Okoye rischia una pesante squalifica in ambito sportivo, non inferiore ai 4 anni.

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Morte Ramy Elgaml, due carabinieri indagati per depistaggio e favoreggiamento

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Era lo scorso 24 novembre, quando il 19enne Ramy Elgaml cadeva dallo scooter di un amico durante un inseguimento e perdeva la vita. Infatti, i due giovani non si erano fermati ad un posto di blocco ed erano perciò stati inseguiti dai carabinieri.

Pertanto, è notizia di poco fa, che i due agenti sono stati iscritti al registro degli indagati per i reati di frode processuale e depistaggio per favoreggiamento personale. Inoltre, nell’inchiesta era già stato indagato per omicidio stradale il carabiniere che guidava la macchina che inseguiva i giovani.

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