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POLITICA

Referendum Cittadinanza, raggiunte le 500mila firme necessarie

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Sono state raggiunte pochi minuti fa le 500mila firme necessarie per indire il referendum di cittadinanza promosso da +Europa e sottoscritto poi da altri partiti tra cui Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Italia Viva e Radicali Italiani.

Molti sono stati anche i testimonial famosi che hanno chiesto – tramite video o post – ai cittadini di mobilitarsi. Tra questi Ghali, Dargen D’Amico, i Pinguini Tattici Nucleari, Zerocalcare e Alessandro Barbero.

Il Referendum di cittadinanza si propone di introdurre nuove regole appunto per ottenere la cittadinanza. La normativa in vigore stabilisce che la cittadinanza italiana possa essere concessa agli stranieri residenti da almeno 10 anni: il quesito proposto vuole ridurre, dimezzare i tempi, riportando la soglia a 5 anni, com’era previsto dalla legislazione prima del 1992 e com’è stabilito in diversi altri Stati UE. 

Tra le prime reazioni è arrivata quella del parlamentare di FdI Lucio Malan: “Così chi viene in Italia per pochi anni per lavoro o per cercare un lavoro si ritrova la cittadinanza gratis. Quando avrete una malattia o sarete arrivati all’età della pensione, ve ne ricorderete. Così sanità pubblica e previdenza tracolleranno. Bella idea”.

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Politica

Maria Rosaria Boccia rischia 7 anni di carcere per violenza contro il Governo

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La denuncia dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano contro Maria Rosaria Boccia ha spinto la procura di Roma, con i carabinieri del Nucleo investigativo, a perquisire l’abitazione della mancata consulente a Pompei, sequestrando lo smartphone, il pc e gli occhiali spia da lei usati per riprese non autorizzate in Parlamento.

La 41enne è indagata per lesioni e violazione della privacy. Perché secondo i pm la manager campana «esercitava minacce idonee a compromettere la figura politica e istituzionale di Gennaro Sangiuliano, all’epoca dei fatti ministro per la Cultura, in modo da turbarne l’attività e ottenere il conferimento della nomina a Consulente per i Grandi Eventi, incarico di diretta collaborazione del ministro».

Ed è per questo, spiega Repubblica, che si potrebbe profilare un’ipotesi di reato ben specifica. Quella di chi «usa violenza o minaccia a un corpo politico» o ai suoi componenti per «turbarne l’attività», ovvero il reato previsto dall’articolo 338 del codice penale: «violenza o minaccia a un corpo politico». Si rischiano fino a 7 anni di carcere.

Potrebbe configurarsi anche il reato di violazione della privacy e violenza privata. Così come la vicenda del furto della fede nuziale, che, secondo la versione dell’ex ministro, la donna gli avrebbe rubato e nascosto. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, starebbero valutando anche se contestarle il reato di tentata estorsione.

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Lavoro

Il Vicepresidente della Camera, Sergio Costa: “Investire nella sicurezza e tutela dei lavoratori”

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“Non è un mistero che in questo momento, in Italia, c‘è un affievolimento della tutela dei lavoratori: bisogna investire e scongiurare questa fragilità, in particolar modo in questo che è un tempo di trasformazione del mondo del lavoro, anche per il passaggio sempre più preponderante al digitale”.

Lo ha detto il vicepresidente della Camera dei Deputati, Sergio Costa, intervenendo al convegno organizzato dall’associazione Comma2 “Sicurezza è dignità del lavoro” a Castel Capuano, a Napoli.

“E’ fondamentale identificare la sicurezza come parte preponderante della dignità dei lavoratori”, ha aggiunto Costa, enfatizzando in questo senso l’attività di Comma2, associazione di avvocati che, ha detto, “ha il grande merito di occuparsi non solo di tutela dei diritti dei lavoratori, ma anche di essere un ente propositivo su questi temi e sempre più di riferimento”.

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POLITICA

Rivelati i messaggi nella chat tra Sangiuliano e Boccia: ecco le conversazioni allegate alla denuncia

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Una serie di messaggi nella chat tra Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia sono parte della documentazione allegata alla denuncia presentata dal legale dell’ex ministro della Cultura, a carico dell’imprenditrice di Pompei.

A rivelarne il contenuto è La Verità, che riporta alcuni passaggi delle conversazioni.

Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, reciterebbe uno dei messaggi di Sangiuliano indirizzati a Boccia, che risponde: “Hai ragione”. Poi un riferimento a quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 luglio: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. E lei: [Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena”.

Secondo quanto riferisce il quotidiano, Boccia avrebbe chiesto all’ex ministro di poter controllare il suo cellulare, pena, in caso di rifiuto, l’inoculazione di un trojan.

La Verità scrive inoltre di aver appreso che Boccia avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza secondo cui lui non l’avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro presunta storia intima. Ma, in alcuni dei messaggi riportati, Sangiuliano dice di rifiutarsi di firmare alcun documento.

Inoltre – sempre secondo il giornale – il 2 agosto scorso Sangiuliano digita: “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”. Mentre una settimana dopo lei dice: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”.

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