CAIVANO – “Tanto dire gatto quando ce l’hai nel sacco!” una frase resa celebre dal grande allenatore di calcio Giovanni Trapattoni e che noi di Minformo abbiamo adottato come mantra.
Al di là dei titoloni e degli squilli di tromba dei giorni scorsi da parte di alcuni colleghi che annunciavano l’imminente rinnovo di Ciciliano alla nomina di Commissario Straordinario di Governo per il risanamento del territorio di Caivano, ad oggi quella nomina non è ancora arrivata. Ma non solo. Da ieri è scaduto anche il suo mandato.
Si, perché il DPCM che lo nominava nel 18 settembre dell’anno scorso, firmato dal delegato Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, aveva la durata di un anno con possibilità di proroga. Quindi scaduto nella giornata del 17 settembre 2024.
Ora, ammesso che appare strano farsi capicollare addosso una scadenza così importante e sembra alquanto strano come il Governo Meloni non si sia premunito di firmare la proroga nei giorni addietro e altrettanto strana è la scelta di lasciare Caivano, non solo con tutti i lavori in stand by, al netto di quelli dell’Università sulla S.S. Sannitica ma quelli, addirittura sono stati affidati ad un subappaltatore, poi di questo ce ne occuperemo poi, ma anche priva di quel supervisore che doveva vigilare e controllare l’iter e lo stato dei lavori dei progetti da egli stesso proposti e autorizzati.
Da bravi giornalisti ci siamo scorciati le maniche e abbiamo cominciato ad indagare tra i piani sovracomunali della politica e abbiamo scorto che in realtà su Caivano, le attenzioni di chi vorrebbe continuare ad alimentare clientele politiche non si sono mai distolte e come spesso accade in politica, quando qualche alleato comincia a sentirsi mortificato all’interno di una sorta di lottizzazioni di poltrone, inizia a dare calci.
Questa volta tocca a Forza Italia che già avendo ingoiato rospi grossissimi, come la legge sull’Autonomia Differenziata, dato che il maggiore elettorato del partito azzurro si registra in Campania, Calabria e Sicilia – regioni martoriate dalla legge sull’Autonomia Differenziata – la forzatura del voto contro lo Ius Scholae, pur andando contro i principi liberali e dei diritti civili condivisi con la Sinistra come annunciato nei giorni scorsi dalla famiglia Berlusconi, cerca di racimolare qualche contentino che possa ancora giustificare, davanti al proprio elettorato, la garanzia alla stabilità governativa.
Uno di questi contentini è proprio la nomina di un nuovo Commissario Straordinario a Caivano, magari di espressione proprio di Forza Italia. Una richiesta più che legittima dato che Fabio Ciciliano gode già di un più alto ruolo come quello di Capo della Protezione Civile e che dimostrerebbe all’Italia intera di non essere in penuria di professionisti che possano ricoprire ruolo di garanzia sul risanamento di un territorio. Una richiesta già avanzata dal partito azzurro nei mesi scorsi alla Premier in persona, secondo le nostre indiscrezioni.
Al contempo, il nuovo Commissario che arriverebbe, avrebbe l’opportunità di modificare e integrare il Piano di Ciciliano, di dare ripsote politiche a persone e ambienti diversi da quelli di estrema destra, augurandoci che possa spendere con più parsimonia i soldi rimasti e chissà forse apporre qualche modifica a qualche capitolo del Piano e trovare anche fondi per un nuovo palazzetto dello sport che assicurerebbe la pratica dello sport alle Associazioni indoor del territorio, sempre se non si scelga di assegnare la gestione di questo a qualche altro gruppo sportivo statale e sottrarlo alla comunità caivanese.
Intanto i caivanesi si domandano: senza commissario straordinario che fine faranno i soldi non spesi? Chi si occuperà della conclusione dei lavori iniziati? Ma soprattutto si faranno tutte quelle cose promesse? Ai posteri l’ardua sentenza.