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Maria Rosaria Boccia svela i nomi imposti dal Governo Meloni nello staff del Ministero della Cultura

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Vi riportiamo di seguito quanto pubblicato – tramite il suo profilo facebook – da Maria Rosaria Boccia che fa nomi e cognomi di chi ha “spinto” verso certe scelte riguardanti lo staff che compone il Ministero della Cultura.


“Ecco il super staff del ministero della cultura!

Pronti ad accogliere i 7 Ministri della cultura @rachida.dati @claudiaroth_official @lisanandymp @pascale.stonge #leesatterfield @masahito.moriyama1214

Capo di gabinetto: Francesco Gilioli

Suggerito da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri un debuttante assoluto in quel ruolo apicale (è il funzionario che collabora con il ministro nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, istruisce ed esamina gli atti, coordina l’intera attività di tutti gli uffici)

Il curriculum di Giglioli sgrana una carriera di consigliere parlamentare dal 2006, che ha poi ricoperto il ruolo di capo ufficio della segreteria della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Ma esperienza di capo gabinetto, zero.

Capo della segreteria tecnica: Emanuele Merlino

Imposto dal sottosegretario Fazzolari. Figlio di Mario Merlino, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana.

Capo ufficio stampa e comunicazione: Andrea Petrella

Anche lui al suo debutto in un ministero, avendo come unica esperienza quella di aver curato nel 2005 l’ufficio stampa del Comune di Acerra.

Capo segreteria: Narda Frisoni

La nomina è stata caldeggiata dal Ministro Giancarlo Giorgetti, persona che lei, con i colleghi del Collegio Romano, non ha mai nascosto di conoscerlo. E bene.

Porta borse: Antonio Di Maio

Alle dipendenze di Di Maio, ci sono almeno sei segretarie, impegnate a rispondere alle telefonate e prendere appunti.”

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