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Giorgia Meloni rimuove la Polizia dal suo ufficio, teme la presenza di spie e complottisti

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È diventato un caso la sicurezza interna a Palazzo Chigi, e in particolare al piano della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il caso è nato da un articolo pubblicato ieri mattina dal quotidiano La Stampa, che ha scritto di una nuova disposizione, disposizione che allontanerebbe gli ufficiali di polizia dal piano o dalle stanze attigue a quella della stessa Presidente. Mai era accaduta una cosa simile nell’intera storia Repubblicana.

All’ora di pranzo è arrivata la smentita dell’ufficio stampa di Chigi: «Non è cambiato nulla. La polizia rimane al primo piano. Non cambia il dispositivo di sicurezza», ha detto il capo ufficio stampa, Fabrizio Alfano. «L’unica variazione che potrebbe aver innescato questa assurda ricostruzione è il fatto che la premier ha fatto presente al direttore dell’Ispettorato di Palazzo Chigi di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore».

In seguito alla smentita però Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, ha affermato di aver «verificato che le poliziotte e i poliziotti in servizio a Palazzo Chigi sono stati allontanati dal piano dove si trovano gli uffici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, probabilmente per mancanza di fiducia, smentendo in questo modo lo stesso ufficio stampa della Premier. Meloni sul suo piano vorrebbe soltanto la scorta, ma non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza. Si tratta di una cosa gravissima».

L’opposizione chiede chiarezza sulla vicenda. Per Debora Serracchiani (Pd) la Premier considera «spioni» gli agenti e li «allontana dal primo piano perché non si fida, ma forse le andrebbe spiegato meglio il ruolo che svolge la Polizia».

«Togliere gli agenti di polizia dall’ascensore dedicato del premier è un atto gravissimo».– attacca Matteo Renzi -. Dura anche una nota dei Cinque Stelle: «Dopo il complotto della magistratura denunciato da Crosetto, dopo quello estivo made in Sallusti contro Arianna Meloni, dopo quello contro Sangiuliano, oggi è il turno del complottismo contro i poliziotti. Meloni non può governare nell’ossessione dei nemici immaginari».


(fonte: thegap_media)

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