Cronaca

Mafia, blitz tra Alcamo e Calatafimi: 10 arresti

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Nel corso della mattinata odierna, gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito un provvedimento cautelare restrittivo nei confronti di 10 persone, tutte residenti in provincia di Trapani e gravemente indiziate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso e dall’agevolazione mafiosa nonché traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.

Le indagini hanno consentito di documentare gli assetti e il rinnovato dinamismo criminale delle famiglie mafiose di Alcamo e Calatafimi, a seguito dell’arresto di numerosi esponenti storicamente ai vertici delle stesse.

In particolare le investigazioni hanno permesso di ricostruire una serie di condotte di natura estorsiva, alcune consumate altre solo tentate, in danno di imprenditori locali tra cui anche un imprenditore di Castellammare di Stabia con interessi nel settore della distribuzione alimentare e del marcato immobiliare, oltre a due imprenditori alcamesi attivi nel settore edile, del movimento terra e della commercializzazione di autovetture.

Inoltre, ulteriori condotte estorsive sarebbero state consumate in territorio alcamese nei confronti del titolare di un maneggio, costretto ad abbandonare l’azienda in seguito a contrasti insorti con un soggetto vicino al sodalizio. La minaccia di condotte ritorsive avrebbe poi costretto un buttafuori trapanese ad abbandonare il proprio impiego presso un esercizio commerciale di questo capoluogo in favore del figlio di un noto pregiudicato del posto, destinatario del provvedimento cautelare.

Poi l’inchiesta si è spostata sui presunti legami tra i due clan, in grado di condizionare il libero esercizio del consenso elettorale, facendo emergere la capacità dell’organizzazione di indirizzare il voto locale in favore di un candidato alcamese, coordinatore provinciale del movimento politico ‘VIA’,  cristallizzando chiari indizi di colpevolezza nei confronti di un ex Senatore della Repubblica alcamese, ispiratore del citato movimento e promotore di una richiesta di voti alla famiglia mafiosa, dietro un compenso in denaro pari a circa 3 mila euro, in occasione delle elezioni regionali siciliane del settembre 2022.

Pertanto l’operazione ha portato all’arresto di uno degli appartenenti al sodalizio, accusato di detenzione ai fini di spaccio di oltre 9 kg di marijuana e trovato in possesso di due fucili a canne mozzate calibro 12 con relativo munizionamento, entrambi provento di furto.

Contestualmente sono stati eseguiti 8 decreti di perquisizione personale e domiciliare, emessi nei confronti di altrettanti soggetti, indagati a vario titolo per traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.

Ecco i nomi degli arrestati:

Antonino Papania, 65enne ex senatore del Pd, accusato di scambio elettorale politico-mafioso;

Alfredo Montalto;

Pasquale Perricone, 69enne ex vice sindaco di Alcamo, ritenuto l’intermediario fra Papania e il clan mafioso di Alcamo;

Gregorio Savio Ascari, 54 anni;

Giorgio Benenati, 55 anni;

Francesco Coppola, 64enne presunto reggente della cosca;

Giosuè Di Gregorio, 54 anni;

Salvatore Li Bassi, 66 anni;

Antonino Minio, 53 anni;

Giuseppe Pipitone, 61 anni;

Giuseppe Sciacchitano, 49 anni.

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